PianetaPSR
RIFORMA PAC/1

Sviluppo rurale fa rima con sviluppo sostenibile

Competitività, ambiente e semplificazione nel Dna  della nuova programmazione - Nell'Accordo di partenariato i punti strategici di una sfida che per l'agricoltura italiana vale 20,8 miliardi di euro

L'Accordo di partenariato è il documento strategico che, sulla base dei regolamenti comunitari, definisce  i risultati attesi, le priorità e le  modalità  di impiego dei fondi strutturali europei per il periodo 2014-2020.
La bozza di Accordo è stata inviata informalmente alla Commissione Europea,  il 9 dicembre scorso, dal Ministro Trigilia.
La versione attuale necessita di un completamento in alcune parti e dovrà essere ulteriormente sottoposta al confronto tra le amministrazioni centrali, le Regioni e il partenariato economico e sociale.
I lavori di preparazione del ciclo di programmazione dei fondi europei 2014-2020 erano stati avviati con la presentazione al Consiglio dei Ministri del 17 dicembre 2012, da parte del Ministro per la coesione territoriale, d'intesa con il Ministro del lavoro e il Ministro delle politiche agricole, forestali e alimentari, del documento "Metodi e obiettivi per un uso efficace dei Fondi comunitari 2014-2020".
A partire dal febbraio 2013, sono stati istituiti quattro Tavoli tecnici di confronto partenariale che, discutendo del documento "Metodi e obiettivi",  hanno portato all'elaborazione di alcune sezioni  dell'Accordo inviate a Bruxelles il 9 aprile 2013 e discusse con i rappresentanti della Commissione e del partenariato istituzionale nei giorni dal 22 al 24 aprile 2013.

Lo sviluppo rurale nella bozza di Accordo di partenariato del 9 dicembre 2013
Nel prossimo periodo di programmazione l'Italia potrà contare su 10,4 miliardi di euro di risorse comunitarie a cui si aggiungeranno 10,4 miliardi di euro di fondi nazionali. In totale le politiche di sviluppo rurale disporranno all'incirca di 20,8 miliardi di euro.
Attraverso la politica di sviluppo rurale si interverrà a sostegno della competitività delle imprese agricole, nella salvaguardia dell'ambiente e nello sviluppo delle aree rurali.
La strategia da attuare tiene conto di alcuni segnali positivi quali l'incremento delle dimensioni medie aziendali, l'aumento delle produzioni di qualità, l'incremento della tendenza all'export, che tuttavia sono segnali piuttosto deboli. Sul lato delle criticità sono emerse in particolare le difficoltà nei rapporti interni alle filiere e nell'accesso al credito; la carenza di infrastrutture essenziali per lo sviluppo; la debolezza delle aziende agricole di fronte al mercato, lo scarso collegamento tra sistema della ricerca e il mondo della produzione primaria, la necessità di disporre di strumenti che garantiscano il reddito agricolo; il cambiamento climatico.
In tale direzione, nella proposta di accordo di partenariato, l'allocazione del FEASR privilegia, in termini di peso finanziario, l'obiettivo tematico competitività con il 47,2% delle risorse complessive. 
In primo luogo, le risorse dello sviluppo rurale saranno programmate con attenzione alle interconnessioni con la riforma del primo pilastro della PAC, che prevede una graduale riduzione del sostegno concesso attraverso il premio unico aziendale.
Da un lato i tradizionali incentivi alla ristrutturazione delle imprese e dall'altro il rafforzamento delle filiere agro-alimentari e delle reti di impresa, l'attuazione di un programma di gestione del rischio saranno orientati a rimuovere i principali vincoli strutturali dell'agro-alimentare italiano. Particolare attenzione sarà riservata anche alla diversificazione dell'attività aziendale, che contribuisce a migliorare la condizione economica delle famiglie nelle aree rurali e alla promozione dell'imprenditoria giovanile.
In sinergia con le politiche nazionali, la politica di sviluppo rurale fornirà un contributo al miglioramento degli strumenti di accesso al credito e promuoverà l'internazionalizzazione delle imprese agricole e dell'agroalimentare italiano. In tal senso particolare attenzione sarà riservata ad Expo 2015.
Un ruolo determinante, non solo per la competitività delle imprese agricole, sarà svolto dalla ricerca e dal trasferimento dell'innovazione nel mondo agro-alimentare e in tale ambito sarà necessario anche pianificare e programmare in modo più efficace gli interventi di formazione e assistenza tecnica alle imprese agricole.
In materia ambientale, le risorse FEASR contribuiranno alla sostenibilità ambientale delle attività agricole e, più in generale, a tutte le variabili ambientali cui è indirizzata la strategia di Europa 2020. Alle politiche ambientali è destinato il 38,6% delle risorse complessive.
Il sostegno delle pratiche agricole e forestali dovrà tener conto dei più alti requisiti ambientali definiti nell'ambito del primo pilastro della PAC. Queste forme di sostegno contribuiranno positivamente all'ambiente, ma è necessario che gli obiettivi ambientali vengano perseguiti attraverso una stretta integrazione con le politiche di coesione e le politiche nazionali ordinarie.
Un tema particolarmente importante per l'agricoltura è la disponibilità della risorsa acqua. Per questa ragione, si dovrà puntare sull'ammodernamento delle infrastrutture irrigue e su investimenti mirati e specifici che tengano conto dei cambiamenti climatici in atto.
Per le aree rurali meno sviluppate accanto alle tradizionali forme di sostegno del reddito, come le indennità compensative, saranno promossi strumenti di progettazione integrata dello sviluppo locale e di sostegno dei servizi alla popolazione, anche in connessione con la strategia nazionale per le aree interne.
In questo contesto lo sviluppo di servizi alla popolazione e alle imprese nonché la copertura delle aree rurali con la banda larga potrà assicurare una maggiore competitività dei territori e contrastarne l'abbandono.
Più generale, per rendere più efficaci le politiche di sviluppo rurale occorre intervenire con maggiore decisione sulla semplificazione, a livello nazionale, regionale e di Organismi pagatori e sul miglioramento della capacità amministrativa.
Probabilmente questa è la sfida più complessa da vincere.

Graziella Romito

 
 
 
 

PianetaPSR numero 27 - dicembre 2013