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RIFORMA UE

Competitività e ambiente, la doppia sfida dei Psr

Con l'Accordo di Partenariato definita la piattaforma comune dei fondi strutturali Ue: il ruolo strategico dello Sviluppo rurale per rafforzare il sistema agricolo italiano.

L'Accordo di partenariato è il documento previsto dal regolamento comunitario 1303/2013 per  definire, nel periodo 2014-2020, la strategia di impiego dei fondi strutturali e di investimento europei (denominati SIE), vale a dire i fondi della politica di coesione (il FESR, Fondo europeo di sviluppo regionale e il FSE Fondo sociale europeo), il Fondo europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (FEASR) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).
In base a quanto stabilito all'esito del negoziato sul Quadro Finanziario Pluriennale per il 2014-2020, l'Italia beneficerà di 31,1 miliardi di euro di fondi FSE e FESR nonché 10,4 miliardi di euro in quota FEASR. A tali assegnazioni vanno aggiunte le risorse per la Cooperazione territoriale europea pari a 1,1 miliardi di euro  e le risorse per l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile pari a 567,5 milioni di euro. Le risorse per la pesca non sono ancora state assegnate, poiché non si è ancora concluso il negoziato comunitario sui relativi regolamenti.
Alla quota comunitaria si aggiungerà il cofinanziamento nazionale a carico del Fondo di rotazione di cui alla legge n. 183 del 1987, nonché la quota di cofinanziamento di fonte regionale. Nel caso dei Programmi Regionali (POR Programmi operativi regionali e PSR Programmi di sviluppo rurale), il Fondo di rotazione assicura il 70% del cofinanziamento nazionale complessivo rimanendo il restante 30% a carico dei bilanci regionali.
Il cofinanziamento consentirà, in pratica, di raddoppiare il volume di risorse assegnato dalla Commissione Europea.
L'impostazione dell'Accordo di partenariato risponde all'articolazione degli  Obiettivi Tematici (OT) prevista dai Regolamenti comunitari ed è frutto di un lungo processo partenariale che ha visto coinvolte tutte le Regioni e le Amministrazioni centrali interessate, le rappresentanze degli Enti locali e il partenariato economico sociale.
L'accordo, analizzando le disparità, le esigenze di sviluppo e le potenzialità di crescita, individua i risultati che l'Italia intende perseguire nel prossimo periodo di programmazione attraverso le risorse dei fondi e ne definisce gli indirizzi strategici.
L'Accordo di partenariato a seguito dell'intesa in sede di conferenza Stato Regioni del 16 aprile e dell'approvazione in Cipe nella seduta del 18 aprile  è stato notificato alla Commissione europea il 22 aprile 2014.
In questo articolo si pone l'attenzione sulle linee di indirizzo relative alla politica di sviluppo rurale.

Linee di indirizzo strategico per lo sviluppo rurale 2014-2020

Per quanto riguarda lo sviluppo rurale, a seguito dell'accordo della Conferenza Stato Regioni del 16 gennaio 2014 la dotazione complessiva di 20,8 miliardi di euro (ai 10,4 miliardi comunitari, si aggiungono 10,4 miliardi di cofinanziamento nazionale) è così ripartita:
a) Programmi nazionali: € 2.240.003.534, di cui:
1) Programma Rete rurale nazionale € 100.003.534;
2) Programma nazionale di sviluppo rurale 2.140.000,00 articolato in tre misure (Gestione rischio € 1.640.000.000, Biodiversità animale € 200.000.000, Piano irriguo € 300.000.000)
b) Programmi regionali: € 18.619.418.000

L'accordo si colloca in una fase storica di profonda crisi economica, con un tessuto imprenditoriale che deve affrontare le sfide del terzo millennio ed un comparto primario che continua a rappresentare l'anello più debole della filiera. Tra i vari punti di debolezza, permane un grave problema di ricambio generazionale, accanto a difficoltà delle imprese ad accedere al mercato e al credito. In questo contesto, la strategia generale del Feasr pone l'accento sul rafforzamento della competitività del sistema produttivo.

 

Allocazione delle risorse comunitarie per obiettivo tematico e per fondo (dati in milioni di Euro)

In termini di peso finanziario, le risorse destinate alla competitività del sistema agro-alimentare rappresentano il 44,59 % delle risorse complessive. Nell'accordo si analizzano le principali debolezze strutturali dell'agricoltura italiana e si punta sulla rimozione dei principali vincoli strutturali dell'agro-alimentare italiano sia attraverso i tradizionali incentivi alla ristrutturazione e al miglioramento organizzativo delle singole aziende, sia con quegli strumenti più innovativi che il Regolamento sullo sviluppo rurale mette a disposizione degli Stati Membri: in particolare il rafforzamento delle filiere agro-alimentari, delle reti e delle diverse forme di cooperazione e aggregazione tra le imprese.
Attraverso il rafforzamento del tessuto aziendale sarà promossa una maggiore apertura ai mercati internazionali. Inoltre, con l'obiettivo di migliorare la condizione economica dell'impresa agricola saranno promossi interventi per la diversificazione delle attività aziendali. Nell'ambito degli interventi volti a proteggere il reddito delle imprese agricole, l'accordo mira a sviluppare e diffondere gli strumenti di gestione del rischio attivando una misura nazionale che finanzierà sia i contributi per le polizze assicurative che il supporto ai fondi mutualistici.
Un ruolo importante per il miglioramento della competitività sarà svolto dalla ricerca agricola e dal trasferimento dell'innovazione nel mondo agro-alimentare. Considerando lo scarso peso della ricerca privata e le difficoltà nel trasferimento dei risultati della ricerca al mondo produttivo, il Feasr, attraverso un'allocazione finanziaria pari al 4,16 % delle risorse complessive, sosterrà il trasferimento dell'innovazione tramite i gruppi operativi del PEI (Partenariato europeo per l'innovazione), che dovranno innescare un processo virtuoso di collegamento tra ricerca e produzione primaria.
L'attenzione delle risorse Feasr è rivolta anche alla sostenibilità ambientale delle attività agricole e più in generale a tutte le variabili ambientali cui è indirizzata la strategia di Europa 2020, in stretta connessione con le altre politiche: di qui il peso rilevante assegnato agli Obiettivi tematici con finalità ambientale (OT4, OT5 e OT6), che insieme assorbono il 38,82 % delle risorse complessive.
Nell'accordo sono contemplate, in particolare, misure dirette a orientare i comportamenti aziendali verso pratiche più sostenibili, che vanno oltre le normali pratiche agricole e forestali, compensando gli operatori agricoli per i maggiori costi o i minori redditi che ciò comporta. Accanto alla tutela della biodiversità e la gestione sostenibile delle risorse è prevista la promozione di interventi volti al miglioramento dell'efficienza energetica delle imprese, al sequestro di carbonio e alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici. Nell'ambito della tutela delle risorse un'attenzione particolare è data al tema dell'acqua e alla realizzazione o miglioramento di infrastrutture irrigue.
Gli altri obiettivi tematici dell'accordo di carattere trasversale mirano a sviluppare il territorio nel suo complesso, poiché attivano interventi sulle infrastrutture e servizi digitali in aree rurali (OT2), sull'occupazione rurale (OT8), sulle forme di progettazione integrata dello sviluppo locale (OT9) e sull'istruzione e formazione degli addetti (OT10). Complessivamente questi Obiettivi Tematici assorbiranno circa il 9,83 % delle risorse FEASR.


    Italia: allocazione agli obiettivi tematici del FEASR (risorse comunitarie, milioni di euro correnti)

Per il FEASR il contributo più rilevante alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici proviene dalle Priorità 4 e 5, ma contribuiscono anche le Priorità 3 e 6. Complessivamente il contributo del FEASR è stimabile in via preliminare in 4,7 miliardi di euro
 

Il FEASR, infine, nell'ottica di promuovere le aree rurali, contribuirà alla strategia per le aree interne: interverrà quindi in quei territori che risultino congiuntamente rilevanti sia per l'azione specifica del Fondo, sia per la strategia nazionale aree interne. Nella logica di coordinamento dei fondi va sottolineata la necessità che ci sia un adeguata integrazione tra le politiche per rendere più efficaci gli interventi realizzati all'interno dei singoli fondi.
Infine, ampio spazio è dedicato agli interventi per il rafforzamento della capacità delle amministrazioni pubbliche coinvolte nella gestione dei fondi e le azioni per semplificare i processi, affinché le risorse possano arrivare celermente ai beneficiari.
Accanto alle sezioni relative alla strategia di intervento, vengono individuati i programmi e le relative risorse e definita l'allocazione finanziaria nei singoli obiettivi tematici.
L'accordo determina le risorse da allocare come riserva per l'efficacia d'attuazione (riserva di performance) e stabilisce i criteri per definire i relativi indicatori e i target da raggiungere. Ai sensi dell'art. 22 del reg. 1303/2013 l'importo totale della riserva di efficacia dell'attuazione destinata per fondo SIE e categoria di regioni è pari al 6 %. Detta percentuale nell'ambito delle risorse FEASR corrisponde a 625,8 milioni di euro.
Inoltre l'accordo analizza le condizionalità ex ante e pone gli impegni in ordine alle condizionalità non ancora completamente conformi. Apposite sezioni trattano delle sfide territoriali delle aree rurali, urbane e interne e dello sviluppo locale partecipato.
Con la notifica dell'Accordo alla Commissione europea si avvia il negoziato ufficiale sul testo che dovrà essere approvato entro 4 mesi dalla sua notifica.

 
 
 

Graziella Romito

 
 
 
 

PianetaPSR numero 31 - aprile 2014