PianetaPSR
Riforma Pac

La spesa dei Psr accelera sul doppio binario

Con le regole transitorie tra vecchi e nuovi programmi spazio  all'overbooking: da gennaio ad aprile erogati 400 milioni e aperti 55 bandi - Occhio però ai paletti Ue per evitare effetti collaterali

Il 2014 rappresenta per lo Sviluppo Rurale l'anno di passaggio da un periodo di programmazione (2007-2013) ad un altro (2014-2020). La possibilità di spendere gli impegni comunitari nei due anni successivi (pena la restituzione delle risorse non spese alle casse di Bruxelles) ha come effetto quello di creare inevitabilmente un periodo di sovrapposizione tra vecchia e nuova programmazione.
Effettuando una rapida analisi costi-benefici, questo processo rappresenta sicuramente un appesantimento degli oneri amministrativi; contemporaneamente, però, rende possibile la completa utilizzazione delle risorse comunitarie evitando il rischio disimpegno.
Le opportunità offerte dalle regole sulla transizione (vedi precedente articolo sul regolamento) non possono essere ignorate, soprattutto da quelle Regioni che sono in ritardo nell'avanzamento della spesa del proprio PSR.
Le nuove norme sulla transizione, al fine di consentire un passaggio scorrevole tra i due periodi ed evitare ritardi e difficoltà nell'attuazione, aumentano la flessibilità delle modifiche finanziarie dei PSR fino al 3% del budget totale e consentono di estendere per tutto il 2014 la durata degli impegni pluriennali sui contratti agro-ambientali e forestali in corso. Inoltre, le stesse norme permettono di effettuare impegni per tutte le misure dell'Asse I e II superando il limite della dotazione finanziaria originariamente assegnata (overbooking) e garantendone la liquidazione attraverso le ulteriori risorse stanziate sui nuovi PSR.

 

AVANTI TUTTA CON I BANDI

Alcune Regioni, come Umbria e Calabria, non si sono lasciate sfuggire questa preziosa opportunità attivando un pacchetto di interventi che, attraverso il rifinanziamento di alcune misure, consente sia l'accelerazione della spesa sulle risorse 2007-2013 sia la possibilità di istruire già da ora le domande di aiuto da liquidare con il budget previsto dal periodo 2014-2020.
Gli effetti di questo doppio binario di finanziamento non si sono fatti attendere. La spesa registrata nel primo quadrimestre del 2014 conferma questa dinamica che, contrariamente alle esperienze precedenti, mostra un andamento tendenziale crescente, passando da 33 meuro di gennaio a circa 71 meuro di quota Feasr dichiarata nel mese di aprile; la spesa complessiva si attesta così a circa 195 meuro (pari a 407 meuro di spesa pubblica totale dichiarata).
Un'ulteriore conferma del trend positivo emerge dall'esame dei bandi, che rappresentano il motore della macchina regionale delle erogazioni. Infatti, nei primi mesi dell'anno sono stati pubblicati ben 55 bandi di cui circa 50 scadono nel mese di maggio e giugno, ed interessano quasi esclusivamente le misure degli Assi I e II.

Andamento che, se confermato nel mese di maggio, lascia presupporre un secondo trimestre a pieni giri della spesa dei Psr; una performance che che potrebbe tra l'altro permettere all'Italia di migliorare importanti posizioni nella classifica della spesa dei 27 partner UE e recuperare così una fetta sostanziale dello svantaggio finora accumulato.
 

SPESA PSR: I TRIMESTRE A CONFRONTO

Attenzione però ai possibili effetti collaterali.  L'overbooking rappresenta sicuramente un'opportunità per migliorare le performance di spesa e garantire nuova liquidità nel sistema, ma non è del tutto privo di rischi: sono infatti molte le condizioni dettate dalle norme comunitarie sulla transizione da rispettare.
Non appare fuori luogo ricordarle qui brevemente. Innanzitutto, la facoltà di assumere impegni oltre la dotazione finanziaria vale solo per l'anno 2014 e riguarda solamente le misure degli Assi I e II. Inoltre, altro paletto, la domanda di pagamento deve essere presentata prima dell'adozione del nuovo PSR.
Da ultimo, ma non certo per importanza, l'ammissibilità della spesa sul nuovo budget 2014-2020 è subordinata a tre condizioni: che sia prevista nel nuovo PSR, che sia chiaramente identificabile dal sistema di gestione e controllo, che abbia lo stesso tasso di partecipazione comunitaria della misura corrispondente del futuro PSR. Avanti tutta, quindi, ma con giudizio: con un occhio allo specchietto retrovisore, senza smettere di guardare avanti quando la transizione è destinata a cedere il passo alla regole della nuova programmazione.

 
 
 
 

Luigi Ottaviani
l.ottaviani@ismea.it


 
 
 
 

PianetaPSR numero 32 - maggio 2014