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RIFORMA PAC/STRUMENTI FINANZIARI

Una leva che può dare ossigeno agli investimenti

Il mix tra contributi a fondo perduto e finanziamento agevolato con fondi rotativi è una combinazione che può dare una spinta ai nuovi Psr - Alcune simulazioni evidenziano i vantaggi di questa formula

Gli Strumenti finanziari potrebbero giocare un ruolo chiave nei nuovi PSR, soprattutto in considerazione del fatto che la programmazione 2014-2020 prenderà avvio in un contesto economico e finanziario ancora molto difficile.
Sul fronte del credito alle imprese in particolare, secondo l'ultimo rapporto AgrOsserva (di ISMEA e Unioncamere), non si intravedono ancora miglioramenti. Al contrario, il valore complessivo degli impieghi al settore agricolo, che pur caratterizzato da una drastica flessione del tasso di crescita aveva sostanzialmente tenuto in termini di valore nominale, registra nell'ultimo trimestre 2013 la prima flessione su base annua, con un valore pari a -0,3%.
Molto più critica appare la situazione del credito a medio e lungo termine destinato agli investimenti, in continua flessione dal 2008 (con una temporanea inversione di tendenza nel corso del 2010). Solo nell'ultimo anno, secondo i dati della Banca d'Italia, le erogazioni mostrano una riduzione pari al 19 per cento. Un simile contesto potrebbe pesare sul successo dei programmi, rendendo difficile la realizzazione degli investimenti da parte delle imprese, a causa delle difficoltà nel reperimento della quota di risorse proprie necessarie a fronte del co-finanziamento pubblico.
L'importanza che gli strumenti possono rivestire nella nuova programmazione è del resto riconosciuta dall'Unione Europea. Ad esempio, nel Consiglio europeo di ottobre 2013 è stato previsto un raddoppio del sostegno erogato tramite strumenti finanziari dai fondi strutturali e di investimento europei. La Commissione europea, nelle linee guida destinate alle Autorità di gestione dei programmi, riconosce agli strumenti diversi vantaggi, che vanno oltre il sostegno all'accesso al credito delle imprese, quali ad esempio: la maggiore efficienza della spesa, dovuta alla loro natura rotativa e alla leva finanziaria che possono generare, maggiori garanzie in termini di sostenibilità economico-finanziaria delle operazioni, attrazione di capitali privati a favore dello sviluppo del settore.
I vantaggi della leva finanziaria e della natura rotativa degli strumenti, sono mostrati da alcune simulazioni condotte dalla Rete rurale e presentate nell'ambito di un seminario dedicato alle Autorità di gestione, tenutosi a Roma il 10 giugno scorso. Gli esperti della Rete rurale hanno simulato l'impatto, che l'erogazione del sostegno tramite strumenti finanziari, in combinazione con le tradizionali sovvenzioni a fondo perduto, potrebbe avere sia sui beneficiari che sull'amministrazione. I numeri mostrano come, una corretta combinazione delle due forme di intervento, può consentire l'erogazione di un sostegno più efficace al beneficiario, realizzando allo stesso tempo delle economie a fine programmazione, grazie proprio al meccanismo rotativo dei fondi.
A titolo di esempio, dato un investimento tipo (es. 200 mila euro), il programma potrebbe fornire, al posto della tradizionale sovvenzione a fondo perduto pari al 50 per cento dell'operazione (con 100 mila euro al beneficiario), un sostegno misto, con il 30 per cento dell'operazione coperta a fondo perduto e il 50 per cento coperta tramite un finanziamento agevolato, erogato da un fondo credito appositamente implementato (il restante 20 per cento dell'operazione dovrebbe essere coperta dal beneficiario con risorse proprie). In questo modo, il beneficiario otterrebbe un valore di aiuto complessivo (contributo a fondo perduto più agevolazione sugli interessi) sostanzialmente analogo (circa 50 per cento), ricevendo però una copertura molto più ampia del suo fabbisogno finanziario (con la sovvenzione a fondo perduto dovrebbe infatti procurarsi 100 mila euro di risorse con i propri mezzi, mentre in questo caso solo 40 mila).
L'aspetto interessante è rappresentato dal fatto, che questa modalità di intervento, risulta vantaggiosa anche per l'Autorità di gestione del programma. Ipotizzando di utilizzare lo stesso schema per tutti i beneficiari (considerando a titolo di esempio un budget di misura pari a 100 milioni), l'Autorità di gestione potrebbe sostenere un numero di beneficiari non distante da quello possibile con l'utilizzo esclusivo di sovvenzioni dirette a fondo perduto, ottenendo a fine programmazione delle economie pari a circa 45 milioni, utilizzabili a favore del territorio dopo il termine della programmazione. Il meccanismo del fondo credito inoltre, consentirebbe di erogare quasi 14 milioni di aiuto come sovvenzioni sugli interessi, senza un costo esplicito per l'amministrazione (lo sconto sugli interessi è infatti un introito potenziale a cui l'amministrazione rinuncia, ma non costituisce un costo esplicito con la conseguente necessità di copertura in bilancio).
Quella descritta è solo una delle ipotesi combinazione degli strumenti finanziari con sovvenzioni dirette a fondo perduto. Altri scenari prevedono ad esempio l'utilizzo della garanzia in combinazione con le sovvenzioni a fondo perduto o l'erogazione degli aiuti esclusivamente tramite fondo crediti.

 
 
 

Roberto D'Auria
r.dauria@ismea.it

Mario Guido

m.guido@ismea.it

 
 
 
 

PianetaPSR numero 34 - luglio/agosto 2014