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RICERCA GENETICA

Fibra e uso alimentare, la doppia vita della canapa

Ermo e Camaleonte sono varietà registrate a Rovigo dal Cra in grado di produrre, rispettivamente, semi esenti da cannabinoidi e materia prima per il tessile in alternativa alle colture tradizionali
Coltivazione della varietà Camaleonte a maturazione della fibra.

 Si chiamano Ermo e Camaleonte le due varietà di canapa registrate dal Cra all'Ufficio Comunitario della Varietà Vegetali. Obiettivo è creare una pianta ad uso alimentare esente da cannabinoidi e una tessile-industriale come alternativa alle colture tradizionali. Tutto questo grazie all'estrema versatilità e all'ampia variabilità genetica di questa pianta, come spiega Gianpaolo Grassi, ricercatore del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura 'Centro di colture industriali di Rovigo (Cra-Cin).
"Contributo essenziale della ricerca è stato adattare questa pianta alle nostre condizioni climatiche - spiega il ricercatore - essendo infatti molto influenzata dal foto periodo, la sua produzione ottimale si ottiene nell'ambiente in cui la varietà è stata selezionata. Il programma di miglioramento genetico avviato circa 15 anni fa dal Cra, ha permesso di raggiungere due importanti risultati: ha reso coltivabili tutte le varietà dioiche tradizionali che non rispondevano ai requisiti richiesti dai regolamenti europei che prevedono livelli minimi della sostanza psicotropa delta-9-THC e ha consentito di ottenere le prime varietà monoiche italiane, due delle quali registrate dal Cra, denominate appunto Ermo e Camaleonte".

 
Ermo:carattere morfologico della foglia che permette si accertare la purezza della varietà

 La prima è stata selezionata principalmente per la produzione di seme in quanto monoica, consentendo di ottenere numerosi prodotti alimentari dal seme, senza che presentino la benché minima traccia di THC. ''L'Ermo - precisa Grassi - non solo non produce la molecola psicotropa ma non secerne alcun cannabinoide; una caratteristica a cui è associato anche un carattere della foglia (unita, invece che palmata, del primo paio di foglie vere), che consente di valutare visivamente e precocemente se la pianta ha intatto il suo patrimonio genetico; una morfologia che scompare se il polline di altre varietà di canapa, normalmente capaci di produrre cannabinoidi, arriva a contaminare la varietà. Con questo marcatore si mantiene pura la varietà senza dover ricorrere all'analisi chimica della pianta".
La seconda varietà monoica registrata dal Cra è stata destinata alla produzione di fibra tessile di elevata qualità, dove l'Italia deteneva il primato di produttore mondiale perché la fibra veniva separata dalla bacchetta e dalle sostanze collanti che l'aggregavano nella corteccia, grazie alla macerazione rustica, in acqua. Questo trattamento, che richiedeva 8-10 giorni e avveniva nei maceri a livello manuale, oggi  non è più permesso per ragioni di rispetto dell'ambiente.
"Per ottenere un buon risultato qualitativo - spiega il ricercatore - è necessario che le colle che aggregano la fibra siano facilmente staccabili e per ottenere questo, sono state selezionate delle varietà che alla maturazione assumono una caratteristica colorazione gialla della bacchetta e vantano una rapida macerabilità''. Questa cultivar garantisce infatti un contenuto in fibra abbastanza elevato (25%), con una qualità idonea all'impiego tessile. Entrambe queste varietà - conclude il ricercatore - sono state richieste da ditte sementiere e una volta che la filiera della canapa sarà completata, potranno rappresentare per gli agricoltori una valida scelta varietale.

 
 
 
 

Sabina Licci

 
 
 

PianetaPSR numero 27 -dicembre 2013