La misura agroambientale, più comunemente nota come misura 214, è tra gli interventi più importanti e conosciuti tra quelli finanziati dai Programmi di Sviluppo Rurale (PSR). Come descritto nel precedente articolo su questo argomento, nel 2010 la misura, dopo un avvio piuttosto stentato, aveva fatto registrare una crescita sia in termini di spese certificate che di beneficiari, contratti e superfici sottoposte a impegno.
La definitiva approvazione, da parte della Commissione europea, delle Relazioni Annuali di Esecuzione (RAE) per l'anno 2011[1], permette ora di fornire un aggiornamento sull'andamento di questa importante misura a cui, è bene ricordarlo, sono riservati ben 3,9 miliardi di euro di fondi pubblici con i quali si prevede di finanziare 212 mila aziende e 252 mila contratti, per una superfice sottoposta a impegno di quasi 3 milioni di ettari.
L'analisi dei dati delle RAE 2011, che saranno oggetto di uno studio dettagliato della Rete rurale nazionale sull'andamento delle misure per l'utilizzo sostenibile dei terreni agricoli, di prossima pubblicazione, permette di affermare che nel 2011 l'attuazione della misura 214 ha fatto segnare significativi passi in avanti, con sensibili incrementi sia del numero di beneficiari che di contratti sottoscritti e superfici sottoposte a impegno.
Superfici agricole sovvenzionate*
Numero di contratti*
Un primo dato riguarda l'avanzamento finanziario, arrivato al 53% del programmato (corrispondente a poco più di 2 miliardi di euro, in termini di risorse pubbliche totali), rispetto al 40% rilevato l'anno precedente. I numeri più importanti, direttamente correlati al reale impatto ambientale della misura, sono tuttavia quelli relativi alle realizzazioni effettive, come ad esempio il numero di aziende o le superfici beneficiarie.
Anche in questo caso, i dati del 2011 mostrano un significativo avanzamento rispetto al 2010. Il numero delle aziende sovvenzionate è infatti di 99 mila, i contratti sottoscritti sono 137 mila e le superfici sottoposte a impegno superano i 2,2 milioni di ettari, rispetto alle 66 mila aziende, 98 mila contratti e 1,65 milioni di ettari rilevati a fine 2010.
Ne consegue che l'avanzamento delle realizzazioni rispetto ai target è in crescita, ed è arrivato al 47% per le aziende sovvenzionate, al 55% per i contratti, e al 75% per le superfici sottoposte a impegno. Se questa tendenza sarà confermata anche nel 2012 e 2013, è quindi probabile che la misura riesca a raggiungere gli obiettivi stabiliti in fase di programmazione[2].
Per quello che riguarda le tipologie di intervento più significative, i dati delle RAE confermano il ruolo fondamentale dell'agricoltura biologica, relativamente alla quale sono stati sottoscritti 40 mila contratti per una superficie sottoposta a impegno di poco inferiore a 820 mila ettari, corrispondenti rispettivamente al 29% e 37% del totale della misura 214.
Da notare in questo caso il significativo progresso rispetto al dato del 2010, in cui i contratti sottoscritti erano 26 mila e gli ettari sottoposti a impegno 640 mila.
Altra azione importante, anche se meno rilevante rispetto alla precedente fase di programmazione, è rappresentata dalla produzione integrata, relativamente alla quale i contratti sottoscritti sono 35 mila e le superfici sono di poco inferiori a 480 mila ettari. Anche in questo caso, i dati di monitoraggio indicano un sensibile avanzamento rispetto al 2010, con 95 mila ettari e oltre 7 mila contratti aggiuntivi.
L'insieme di azioni raggruppate sotto la categoria "tutela del paesaggio", che comprende interventi come la tutela dei pascoli e di altre aree ad elevata valenza naturale, continua a sua volta a rivestire un ruolo importante, soprattutto in termini di superficie occupata (462 mila ettari). Un altro gruppo di azioni significative è rappresentato da quelle comprese nella categoria "estensificazione", per la quale sono stati sottoscritti 21 mila contratti, insistenti su una superficie di 219 mila ettari.
Le azioni raggruppate sotto la categoria "altro", che comunque comprendono interventi importanti dal punto di vista ambientale, come per esempio l'adozione di pratiche per la riduzione dell'erosione (inerbimento, ecc.) o di determinate rotazioni colturali finalizzate a diminuire la pressione delle pratiche agricole sull'ambiente, sono state invece oggetto di circa 15 mila contratti, per una superficie di circa 239 mila ettari. Anche per queste azioni, come per le altre, si nota un forte incremento rispetto a quanto osservato nel 2010.
Resta, infine, da citare l'azione a favore dell'allevamento delle razze zootecniche in via di estinzione, relativamente alla quale a fine 2011 erano stati sottoscritti quasi 8 mila contratti, per un numero di unità di bestiame pari a 155 mila unità (in termini di unità di bestiame bovino adulto - UBA).
Augusto Buglione - Stanislao Lepri
PianetaPSR numero 26 - novembre 2013