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AGGREGAZIONI

Network di 8 imprese mette in rete i carciofi sardi

Costituita Cynara Iqnusa che raggruppa agricoltori e cooperative, aziende operanti nella logistica e confezionamento: si parte con 400 ettari coltivati nel Medio Campidano, Sulcis Iglesiente e Anglona.
Fonte: www.freshplaza.it
I rappresentanti della rete del carciofo sardo - Cynara Iqnusa Fonte:www.freshplaza.it

In Sardegna è stata avviata la prima esperienza di rete di imprese del carciofo sardo - Cynara Iqnusa per la produzione, trasformazione e commercializzazione del carciofo che è una coltura caratteristica della Regione. L'aggregazione di rete nasce per affrontare una serie di problematiche che attualmente condizionano il comparto cinaricolo regionale e limitano lo sviluppo di una vera e propria filiera della trasformazione del carciofo.
La rete Cynara Iqnusa ha come obiettivi il rafforzamento della fase di commercializzazione del prodotto e l'ampliamento delle frontiere di mercato per superare le criticità legate al vero e proprio anello debole della filiera, la fase di produzione della materia prima.  
Hanno aderito all'iniziativa 8 aziende appartenenti alla filiera cinaricola regionale. Tra queste abbiamo 3 aziende agricole e 2 cooperative agricole che si occupano della fase di produzione del carciofo, un'impresa dedicata esclusivamente alla preparazione e al confezionamento del prodotto (azienda capofila della rete), un'impresa di logistica e di trasporti ed infine un' impresa che si occupa degli aspetti commerciali.
Le imprese che hanno sottoscritto il contratto di rete sono le società cooperative Sulcis Agricola e Valledoria Ortaggi, l'azienda agricola Fratelli Orrù di Serramanna, l'azienda agricola Frau di Serramanna, l'azienda agricola Tocco di Villasor, l'azienda agricola Matta di Villasor, le imprese Sid Babay e la Tir Trasporti. La rete, nata da pochi mesi, è comunque  aperta a nuove adesioni a patto che si condividano gli obiettivi e i principi del contratto di rete.
La produzione copre circa 400 ettari di coltivazione del carciofo spinoso distribuiti in tre diverse zone della Sardegna (Medio Campidano di Cagliari, Sulcis Iglesiente e l'Anglona). Le aziende si sono messe insieme con un marchio sperimentale e volontario che ritrae un carciofo selvatico.
Piergiorgio Matta, uno dei promotori della rete Cynara  Iqnusa, titolare della Sid Babay, società con sede nel Sulcis e Francesco Matta, presidente della rete, ci confermano che tra gli obiettivi dell'aggregazione c'è anche quello di avviare un'interlocuzione con Sardegna ricerche, per mettere a punto nuove tecniche, sia nella coltivazione del carciofo che nella salvaguardia del prodotto, sulla base delle esigenze di mercato intervenendo sui tempi di produzione per evitare eccessi in alcuni periodi dell'anno, con riflessi sui prezzi finali.

 
 
Foto: La coltivazione del carciofo spinoso sardo Fonte:www.provincia.mediocampidano.it

Inoltre, un fondamentale obiettivo del raggruppamento è quello di arrivare a costituire una rete con una ristrutturazione di tipo commerciale del settore cinaricolo mettendo insieme il nord e il sud della Sardegna e puntando sui mercati di destinazione del nord Italia, della Regione Emilia Romagna e della Regione Toscana.
A questo proposito, il riconoscimento della DOP "Carciofo Spinoso di Sardegna", offre un importante strumento per la differenziazione commerciale e per la  valorizzazione di questo tipo di produzione, anche trasformata.
L'esperienza della rete del carciofo sardo - Cynara Iqnusa appare importante e coerente anche in riferimento agli obiettivi della Politica agricola comunitaria 2014-2020 che incoraggiano il sostegno a modelli di aggregazione, di cooperazione e di rete tra imprese per favorire una maggiore competitività e una migliore integrazione nella filiera agroalimentare.
La riforma della PAC riconosce, infatti, l'importanza delle reti di imprese e dei cluster per favorire l'innovazione, per condividere le esperienze, per rafforzare le capacità e per sviluppare nuovi servizi e prodotti.
Con le risorse della nuova programmazione dello sviluppo rurale 2014-2020, estendendo l'esperienza degli accordi di filiera e dei distretti, si potranno sostenere la creazione e lo sviluppo di progetti di rete nel settore agroalimentare con le aggregazioni di imprese che potranno diventare un nuovo volano di sviluppo dei territori.

 
 
 
 

Luigi Servadei
l.servadei@mpaaf.gov.it

 
 
 

PianetaPSR numero 27 - dicembre 2013