PianetaPSR
SARDEGNA
 
MISURA 112
 

L'identikit degli agricoltori di nuova generazione

Età media 28 anni (31% donne), con pascoli e allevamento, pochi proprietari: i risultati di un'indagine per conoscere da vicino i 1.500 giovani che hanno beneficiato del premio di primo insediamento.

      Superfici delle aziende beneficiarie

Fonte: Approfondimento Valutativo RAS, ISTAT, nostre rielaborazioni

In Sardegna solo l'11% dei capi azienda ha un età compresa tra i 18 e i 40 anni mentre il 46% ha più di 60 anni. I soli capi azienda ultrasettantenni rappresentano oltre il 24% del totale. I dati intercensuari dimostrano come negli ultimi 10 anni il ricambio generazionale sia stato ancora molto limitato, sebbene si registri un leggero aumento del peso delle classi più giovani fino ai 49 anni (32,1% contro il 28,5%) a fronte però di una crescita del peso dei capi azienda oltre 75 anni, dal 12,6% al 14,3% (Istat 2010). L'esigenza di promuovere forze giovani nel mondo agricolo continua ad essere una delle priorità maggiormente significative del settore primario a livello regionale, ma anche a livello nazionale ed europeo. Uno dei principali strumenti a disposizione del policy maker per intervenire sul processo di senilizzazione in agricoltura è sicuramente il programma di sviluppo rurale (Psr) all'interno del quale la Misura 112 è espressamente rivolta a favorire il ricambio generazionale e l'insediamento dei giovani agricoltori attraverso un premio unico all'insediamento pari a 35 mila euro.
La regione Sardegna ha promosso due bandi della Misura 112 senza prevedere alcuna realizzazione del cosi detto "pacchetto giovani", cioè un insieme di interventi oltre la Misura 112 che garantiscano ai giovani insediati una sorta di priorità per un largo spettro di strumenti che vanno dalla consulenza alla realizzazione di investimenti.
Complessivamente tra I e II bando le risorse pubbliche totali assegnate alla Misura 112 ammontano a 52.500.000 euro a cui corrispondono 1.500 beneficiari. Al 31/12/2013 non tutte le risorse programmate per la Misura risultavano effettivamente impegnate registrando comunque una capacità di spesa di oltre l'80%.
Nel dicembre del 2012 la Regione Sardegna ha dedicato un approfondimento valutativo all'applicazione della Misura 112, restituendo un quadro dettagliato in merito alle criticità riscontrate nella fase istruttoria e una precisa descrizione delle caratteristiche dei beneficiari e delle loro aziende.
L'indagine ha coinvolto 1086 giovani del primo bando e non rappresenta quindi un quadro completo dell'universo dei beneficiari complessivamente coinvolti dalla Misura 112; si tratta comunque di un campione sufficientemente ampio per arrivare ad alcune prime significative considerazioni.
Lo studio rivela che l'età media dei beneficiari è pari a 28,2 anni al momento della presentazione della domanda. Un'età decisamente lontana rispetto al limite massimo ammesso pari a 40 anni. Il 31% dei beneficiari è rappresentato da donne. Si tratta di una percentuale decisamente superiore rispetto al dato regionale che registra una quota di capi azienda di sesso femminile pari a poco oltre il 23%.
Il livello di professionalità dei beneficiari al momento della domanda è estremamente diversificato. Il 20,7% dei beneficiari dispone di un diploma superiore in materia agraria. Solo poco più del 6% detiene il titolo di laurea in agraria o veterinaria. Decisamente importante appare l'esperienza acquisita direttamente attraverso lo svolgimento di attività lavorativa in campo agricolo (15%) mentre il possesso di attestati di frequenza di corsi di formazione professionale della durata di almeno 150 ore è un requisito di minore importanza (5%).
Poco più del 50% dei beneficiari non dispone di alcun requisito di professionalità. Tuttavia questo dato è da prendere con cautela. Infatti, è possibile che all'interno di questa ampia fetta di beneficiari ci sia un buona percentuale di giovani con titolo di laurea e diplomati di un indirizzo diverso rispetto a quello riconosciuto dal bando per il soddisfacimento del requisito di professionalità.
L'indagine permette anche di avere una chiara idea sulla localizzazione dei giovani beneficiari e delle loro aziende. La provincia maggiormente interessata è quella di Nuoro (31%), seguita da Sassari (22%), Oristano (17%) e Cagliari (11%). In linea generale l'80% dei beneficiari si insedia in un azienda localizzata nel suo comune di residenza.

 
 

Consistenza zootecnica delle aziende beneficiarie

Fonte: Approfondimento Valutativo RAS

I comuni maggiormente interessati sono quelli identificati nel PSR come comuni con problemi complessivi di sviluppo ai quali è stata riconosciuta una forte premialità. Nonostante l'84% delle domande si sia concentrata in tali territori, l'analisi evidenzia come la Misura abbia interessato la quasi totalità del territorio regionale con beneficiari distribuiti in 320 comuni su 377 totali. In alcuni comuni, inoltre, gli interventi di insediamento hanno avuto un peso tale da interessare fino al 10% della SAU comunale.
Le modalità di insediamento rivelano che più dei tre quarti dei beneficiari scelgono insediamenti individuali mentre le società di persone rappresentano una modalità residuale. Rarissime sono le società in nome collettivo e in accomandita semplice.
Decisamente interessanti sono gli aspetti legati al titolo di possesso dei terreni oggetto di insediamento. L'ultimo censimento dell'agricoltura ribadiva come il titolo di possesso dei terreni prevalente sia ancora la proprietà esclusiva per oltre il 40% delle aziende nonostante la struttura fondiaria si presenti più flessibile rispetto al passato con aumenti significativi, ma solo in termini percentuali, di forme di possesso diversificato. Per contro, l'analisi evidenzia come solo il 4,7% delle aziende condotte dai beneficiari sono di proprietà. Decisamente più diffuse sono le forme di possesso alternative come l'affitto (67%) e le altre forme come il comodato (28,2%).
L'approfondimento valutativo permette inoltre di capire finalmente le caratteristiche strutturali delle loro aziende di partenza e a quali produzioni i giovani agricoltori aderiscono. La superficie media aziendale è pari a 38 ettari, ben maggiore rispetto ai 24 ettari della media regionale. L'utilizzazione delle superfici appare comunque in linea con i valori medi regionali, evidenziando come i giovani beneficiari abbiano scelto, in linea di massima, di proseguire gli indirizzi produttivi dominanti e tipici della gran parte delle aree agricole della Sardegna.
Infatti, oltre la metà della superficie è destinata a prati e pascoli. Le colture annuali a maggior valore aggiunto e l'arboricoltura da frutta rappresentano destinazioni marginali.
Un impiego della superficie cosi fortemente orientato alla produzione di foraggio e pascolo spiega il forte orientamento zootecnico delle aziende beneficiarie.
Infatti, l'82% dei beneficiari è coinvolto in attività zootecniche con una larghissima prevalenza dell'allevamento ovi caprino in linea con il peso del comparto a livello regionale. La prevalenza delle aziende zootecniche tra i beneficiari della Misura si spiega solo in parte con il peso che tale comparto ha nella produzione vendibile regionale. I criteri di selezione impiegati nel bando hanno sicuramente premiato le aziende di maggiori dimensione economica e a maggior impiego di manodopera privilegiando cosi le aziende zootecniche notoriamente di maggiore dimensione fisica ed economica e ad alto impiego di manodopera.

 
 
 
 
 
 
 

Francesco Piras
piras@inea.it 

 
 
 

PianetaPSR - numero 31 aprile 2014