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RIFORMA PAC

Convergenza e degressività, in porto la nuova Pac

Con l'ultimo trilogo raggiunta un'intesa sulle questioni aperte del negoziato: fissati anche i tassi  massimi di cofinanziamento e la possibilità di trasferire fino al 15% dei fondi tra I e II pilastro

 
Fumata bianca, nell'ultimo trilogo del 24 settembre il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione per l'agricoltura hanno risolto le ultime questioni legate al Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) e definito un accordo politico sulla riforma della PAC 2014-2020. Accordo votato il 30 settembre in Commissione agricoltura del Parlamento europeo e soggetto ad approvazione formale, in novembre, nella plenaria di Strasburgo. Prima della pubblicazione dei testi ufficiali, previsti per fine dicembre o gennaio 2104, sarà necessario un voto formale a dicembre in Consiglio.
Il commissario europeo all'Agricoltura Dacian Cioloş si è complimentato - Vorrei rendere omaggio a ministri e deputati per il modo in cui essi sono stati in grado di trovare un compromesso su questi temi che ha rispettato il processo di co-decisione e dato certezze agli agricoltori".
Ecco come sono stati risolti gli ultimi temi legati al QFP, che hanno completato l'accordo di giugno:
Convergenza esterna - Riguardo ai massimali nazionali per i pagamenti diretti è stata confermata la posizione del Consiglio, ovvero tutti gli Stati membri con una media di pagamenti diretti inferiore al 90% della media europea recupereranno 1/3 del valore tra il loro livello attuale di pagamenti diretti ed il 90% della media europea. In ogni caso tutti gli Stati membri nel 2020 dovranno raggiungere un livello minimo di pagamenti diretti pari a 196 euro/ettaro in media. Questa convergenza sarà implementata in sei anni, dal 2015 al 2020, e finanziata in modo proporzionale dagli Stati membri sopra la media dei pagamenti diretti.
Per i massimali nazionali dello sviluppo rurale le Istituzioni si sono accordate di inserire la distribuzione tra Stati membri all'interno di un allegato del regolamento.
Capping e degressività - L'accordo è stato raggiunto sull'obbligatorietà della degressivitá. L'importo del pagamento di base (ovvero solo i titoli, escluso greening e altre componenti) che un'azienda agricola riceve sarà ridotto di almeno il 5% per gli importi superiori a 150 000 euro. I costi del lavoro e dei salari potranno essere dedotti dal tetto di 150.000euro. Gli Stati membri possono innalzare il 5% fino al 100% ed i fondi saranno trasferiti dal I al II pilastro senza la necessità di co-finanziamento.
Trasferimento di fondi tra i pilastri - Gli Stati membri avranno la possibilità di trasferire fino al 15% dell'importo dei loro pagamenti diretti alla dotazione per lo sviluppo rurale. Questi importi non dovranno essere cofinanziati. Varrà però anche il contrario, ossia gli Stati potranno trasferire il 15% dei fondi dallo sviluppo rurale per inserirlo nel budget dei pagamenti diretti, mentre gli Stati membri al di sotto della media europea del 90% dei pagamento diretti potranno trasferire fino al 25% dal  II al I pilastro.
Tassi massimi di cofinanziamento.- La quota dell'Unione sarà fino all'85% nelle regioni meno sviluppate, le regioni ultra periferiche e nelle isole minori del Mar Egeo. Sarà pari al 75% nelle regioni in transizione e del 53% nelle altre regioni. Le percentuali potranno però essere elevate per le misure di sostegno al trasferimento di conoscenze, la cooperazione, la costituzione di associazioni di produttori e le organizzazioni e la misura d'insediamento dei giovani imprenditori agricoli.
Il calendario dei lavori, come da tabella seguente, è serrato. Per arrivare alla piena implementazione della nuova PAC dal 1 gennaio 2015, vi è la necessità di concludere il negoziato sulle misure misure transitorie per il 2014, da chiudersi improrogabilmente entro dicembre 2013. Inoltre, per chiudere il cerchio, entro dicembre 2013 il Parlamento europeo dovrà votare il consenso sul Quadro Finanziario pluriennale 2014-2020.
Per concludere, questa è stata la prima grande riforma della PAC negoziata da 28 Stati membri, in parallelo con i complessi negoziati sul QFP e ancora, per la prima volta, conclusa in procedura di co-decisione. Questo ha permesso al Parlamento europeo, grazie all'intenso lavoro della Commissione agricoltura e del suo Presidente Paolo De Castro, di far sentire la voce dei cittadini e degli a agricoltori europei nel migliorare e rendere più efficace la PAC 2014-2020.

 
 
 
 

Francesco Tropea

 
 
 

PianetaPSR numero 24 settembre 2013