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STUDY VISIT

Donna o mujer, protagonista della new-agriculture

Scambio di best practices tra imprenditrici italiane e colleghe spagnole della Rioja con un progetto Mipaaf: innovazione e tradizione, ambiente e attività sociale filo conduttore dei casi di successo
Foto di gruppo della Study visit delle imprenditrici italiane nella Regione della Rioja, Spagna

Le avevamo lasciate qualche mese fa in Italia, fresche vincitrici del Premio "De@ Terra" del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. In un'ottica di confronto e possibili sinergie con altri paesi europei, le agricoltrici premiate hanno partecipato all'inizio del mese di ottobre ad una missione in terra spagnola organizzata dal Mipaaf  - Rete Rurale Nazionale, in collaborazione con la Rete Rurale Spagnola  e il Governo della Regione della Rioja.
Le vincitrici della XIII edizione del Premio "De@ Terra" hanno così esportato, grazie a questo viaggio di lavoro, le loro best practices, inquadrabili in generale negli aspetti innovativi nella conduzione dell'azienda e nella salvaguardia dell'ambiente e del patrimonio naturalistico: dalla riscoperta e coltivazione delle erbe selvatiche con la creazione di percorsi naturalistici di Manuela Pagani alla riqualificazione di un antico villaggio rurale da parte di Mariangela Costantino; dall'attività di coltivazione di erbe aromatiche  e trasformazione in miscele di spezie, condimenti, tisane estremamente curate nel packaging di Martha Gasslitter Mulser al packaging in lana cotta per i formaggi di Monica Saba; dalla creazione di una rete di fattorie didattiche di Paola Maria Sfondrini alla coltivazione di varietà antiche tipiche del territorio come i peri 'trentossi' e i pomi 'dessi' di Laura Tinazzi.
Alla guida della delegazione italiana il dirigente dell'Ufficio dello Sviluppo rurale del Mipaaf, Graziella Romito, e i funzionari Mipaaf Mariella Santevecchi e Claudia Lanzetta in rappresentanza dell'amministrazione.
Una realtà agricola, quella spagnola, che pur partendo da un numero abbastanza alto di aziende agricole (secondo l'ultimo Censimento 989.900 rispetto alle 1.620.880 dell'Italia) presenta una superficie media aziendale più alta di quella italiana (24 ha contro 7,9) ed alcune caratteristiche simili, almeno nella presenza femminile alla guida di aziende agricole (30,5% in Spagna e 30,7% in Italia) e nei conduttori under 35: 5,3% in Spagna e 5,1% in Italia (media Ue 7,5%).
Ciò che è risultato molto significativo, in questo incontro con un'altra realtà europea, è la capacità delle "donne rurali" di costruire e ricostruire, anche grazie al supporto dei finanziamenti europei per lo sviluppo rurale, il tessuto connettivo nelle aree rurali attraverso progetti inclusivi, che uniscono ad elementi di innovazione e rispetto dell'ambiente un'attenzione particolare verso i temi dell'agricoltura sociale.

 
Consigliere dell'agricoltura del Governo della Rioja Iñigo Nagore e la dirigente dello Sviluppo Rurale Graziella Romito

E' stato così, ad esempio, per la visita del centro Asprodema a Nájera, un progetto finanziato attraverso il LEADER  ed incentrato sullo sviluppo di nuove tecnologie mirate a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità nelle zone rurali: si tratta di una sorta di "scuola della quotidianità" per i disabili, dove si facilita il percorso dei disabili verso una vita il più possibile autonoma.
Ma c'è anche l'aspetto della bioarchitettura, con la visita a Logroño della Cantina Campo Viejo. Inaugurata nel 2001, la nuova cantina è stata progettata per essere un armonioso equilibrio tra vinificazione, architettura e sostenibilità. Sviluppato in profondità, il progetto è pensato per integrarsi nel paesaggio, lasciando in superficie solo una piccola parte della cubatura. Questi elementi si sono riuniti per creare un tempio di vinificazione all'avanguardia del settore enologico internazionale di oggi.
Attenta,  come le nostre agricoltrici, all'ambiente, l'azienda avicola gestita da Ana María e Raquel Pérez Sáenz, vincitrici del premio dell'Unione Europea per l'innovazione nel 2011, con un progetto di trasformazione dei residui avicoli in concime organico per fungaie.
Ancora, fondamentale l'iniziativa imprenditoriale di tre donne che a Ortigosa de Cameros, hanno realizzato un'azienda, El Robledillo, per la trasformazione di prodotti carnei in patè e salumi tipici della Rioja, esempio importante di cooperativa al femminile.
Fra le altre realtà visitate, il "Centro di Transumanza" di Ortigosa e il Centro Interpretazione del Parco Naturale Sierra de Cebollera, in una study visit che, come auspicato dalla dirigente dello Sviluppo Rurale, Graziella Romito "può essere considerata un'esperienza pilota per lo scambio di buone prassi anche con altre realtà europee".

 
 
 

Andrea Festuccia

 
 

PianetaPSR numero 36 - ottobre 2014