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Lombardia/1
 
STRATEGIA 2014-2020

Le linee di azione per costruire il nuovo Psr

Dalla Conferenza del 23 ottobre che ha coinvolto tutto il partenariato le indicazioni per individuare obiettivi e priorità -  Clima, ambiente e territorio, competitività e innovazione le parole chiave

Lo scorso 23 ottobre Regione Lombardia ha organizzato la Conferenza dal titolo "Costruiamo il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Lombardia" a cui hanno partecipato esperti del settore, rappresentati dei portatori di interesse, e tutto il partenariato economico ed istituzionale.
L'imminente entrata in vigore della riforma della Politica Agricola Comune, che per i prossimi sette anni fornirà sostegno e nuove opportunità competitive agli agricoltori europei, ha determinato in Regione Lombardia l'esigenza di una attenta riflessione sul futuro dell'agricoltura e dell'agroalimentare.
Da molto tempo infatti Regione Lombardia ha cominciato a confrontarsi con esperti del settore sia a livello nazionale sia a livello regionale e ha organizzato tavoli tematici che hanno visto coinvolti diversi stakeholders, che hanno indicato i loro fabbisogni di intervento e proposto le loro linee di azione. Regione Lombardia ha anche predisposto incontri di presentazione della bozza di Regolamento sullo Sviluppo Rurale in tutte le province del territorio e il 30 gennaio 2013 ha presentato in Giunta il "Documento Strategico per lo Sviluppo Rurale" con l'intento di individuare le priorità di azione per lo sviluppo competitivo, sostenibile e inclusivo del settore agricolo, agro-alimentare e forestale.
Il lavoro realizzato in Regione Lombardia si è concretizzato nel processo di negoziazione sui regolamenti della nuova PAC ed è poi proseguito sui tavoli nazionali e interregionali relativi alla preparazione dell'Accordo di Partenariato, che rappresenta lo strumento previsto dal Regolamento della Commissione Europea per stabilire la strategia, i risultati attesi, le priorità, i metodi di intervento e l'impiego dei fondi comunitari per il periodo di programmazione 2014-2020.
Il Direttore Generale all'Assessorato all'Agricoltura, Franco Picco, nel suo intervento ha sottolineato l'importanza del Programma di Sviluppo Rurale come strumento di sostegno ma al tempo stesso non può essere considerato "una bacchetta magica". Il Direttore ha ribadito che l'idea della Conferenza è nata non solo dalla volontà di condivisione degli esiti dei lavori realizzati in Regione, ma anche dall'esigenza di raccogliere ulteriori idee, proposte, stimoli per costruire insieme il nuovo Programma di Sviluppo Rurale della Lombardia.
Il PSR 2013-2020 porrà particolare attenzione su molte questioni, alcune delle quali di rilevanza europea, come climalterazione, ozono, inquinanti locali; altre, di interesse generale, come giovani, risorse idriche, suolo; infine, alcune questioni legate al territorio come aggregazione, cooperazione, rete, redditività, efficienza, sostegno all'agricoltura di montagna, difesa e recupero del paesaggio agricolo e rurale.
"Fra le parole chiave che abbiamo posto al centro della discussione del prossimo PSR - ha riassunto Franco Picco - ci sono la sostenibilità, la competitività, la progettualità, l'innovazione, la rete, la concentrazione e il legame con i territori. Elementi che cercheremo di valorizzare per mezzo di bandi specifici, attenzione alla specificità dei territori, sia di progetti complessi negoziati e di una valutazione del merito".
Nel suo intervento, il professore Roberto Pretolani, del Dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi dell'Università degli Studi di Milano, ha analizzato il perimetro economico e strutturale dell'agricoltura lombarda, nel cui contesto dovranno essere operate le scelte della nuona programmazione 2014-2020. "La redditività agricola - ha rilevato Pretolani - è in forte calo ed è passata dal 60% degli anni Novanta a poco più dell'attuale 45%". In diminuzione sono anche le dimensioni delle strutture produttive in agricoltura: "la superficie agricola si è ridotta del 5% nell'ultimo decennio, così come le aziende che sono dimuite complessivamente del 21% e del 12% se si considerano le imprese iscritte alla Camera di Commercio".
Inoltre, in merito alle tipologie aziendali, il 27% del totale della Lombardia è rappresentato da aziende professionali, per la maggior parte situate nell'area pianeggiante, con il 69% della superficie agricola utilizzabile (SAU) e l'89% del reddito; mentre il 40% del totale sono aziende di sussistenza, collocate per lo più nelle aree montane, che in totale hanno il 14% della superficie agricola utilizzabile (SAU) e il 5,2% della redditività.
Per quanto concerne la conduzione delle imprese agricole, solo il 14,5% sono condotte da giovani e per lo più presenti nelle aree con problemi di sviluppo (montagna e collina), quindi "i giovani possono essere considerati una risorsa scarsa". Rispetto ai colleghi adulti, i giovani conduttori vantano un titolo di studio più alto: due su tre, infatti, hanno conseguito un titolo di scuola superiore, mentre il 12% è laureato. I giovani, infine, "hanno molta più propensione ad aderire al Programma di sviluppo rurale", infatti le aziende condotte da giovani o con presenza di giovani utilizzano maggiormente tutte le misure del PSR.

 
 
 
 
 
 

Rita Iacono
iacono@inea.it


 


 
 
 

PianetaPSR numero 26 - novembre 2013