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Lombardia/2
 
FORMAZIONE

Distretto, parola chiave dei sistemi d'integrazione

Continuano gli incontri organizzati  dall'Assessorato regionale all'Agricoltura per sensibilizzare gli operatori locali sulle opportunità di aggregazione previste dalla prossima nuova Programmazione
 

La direzione generale agricoltura della regione Lombardia, con il supporto della Fondazione Minoprio, ha messo in programma una serie di incontri formativi e informativi rivolti ai vari distretti presenti in Regione. Lo scopo dell'iniziativa è di permettere ai vari soggetti coinvolti di cominciare a conoscere e ad affrontare le novità legate alla prossima programmazione di Sviluppo rurale in modo da poter lavorare al meglio cogliendone le opportunità.
Per incontrare in maniera più mirata le diverse necessità dei distretti, le giornate sono state suddivise per le varie forme distrettuali: di filiera, rurali e agroalimentari; in questo modo i vari esperti coinvolti (Inea, Gruppo Clas e Regione Lombardia) possono approfondire i punti salienti che interessano le diverse tipologie di distretto
rendendo le giornate formative più interattive e utili ai partecipanti.
Le prime due giornate si sono già svolte con successo e attivo coinvolgimento da parte degli uditori che hanno potuto informarsi sulle novità della politica di sviluppo rurale ed esprimersi in termini di fabbisogni e proposte. L'intenzione regionale è quella di continuare a lavorare e a programmare assieme ai distretti in maniera tale da accompagnare e supportare questa importantissima forma di aggregazione che ben si sposa con la prossima programmazione 2014-2020.

La mappa dei distretti in Lombardia

 

Nelle prime due giornate, particolare attenzione è stata dedicata ai temi dell'integrazione e della cooperazione nella filiera e tra gli attori del mondo rurale.
Infatti, all'organizzazione di filiera e ai partenariati locali diversi dal Leader potrebbero essere assimilati i Distretti agricoli, tenendo presente comunque che l'art. 36 comma 3 stabilisce che il sostegno previsto in questa misura "è concesso unicamente a reti di nuova costituzione o che intraprendano una nuova attività".
La priorità cui è stata posta attenzione è la 3a che promuove l'organizzazione della filiera agroalimentare nell'ottica di una migliore integrazione dei produttori primari attraverso i regimi di qualità, la promozione dei prodotti nei mercati locali, le filiere corte, le associazioni di produttori e le organizzazioni interprofessionali.
Il termine integrazione lo si può assimilare a quello di cooperazione, anch'esso ben declinato all'interno del Regolamento all'art. 36 dove si specifica che il sostegno nell'ambito della presente misura è inteso a incentivare ogni forma di cooperazione tra almeno due soggetti.
Il distretto può facilmente adattarsi a forme di cooperazione e aggregazione previste da nuovo regolamento, in particolare nei loro primi mesi di vita diverse di queste realtà hanno realizzato progetti pilota, sviluppato nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie, sono stati artefici di cooperazioni di filiera, sia orizzontale che
verticale, sono stati animatori di attività promozionali a raggio locale connesse allo sviluppo delle filiere corte e dei mercati locali.
L'attività di formazione e informazione prosegue con altre due giornate che saranno invece dedicate ai temi dell'innovazione e, più in generale, alla priorità 1 della nuova politica di sviluppo rurale.
Regione Lombardia con questa attività dimostra per l'ennesima volta di credere nella forma distrettuale come polo di innovazione, aggregazione e creazione di progetti di alta qualità.

 
 
 
 
 
 

Francesca Gaudiano (gaudiano@inea.it)
Pietro Manzoni (manzoni@inea.it)

 
 
 

PianetaPSR numero 26 - novembre 2013