Home > Il punto sui PSR > Attività sociale e pesca, per diversificare
PREMIO DE@TERRA

Attività sociale e pesca, per diversificare

Nel Lodigiano l'esperienza innovativa di Paola Maria Sfondrini nel segno dell'impegno civile, che spazia dall'agriturismo alle serre di fiori dove trovano impiego persone diversamente abili

E' la multifunzionalità fatta a persona Paola Maria Sfondrini Vailati Riboni, che insieme al marito Carlo, gestisce l'azienda 'Le cascine' nel Comune di Terranova dei Passerini nel lodigiano, tipica cascina lombarda a corte chiusa perfettamente conservata, proprietà di famiglia da otto generazioni. Settanta ettari in pianura ad indirizzo cerealicolo -zootecnico gestiti secondo criteri di agricoltura integrata, ma poi anche agriturismo, fattoria didattica, fattoria sociale, archivio storico e un centro privato di pesca per il ripopolamento del luccio padano. Vincitrice del Premio De@Terra 2014, Paola Maria, laureata alla Cattolica in scienze agrarie, l'agricoltura ce l'ha nel sangue, con una famiglia da generazioni impegnata nel settore. Ma la sua storia a 'Le Cascine' inizia nel 1983 quando, con il marito, prendono in gestione un'azienda che in meno di 20 anni avrebbero trasformato radicalmente,  intraprendendo un cammino multifunzionale come risposta all'evoluzione dei mercati.

"Si abbiamo iniziato oltre 30 anni fa a prendere in mano le redini dell'azienda, all'epoca mi occupavo della produzione di latte ad alta qualità e di ginecologia bovina, ma la vera svolta è stata nel 2000. La crisi dei mercati e del settore ci hanno spinto a cercare una strada alternativa per poter affrontare il futuro. Bisognava voltare pagina ma senza stravolgere le tradizioni, semplicemente individuando un nuovo ruolo dell'imprenditore. Non è stato facile ma i risultati anno dopo anno sono arrivati".

- Da dove avete iniziato?
"Da un semplice filo conduttore: come far bene alla collettività attraverso l'agricoltura, sapendola collegare al paesaggio, all'ambiente e alla storia. Il primo passo l'ho compiuto nel 2002, quando mi sono iscritta alla fattorie didattiche della Regione Lombardia. Ho iniziato ad organizzare percorsi di educazione alimentare e ambientale per le scuole di ogni ordine e grado svolti negli edifici del vecchio arsenale e della stalla dei buoi che ho recuperato, utilizzando materiali di bio edilizia. Oggi siamo riusciti ad coordinare tutte le fattorie didattiche accreditate provinciali, realizzando un opuscolo congiunto sponsorizzato dalla Provincia di Lodi, con le varie proposte didattiche. Poi nel 2004 abbiamo ristrutturato la vecchia scuderia per crearvi uno spazio per la ristorazione. Qui offriamo solamente menu a base di piatti tipici lodigiani cucinati secondo vecchie ricette di famiglia, utilizzando ingredienti per la maggior parte prodotti in azienda. E' stato un modo per avere un contatto diretto e autentico con la nostra clientela che viene da noi non solo per mangiare ma per conoscere quello che c'è dietro ogni piatto. Poi da cosa nasce cosa e, parlando con varie persone, ho iniziato a pensare alla Fattoria Sociale".

- Un passo impegnativo? 
"Si, ed è stato forse l'elemento innovativo che ha caratterizzato l'azienda negli ultimi anni. La  realizzazione della Fattoria Sociale  nel 2007 è stato il primo progetto sperimentale per un lodigiano solidale, condiviso e partecipato da  enti ed associazioni di volontariato del territorio. Sono stata anche vicino New York dove ho fatto un corso di formazione specifica, dopodiché nel 2010 ho creato un laboratorio occupazionale in azienda dove si coltivano fiori in serra e verdure per persone diversamente abili o in situazione di svantaggio sociale. E' una realtà che ha avuto molti riconoscimenti oggi, di cui sono molto orgogliosa. Quest'anno, ad esempio, avvieremo un progetto con ragazzi che hanno con disagi scolastici".

- Dal sociale alla salvaguardia di pesci in via di estinzione, alla creazione di un archivio storico!.

"Un anno fa abbiamo avviato l'attività di pesca sportiva riqualificando un'area di quasi 3 ettari creando il Laghetto delle Cascine dove sono stati reintrodotti pesci autoctoni quali il luccio lombardo, (il cui genoma è stato mappato dal Parco Tecnologico Padano), il persico reale, la tinca e l'anguilla. Insomma salvare per non dimenticare e con lo stesso principio abbiamo creato nel 2010 un archivio storico riconosciuto dal ministero dei Beni culturali".

- Dal punto di vista agricolo invece come è cambiata l'azienda
?
"Puntando sempre di più  sulla qualità delle nostre produzioni e del nostro lavoro. Alleviamo bovini di razza Limousine, con tutti i capi iscritti al libro genealogico e gestiti con sistema informatizzato; ma anche capre di razza Camosciata delle Alpi, utilizzato prevalentemente a scopo didattico, con lepri, galline, animali da bassa corte, quaglie da carne e suini per la produzione di salumi artigianali destinati al consumo interno. Grande attenzione l'abbiamo riposta ovviamente alla salvaguardia dell'ambiente: dal punto di vista energetico siamo autosufficienti con i nostri 80 kilowatt prodotti dai pannelli fotovoltaici, mentre sul fronte delle risorse idriche, proprio da quest'anno, abbiamo avviata una sperimentazione di irrigazione a goccia con canaline microforate sul mais".

- Progetti per il futuro?
"Siamo riusciti a creare un'azienda che ha tre grandi filoni: agrario, marketing e sociale. E avendo tre figli maschi, ci piacerebbe che ognuno di loro potesse trovare all'interno di essa la propria strada. Un sogno che potrebbe avverarsi  visto le loro inclinazioni".

 
 
 
 

Sabina Licci

 
 
 

PianetaPSR numero 34 - luglio/agosto 2014