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Umbria
 
MISURA 124

Con tre bandi l'innovazione ha fatto il pieno

A breve la pubblicazione della terza graduatoria che suggella il successo della misura: utilizzati i 20 milioni disponibili per 106 progetti di cooperazione tra le filiere e i centri di ricerca

La Misura 124 nasce con l'intento di favorire la cooperazione tra imprese della produzione primaria, imprese di trasformazione e/o commercializzazione e istituti di ricerca attraverso la realizzazione di progetti volti a promuovere lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie lungo le filiere produttive.
In un contesto sempre più internazionale e globalizzato, la strategia adottata è stata quella di contribuire ad accrescere la capacità di competere delle imprese umbre caratterizzate da ridotte dimensioni e frazionamento dei processi. La presenza sul territorio regionale di organismi di ricerca, Università e altri soggetti che operano nei settori della ricerca e dell'innovazione, favorisce sì lo sviluppo di dinamiche innovative, nuovi processi e nuovi prodotti, ma non offre sufficienti soluzioni per il superamento della difficoltà di fondo rappresentata dalle difficoltà delle imprese di relazionarsi con questi "attori", sia nell'esprimere il loro "fabbisogno di innovazione" che nell'acquisizione di nuovo know how.

 

Stato di avanzamento a dicembre 2013

 
 

La misura 124 è intervenuta positivamente a sostenere la riduzione di questi gap comunicativi e a favorire esperienze di collaborazione tra il mondo imprenditoriale e quello dell'innovazione, garantendo la creazione di meccanismi innovativi. Le iniziative di cooperazione che la Misura ha sostenuto hanno riguardano esclusivamente la realizzazione di progetti di natura precompetitiva, ovvero relativi ad operazioni che precedono l'utilizzo diffuso, a fini commerciali, delle nuove tecnologie e/o la messa in produzione del nuovo prodotto. L'intero territorio regionale è stato area di intervento della misura, che si è rivolta ad aggregazioni costituite attraverso associazioni temporanee di impresa o altre forme giuridiche societarie composte da più soggetti della filiera o con la sottoscrizione di appositi contratti di durata non inferiore a quella dell'operazione.
Lo stanziamento previsto per la Misura è stato di euro 20.030.914,00 di cui 8.436.570,00 in quota Feasr; la spesa ammissibile massima per ogni progetto è stata di 500.000 euro. Lo stato di avanzamento della misura evidenzia un numero di progetti presentati che con il secondo e terzo bando ha doppiato l'esperienza iniziale del primo bando e ha permesso di impegnare la totalità della dotazione.
Le filiere principalmente interessate sono state soprattutto quelle zootecniche e vitivinicole seguite da quelle tabacchicole e cerealicole ecc. I progetti finora liquidati sono stati quelli a valere sul primo bando per un importo complessivo di euro 1.829.439,74.
A un passo dalla chiusura della programmazione, si può confermare che la Misura ha rappresentato un valido strumento, capace di accrescere la competitività delle imprese attraverso lo sviluppo di prodotti, di processi e tecnologie innovative e di introdurre innovazione a livello di organizzazione interna e nell'ambito dei segmenti della filiera produttiva. La cooperazione tra imprese della produzione primaria, di trasformazione e/o commercializzazione e istituti di ricerca può considerarsi riuscita, anche se è risultata difficile nella sua attuazione a causa della complessità dei progetti e vista la mancanza di regole specifiche e appropriate, capaci di semplificare, per questo tipo di interventi, lo svolgimento delle attività progettuali e il loro coordinamento da un punto di vista amministrativo e finanziario.
Partendo da questa buona esperienza, ci si auspica che, con la nuova programmazione, si continui a lavorare, sulla base di una attenta valutazione dei risultati ottenuti, verso il consolidamento dei processi di innovazione realizzati, permettendo il finanziamento di nuovi progetti che realizzino tutte le azioni (comprese quelle di investimento, promozione e formazione) capaci di meglio favorire innovazione e competitività. Accanto a questo, lo sviluppo di una strategia parallela per la ricerca attraverso la partecipazione di imprese, Università e Centri di ricerca a Horizon 2020, potrà sicuramente giocare un ruolo importante.

 

Cristina Frati

 
 
 

PianetaPSR numero 27 - dicembre2013