PianetaPSR
FARMER JOURNALISM 
 
Progetti d'alta quota

Franz, che cura le fragole con l'aria di montagna

Uno dei nostri agri-reporter racconta come in Trentino sfrutta acqua, escursione termica e biodiversità per ridurre l'uso di agrofarmaci - Per le piante officinali un progetto con S. Michele all'Adige 
Francesco D'Alfonso

Mi chiamo Francesco D'Alfonso e nel 2009, convinto della possibilità di vivere diagricoltura di montagna, ho deciso di trasferirmi per aprire la mia azienda agricola (oggi si chiama "Maso Franz") nel paese natale di mia madre, nello splendido contesto dell'altopiano del Tesino in provincia di Trento. Il paese è Cinte Tesino, un piccolo comune a circa 900 metri d'altezza, immerso nello splendido scenario della catena montuosa del Lagorai.  La passione per la natura risale a quando da piccolo trascorrevo le estati in questi luoghi: da qui la decisione di iscrivermi all'Istituto Tecnico Agrario di San Michele all'Adige. Conseguito il diploma mi sono iscritto alla facoltà di Agraria a Padova, ma la voglia di trasferirmi in montagna per aprire una mia azienda agricola aumentava sempre di più, così al terzo anno di corso mi sono ritirato dagli studi, ho subito cercato lavoro ed ho cominciato ad organizzare il mio progetto. Non ho usufruito del contributo del premio d'insediamento, perché, partendo da zero, temevo nei primi tre anni di non riuscire a sviluppare il monte ore richiesto. Sono comunque riuscito ad avere un piccolo contributo come inizio attività, non legato al PSR, e così dopo due generazioni si è riallacciato il legame con la terra che negli anni si era perso. Ho iniziato a montare le prime strutture per la coltivazione in coltura protetta di fragola in fuori suolo e more grazie alla fiducia concessami da amici di famiglia, proprietari dei terreni dove ho iniziato la mia attività. I primi due anni sono stati molto intensi e faticosi, realtà nuova e vita nuova con i terreni coltivati a quasi 1200 metri d'altezza e il rischio neve anche a giugno: un mix che mi ha messo a dura prova ma con la convinzione e la tenacia i risultati arrivano. I terreni che coltiviamo sono posti ad un'altitudine che  va  dai 1000  ai 1200 metri d'altezza. La scelta di queste altitudini non è casuale, ho infatti deciso di sfruttare al meglio le potenzialità della montagna. Stiamo parlando, ad esempio, della biodiversità, con la presenza di un giusto equilibrio fra insetti "utili" e "dannosi", una ottima condizione di base alla quale aggiungo degli accorgimenti in fase produttiva, quali ad esempio una razionalizzazione dello sfalcio programmato, che appunto "isola" maggiormente le serre dalla presenza di insetti dannosi; allo stesso modo la forte escursione termica fra giorno e notte è quella che mi permette tuttora di veder limitato il problema della drosofila suzukii; così pure l'acqua della sorgente qui vicina, povera di sali e carbonati, mi consente un maggior controllo  nella fase di concimazione. 
Molti di questi fattori, assieme a un accurato lavoro di gestione agronomica, mi permettono di ridurre notevolmente l'utilizzo di fitosanitari, e concorrono alla creazione di prodotti d'alta qualità.  

 

Attualmente la superficie dedicata alle coltivazioni in coltura protetta è di 5.000 mq ma grazie ad un investimento che ho effettuato per l'acquisto di un terreno di circa 13.000 mq; ho in previsione degli ampliamenti per incrementare la produzione di fragole e more, che a queste altitudini raggiungono  elevate caratteristiche organolettiche e di consistenza del frutto.
L'obiettivo  nei prossimi anni per quanto riguarda la coltivazione in serra è quello di investire in serre a più alta tecnologia che mi permettano una migliore gestione agronomica durante l'intero  ciclo colturale e di migliorare la qualità della frutta, raggiungendo anche, a parità di superficie, rese  più elevate a confronto delle classiche strutture.  Da non dimenticare che una migliore gestione agronomica, grazie a serre più tecnologiche, mi permetterebbe di ridurre ulteriormente l'uso di prodotti fitosanitari, già molto contenuto grazie all'utilizzo in azienda di tecniche agronomiche indirizzate verso un controllo naturale delle patologie. 
La coltivazione di mirtilli e la parte aziendale dedicata alla coltivazione di piante officinali sono in fase di conversione al biologico; la certificazione in etichetta sui prodotti sarà presente a partire dal 2016. Attualmente la superficie dedicata alla coltivazione del mirtillo è limitata a un piccola porzione di terreno, usata per effettuare delle prove di confronto varietale ed agronomiche e selezionare la varietà che meglio si adatta a territorio e clima di queste montagne. 
La parte dedicata alla coltivazione delle piante officinali si trova accanto ad un vecchio maso  di famiglia, una costruzione risalente ai primi anni dell'800, circondato dal bosco che mi permette di assicurare la massima qualità delle materie prime da dedicare ai trasformati. Coltiviamo menta, melissa, arnica, iperico, stelle alpine, calendula ed altre piante di montagna. Il terreno ha un'estensione totale di circa 12.000 mq; la superficie coltivata attualmente occupa solo una parte dei terreni, in futuro c'è in progetto di utilizzare la restante superficie per aumentare la produzione e realizzare un percorso didattico. E' in previsione infatti lo sviluppo di un progetto di  collaborazione, già in atto,  sulla coltivazione di piante officinali (il progetto riguarda, ad esempio, i risultati  dell'applicazione nella coltivazione di fattori variabili  quali il ph del terreno, o la variazione di altitudine) in montagna con la Fondazione Edmund Mach, di cui fa parte l'Istituto Agrario di S. Michele all'Adige. 
Per quanto riguarda la commercializzazione, oltre alla vendita di fragole, more e mirtilli, ho aggiunto una linea di prodotti, come le confetture extra di frutta, gli sciroppi alle erbe di menta e melissa trasformati in laboratori a pochi chilometri dall'azienda. Con l'appoggio di un'azienda specializzata in cosmesi naturale ho creato dalle piante da me coltivate una linea di cosmesi che comprende la crema viso giorno anti-age alla stella alpina e rosa, la crema viso notte anti-age ribes nero e mirtillo, una crema mani stella alpina e calendula e l'unguento alla calendula. Da qui la voglia di creare un marchio per distinguermi e per rendere omaggio alla meravigliosa ed a tratti incontaminata catena del Lagorai,dove a più di 2000 metri d'altezza sgorga la nostra acqua, uno degli elementi fondamentali. Così nasce il marchio Naturalmente Lagorai - Azienda agricola Maso Franz, che racchiude in sè la convinzione di riuscire a vivere e lavorare in montagna  con l'obiettivo di trasmettere attraverso i nostri prodotti i valori di genuinità e positività che contraddistinguono l'azienda agricola  Maso Franz (www.masofranz.com)Il 2015 è il mio sesto anno di attività e rifarei questa scelta senza ombra di dubbio. Il lavoro è tanto ma le soddisfazioni ripagano tutto questo. Spero e credo in un futuro positivo.

Francesco d'Alfonso

 
 
 

PianetaPSR numero 40 - febbraio 2015