PianetaPSR
CONFERENZA UE
 

Agricoltura europea a trazione familiare

Flessibilità e solidarietà nel dna di un modello che domina a livello europeo e mondiale - Ammortizzatore anticrisi e arma contro la fame, si avvia verso il suo Anno Internazionale del Family Farming

L'impronta familiare dell'agricoltura europea

 "La spina dorsale dell'economia mondiale, fondamentale per  l'occupazione". "Un modello che in tempi di crisi si rialza prima degli altri".
"Elemento di stabilità in molte aree del mondo considerate a rischio". Con queste descrizioni - per nulla avare di lodi - del modello dell'impresa familiare in agricoltura la Commissione Europea ha aperto la Conferenza "Family Farming - dialogo per un'agricoltura più sostenibile e resiliente in Europa e nel Mondo", svoltasi a Bruxelles  il 29 novembre scorso. Il 2014 è stato dichiarato dall'ONU "Anno Internazionale dell'agricoltura familiare", e sono bastate poche parole di Josè Graziano Da Silva, Direttore Generale della FAO, per ricordare il peso quali-quantitativo di questa tipologia di aziende nel mondo: si parla di 400 milioni di aziende agricole a gestione familiare, cioè più dell'80% del settore. Il 40% della popolazione mondiale, sempre secondo Da Silva, vive di agricoltura e (probabilmente questo è il messaggio più forte uscito dalla Conferenza) "Riparte dalla famiglia impegnata in agricoltura la soluzione al problema della fame nel mondo".
 
Numeri che l'Europa ribadisce, con 12 milioni di aziende agricole familiari e 25 milioni di persone direttamente impiegate, per un totale di 172 milioni di ettari coltivati. Come già ricordato sempre su Pianeta Psr, in un articolo sull'Indagine sulle famiglie rurali di settembre 2013, in Europa, il 92,2% dei lavoratori impiegati direttamente nelle aziende agricole è costituito dal conduttore e dai suoi familiari; percentuale che in Italia sale al 95,2%.
Ma è la crisi che in ultima analisi esalta il ruolo della famiglia in agricoltura: secondo il Commissario Ue all'agricoltura, Dacian Ciolos, intervenuto in apertura di Conferenza, questo modello è una garanzia per l'occupazione, mostrandosi "ammortizzante" per il rapporto particolare che lega il conduttore ai suoi familiari, e  - dato che garantisce almeno l'autoconsumo - soprattutto in certe aree del mondo contribuisce fortemente al problema della fame. Un concetto, questo ripreso anche da Da Silva.  Secondo Ciolos inoltre, oltre a garantire il rispetto delle tradizioni, l'agricoltura familiare è legata a doppio filo alla produzione sostenibile e alla tutela del patrimonio naturale e culturale, perché è la famiglia che diventa custode della terra che si tramanda di generazione in generazione.
In questo quadro Dacian Ciolos ha voluto inserire il ruolo che la nuova Pac potrà rivestire per l'agricoltura familiare: secondo il Commissario Ue, gli obiettivi della sicurezza alimentare, della tutela dell'ambiente e dello sviluppo dei territori rurali trovano nella famiglia il partner ideale ai fini della loro realizzazione, a patto che l'approccio delle politiche sia integrato, cioè non si parli solo in ottica di commercio o solo in ottica ambientalista. In ultima analisi, infatti, le famiglie vanno sostenute con adeguati interventi.

 

Così, l'Anno Internazionale dell'agricoltura familiare si pone 4 obiettivi: sostenere lo sviluppo di politiche a favore dell'agricoltura familiare; migliorare la consapevolezza pubblica sull'importanza di questo modello; ascoltare le esigenze provenienti dalle imprese agricole familiari e infine creare sinergie per migliorare la competitività delle imprese familiari.
Molto interessanti anche i dati esclusivi, forniti in occasione della conferenza, di una consultazione pubblica on line avviata dalla Ue sul ruolo delle famiglie in agricoltura, a cui hanno partecipato 3414 persone. Fra i risultati più significativi, il fatto che, dopo la "produzione alimentare"e la "sicurezza alimentare", il legame con la comunità e la sostenibilità ambientale abbiano superato la "tradizione" nel contributo che gli europei attribuiscono alle famiglie impegnate in agricoltura.
Al tempo stesso, per la maggior parte degli intervistati,  (82%) il "Family Farming" è associato al concetto di "indipendenza nelle decisioni", seguita dal "possesso diretto di un'azienda" e dal "tramandare l'impresa alla generazione successiva". Infine, è il "potere contrattuale" , seguito dalla "capacità di competere con le imprese che generano economie di scala", la sfida più importante (per il 78%) per il futuro.

 

Mariella Santevecchi  - Andrea Festuccia

 

PianetaPSR numero 27 - dicembre 2013