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1 - strategie

Le 25 misure per la lotta ai cambiamenti climatici

Pratiche agronomiche e tecniche di gestione suggerite dalla DG Clima, collegabili  ai nuovi Psr - Studio d'impatto: le buone performance dell'agricoltura conservativa per la sostanza organica del suolo

Il nuovo regolamento n. 1305/13/UE sullo sviluppo rurale considera la misura 10 "pagamenti agro-climatico-ambientali" (art. 28) uno strumento di incoraggiamento degli agricoltori ad attuare pratiche agricole che contribuiscano a mitigare i cambiamenti climatici e favoriscano l'adattamento ad essi, rimanendo compatibili con il corretto utilizzo delle risorse naturali e con la conservazione delle risorse genetiche in agricoltura.
Nell'ambito dei correnti lavori per la redazione dei PSR 2014-2020 la DG Clima della Commissione europea ha presentato all'interno del progetto "Mainstreaming of climate-change into rural development policy post 2013" l'inventario dei potenziali tipi di intervento inseribili sia all'interno delle misure a superficie che di quelle a investimento nei nuovi PSR. Tale inventario, allo scopo di fornire orientamenti tecnici agli Stati membri, si compone di 25 linee di intervento a beneficio del clima: 16 riguardano la mitigazione e 9 favoriscono l'adattamento ai cambiamenti climatici.

 

Affinché queste indicazioni non cogenti proposte dalla DG Clima possano essere correttamente seguite, devono essere calate nei contesti regionali in un'ottica di contabilizzazione dei benefit in termini, appunto, di mitigazione e di adattamento, al fine di restituire output il più possibile misurabili ed integrabili con le politiche agroambientali sia innovative che già esistenti, in continuità con le passate programmazioni.
Con particolare riferimento alla mitigazione, uno strumento in grado di quantificare l'effetto delle pratiche agronomiche e dei sistemi agricoli sullo stock di carbonio nel suolo (SOC - Soil Organic Carbon) è quello in corso di perfezionamento nell'ambito delle attività di reporting previste dalla Decisione n. 529/2013/UE "sulle norme di contabilizzazione relative alle emissioni e agli assorbimenti di gas a effetto serra risultanti da attività di uso del suolo, cambiamento di uso del suolo e silvicoltura e sulle informazioni relative alle azioni connesse a tali attività"[1].

 

L'analisi in corso ha permesso di standardizzare le azioni di maggior rilievo in ambito di gestione dei terreni agricoli (CM - cropland management per seminativi e colture arboree) e dei pascoli (GM - grassland management), restituendo delle categorie a livello nazionale che descrivano come l'assorbimento della CO2 sia influenzato dai principali sistemi di produzione/gestione: biologico, integrato, set-aside, pratiche conservative e "greening", tenendo conto dell'andamento nel lungo periodo a parità di tecnica agronomica adottata. Un approfondimento di questo tipo è necessario per un'analisi dettagliata del sistema agricolo italiano ai fini della contabilizzazione (accounting) delle relative emissioni e assorbimenti di gas a effetto serra[2], propedeutica all'eleggibilità dell'agricoltura nell'ambito del post Kyoto.
La metodologia di calcolo alla base dello studio fa riferimento alle indicazioni IPCC affinate secondo le caratteristiche geografiche, pedologiche, climatiche e ambientali italiane; inoltre, prende in considerazione gli aspetti relativi alla coltura, al management e alle restituzioni in termini di concimazioni, letamazioni, residui colturali, ecc...

 

Tab. 3 - Incremento percentuale in 20 anni del carbonio organico nel suolo in relazione ad un seminativo convenzionale/ordinario mentre per il pascolo viene considerato il pascolo soggetto a condizionalità (gestito)

Elaborazione Ismea su dati Regioni e PP.AA.

I primi risultati dello studio, sostenuto da ampia bibliografia scientifica e da expert judgement, mostrano come i più diffusi sistemi produttivi finanziati in ambito PSR e la futura gestione dei seminativi tramite il "greening" (diversificazione colturale, mantenimento dei prati permanenti e di un'area di interesse ecologico sulla superficie aziendale) comportino nel lungo periodo un incremento percentuale importante per tutte le categorie prese in analisi. L'azione che ha l'effetto positivo preponderante sulla sostanza organica nel suolo è l'agricoltura conservativa che permette un incremento in circa vent'anni di oltre il 40% del SOC, mentre gli altri sistemi incidono in modo più contenuto sebbene positivo rispetto all'agricoltura convenzionale. Questo risultato stimato, ad oggi fornisce un importate punto di partenza dato che riguarda sistemi produttivi che non sono stati creati "ad hoc"; non rappresentano soltanto sistemi stabili, quindi più efficaci per il sequestro del carbonio, ma hanno una valenza più ampia di tipo ambientale, sociale, economico e produttivo.

Tab. 4 - Incremento percentuale in 20 anni del carbonio organico nel suolo in relazione alle arboree condotte in convenzionale/ordinario

Elaborazione Ismea su dati Regioni e PP.AA.

Nella tabella 4 si riportano le stime in 20 anni delle arboree condotte in biologico e in integrato: per queste colture il maggior incremento è dovuto alle tecniche di inerbimento nell'ambito del metodo biologico, in grado di restituire valori positivi più significativi ai fini dell'incremento del SOC.
Questi incrementi sono stati studiati anche in relazione alle macro-aree nazionali (nord, centro e sud), tenendo nella dovuta considerazione la diversità climatica e dei suoli. Una diversificazione necessaria in relazione ai risultati sperimentali ottenuti in tali aree: ad esempio le arboree condotte con metodo biologico permettono un maggior accumulo di carbonio organico nel nord rispetto al sud, dovuto sia alla tipologia di suolo sia alla disponibilità d'acqua che in alcuni casi risulta essere un fattore limitante.

 
 
 

Camillo Zaccarini Bonelli
c.zaccarini@ismea.it

 
 
 
[1] GUUE L 165 del 18/06/2013. Tali attività sono coordinate dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e da ISMEA per la parte agricola, ai sensi del D.M. 22 gennaio 2013.

[2] GHG - Greenhouse Gases: I c.d. gas a effetto serra (biossido di carbono, metano, protossido d'azoto, idrofluorocarburi HFC, perfluorocarburi ed esafluoruro di zolfo), il cui livello in atmosfera è fortemente influenzato dall'azione antropica.
 
 
 

PianetaPSR numero 34 - luglio/agosto 2014