Il programma svolge un ruolo chiave nello sviluppo delle aree rurali, nell'ottica della Visione a lungo termine della UE. Uno studio analizza ruolo e le modalità di coinvolgimento degli attori pubblici: importante lavorare su competenze e cooperazione tra enti locali e puntare sugli strumenti digitali.
L'approvazione del Piano Strategico della PAC 2023-2027, lo scorso 2 dicembre, libera quasi 37 miliardi di euro in 5 anni per il settore agro-alimentare, forestale e delle aree rurali.
Il documento curato dall'ISMEA per la RRN, con la collaborazione dell'Istat per ciò che riguarda i dati del Censimento 2020, fornisce una fotografia aggiornata sull'imprenditoria agricola e sull'occupazione giovanile nel settore primario in Italia. Ne emerge un quadro con numerosi spunti di riflessione, gran parte dei quali positivi ed incoraggianti.
Nella nuova struttura confluiscono la Rete europea per lo sviluppo rurale, inclusa la componente dedicata alla valutazione (Evaluation Help Desk della valutazione), e il network del PEI (Partnership europea per l'innovazione in agricoltura).
Il percorso del nuovo Piano passa per il confronto con il settore e con la società civile. La consultazione pubblica evidenzia un'ampia condivisione delle scelte fatte.
Un sintetico confronto sulle scelte strategiche e le principali osservazioni della Commissione.
Trovata l'intesa in Conferenza Stato Regioni sul riparto delle risorse con i nuovi criteri, uno strutturato sistema di compensazioni "cancella" gli eventuali tagli.
Un'analisi di dettaglio della RRN sulle misure con finalità agroambientali come base per la costruzione degli interventi della nuova programmazione.
Il numero che segna questo passaggio propone una serie di approfondimenti sull'evoluzione dei temi, del linguaggio e degli strumenti utilizzati per raccontare lo sviluppo rurale e l'agroalimentare nel suo complesso.
Entra in azione, per la prima volta, la Riserva di crisi da 500 mln di euro. La Ue apre all'utilizzo dei terreni incolti e nel complesso sblocca 1,5 mld di euro. Le misure straordinarie per affrontare la crisi geopolitica.
Nel 2021 si registra una spesa pubblica complessiva di oltre 3,4 mld di euro. Da inizio programmazione superato il 55% e i 15 mld di euro.
Il Mipaaf ha notificato a Bruxelles il Piano Strategico per la Politica agricola comune 2023-2027. Le principali novità e le scelte ancora da fare, in linea con gli obiettivi Ue di sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Un'analisi territoriale delle possibili applicazioni del Sostegno di base al reddito per la sostenibilità
Nel corso dell'ultima riunione del tavolo di partenariato il Mipaaf ha presentato la bozza del "Piano Strategico della PAC 2023-2027 per un sistema agricolo, alimentare e forestale sostenibile e inclusivo" e il documento work in progress "Scenari 2023-2027: un quadro d'insieme", che approfondisce scenari e scelte relative ai pagamenti diretti.
L'estensione della programmazione fino al 2022, vede a disposizione dei PSR oltre 6 mld di euro, che con i fondi per la ripresa post pandemia e il capping arrivano a sfiorare i 7 mld. Una prima analisi sulle scelte operate dalle ADG.
Le proposte del Ministero per la complessa sfida degli interventi di natura ambientale.
Nell'estate del 2011 nasceva la testata on line del Mipaaf. Dopo quasi due milioni di pagine visualizzate, continuiamo a raccontare un mondo in costante evoluzione.
Al termine dell'intenso trilogo del 24 e 25 giugno è arrivata l'intesa di massima tra le istituzioni dell'Unione, confermata dal Consiglio Ue: sciolto il nodo delle pratiche a tutela dell'ambiente con l'introduzione di una fase transitoria.
Un report realizzato da CREA e ISMEA analizza il ruolo del Bio nella nuova PAC e negli ecoschemi.
Si è insediato lo scorso 19 aprile, alla presenza del ministro Stefano Patuanelli, il nuovo Tavolo di partenariato per la costruzione del PSN.
In occasione del primo incontro del nuovo Tavolo di Partenariato è stato presentato il documento "Verso la Strategia nazionale per un sistema agricolo, agroalimentare, forestale inclusivo e sostenibile" che apre una nuova fase del confronto per la definizione del Piano Strategico Nazionale della PAC.
La rivista del Mipaaf dedicata allo sviluppo rurale raggiunge un importante traguardo e si prepara alla nuova programmazione.
Il percorso di avvicinamento alla nuova programmazione è in una fase delicata. Al centro del confronto la governance e il livello di regionalizzazione degli interventi dello sviluppo rurale.
Uno studio commissionato dalla UE analizza la capacità della PAC di incidere sullo sviluppo socioeconomico delle aree rurali, fornendo interessanti spunti nella definizione di politiche e strumenti nella nuova programmazione.
Un'analisi del documento contenente le raccomandazioni della CE per l'elaborazione del Piano Strategico e un confronto con il percorso degli altri Stati membri regionalizzati.
L'appuntamento annuale, pur in via telematica, è stato l'occasione per fare il punto sul lavoro svolto dalla RRN in un anno di transizione reso ancora più difficile dalla crisi legata alla pandemia.
Accordo Consiglio-Parlamento raggiunto nelle scorse settimane: 2,4 mld arriveranno nel corso del 2021, 5,6 l'anno successivo.
I ministri dell'UE hanno trovato un'intesa dopo un lungo negoziato, in Parlamento accordo tra i tre principali gruppi. I vincoli ambientali rimangono il principale nodo da sciogliere.
In un contesto in cui, nel nostro Paese, tra il 2014 e il 2018 il sistema assicurativo ha risarcito meno del 10% del fabbisogno nazionale, si lavora alla nuova programmazione, per la quale si sta definendo un nuovo assetto basato su tre livelli, articolati in funzione del grado di ambizione e di copertura dei rischi agricoli.
Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea "nasce" a livello UE la misura dei PSR per supportare i settori più colpiti dalla crisi dovuta alla pandemia. L'ipotesi del Mipaaf è quella di privilegiare il sostegno agli agriturismi e all'agricoltura sociale. Le Regioni cominciano a muoversi.
La nuova proposta per il Quadro Finanziario Pluriennale rivede al rialzo le risorse per l'agroalimentare rispetto a quanto previsto nel 2018. Si riduce il gap rispetto all'attuale programmazione.
Previsti pagamenti forfettari fino a 5mila euro per agricoltore e 50mila per le PMI. L'Italia sembra orientata verso una misura a sostegno degli agriturismi. I pagamenti dovranno essere effettuati entro la fine del 2020.
Gli interventi di Bruxelles per evitare il crack del sistema. Novità per primo e secondo pilastro PAC, aiuti di Stato e filiere. Il comparto, secondo il report ISMEA, a marzo ha tenuto, ma sui prossimi mesi pesano forti incognite.
Mille miliardi di euro in dieci anni per azzerare le emissioni di gas serra entro il 2050. Questo il cuore dell'European Green Deal, un nuovo corso economico e politico che vede la futura PAC pienamente coinvolta, sia per le risorse messe in gioco che per il ruolo concreto che potrà svolgere sui temi cardine della Strategia.
Un'analisi delle tappe che ci porteranno alla definizione della Strategia nazionale e alla nuova Politica agricola comune.
A fine ottobre a livello nazionale mancavano all'appello 420 mln di quota FEASR, ma al 31 dicembre solo la Puglia non è riuscita a raggiungere la soglia minima necessaria per evitare la perdita delle risorse.
Il rallentamento dei negoziati obbliga l'UE a prevedere un pacchetto legislativo per gestire la fase transitoria che garantisca la continuità dei pagamenti e degli impegni verso i beneficiari.
Al netto di quanto ancora potrà essere modificato nel corso del negoziato, nella nuova programmazione la Rete rurale assumerà un ruolo ancor più di rilievo, estendendo il proprio ambito ad entrambi i pilastri.
Dall'analisi della spesa per i Programmi di sviluppo rurale emerge una forte differenza tra Regioni, con punte di eccellenza a livello comunitario e situazioni estremamente critiche. Nel complesso quella del Feasr risulta la migliore performance tra i Fondi Strutturali italiani.
Il quadro al 31-12-2018 vede sei Programmi su 22 mancare l'appuntamento con i target previsti in alcune priorità. Un segnale da considerare con grande attenzione nell'ottica del "new delivery model" proposto dalla Commissione per la nuova PAC.