PianetaPSR
MODELLO  ECO-SOSTENIBILE

Il Parmigiano Dop&Bio, che viaggia anche a biogas

Roberto Reggiani è subentrato a 18 anni nell'allevamento di famiglia (a Castelfranco Emiliano) convertito al metodo biologico: crede nell'energia pulita e nella vendita ai Gruppi di acquisto solidale  
Roberto Reggiani

Punta tutto sulla produzione biologica, predilige la vendita ai Gruppi di acquisto solidale e sogna di ampliare la stalla per ospitare altri capi. E' la storia di Roberto Reggiani, 32 anni, da 14 titolare dell'omonima azienda agricola di famiglia a Castelfranco Emilia nel modenese, che produce Parmigiano Reggiano in  un allevamento di 450 bovini da latte che, con quelli da ristallo, diventano 1.300. Oltre 16 mila metri quadrati tra stalla e caseificio annesso, dove il latte per il 99% diventa Parmigiano Reggiano biologico, e  un piccolo spaccio per la vendita diretta. Una realtà produttiva eco sostenibile (800 ettari l'estensione aziendale tra proprietà e affitto), fa sapere con orgoglio Roberto, grazie al nuovo impianto di biogas installato con un finanziamento del Psr, che rende l'azienda autosufficiente dal punto di vista energetico.

 

Quando ha cominciato la sua attività?  
"Mi sono occupato da sempre dell'azienda di famiglia, che fa allevamento da 35 anni, facendo esperienza fin da piccolo, poi sono subentrato a mio nonno come titolare quando ho compiuto i 18 anni''. 
Soddisfatto?
"E' la mia vita a cui mi dedico da tanti anni. Credo nella promozione della cultura agro-alimentare dei prodotti genuini e tradizionali, rispettosa dell'uomo, dell'ambiente. Vogliamo valorizzare il nostro territorio e la sua tradizione, incoraggiando le buone pratiche eco sostenibili".
Parmigiano biologico quindi?
"Calcoli che l'azienda è ad indirizzo bio da oltre 10 anni. La nostra stalla è a stabulazione libera, tutta aperta e le vacche vengono turnate al pascolo. Ne abbiamo 450 in mungitura e tutto l'allevamento è in crescita. L'alimentazione è a foraggio  prodotto interamente in azienda, di cui l'80% è fieno, il resto mais, soia e orzo".
Quanto producete?
"In azienda, che conduco insieme ai miei genitori e ad alcuni collaboratori stagionali, ogni vacca produce 100 quintali di latte di latte al giorno. Nonostante le disposizioni del biologico consentano l'utilizzo degli antibiotici una volta l'anno, noi abbiamo deciso di non utilizzarlo. Quanto al Parmigiano Reggiano produciamo circa 18-20 forme al giorno, pari al 99% della nostra produzione lattiero-casearia, ma facciamo anche caciotte fresche e stagionate alle erbe, al gusto di cipollina, origano, prezzemolo, aglio, aglio e rosmarino, timo, mentuccia, peperoncino, arrabbiata, Pepe Rosa. Prodotti ai quali il mercato risponde bene''.
Come avere organizzato la commercializzazione?
"Crediamo profondamente nel commercio solidale, per questo partecipiamo come produttori a vari gruppi di acquisto della zona che ci danno molta soddisfazione. Vendiamo poi a diversi grossisti che esportano. Abbiamo anche un piccolo spaccio per la vendita diretta, dove abbiamo subito diversi tentativi di furto. Per la verità i ladri sono venuti ben nove volte in poco più di un anno, ma fortunatamente non sono mai riusciti a portare via le nostre forme, hanno solo fatto danni alle strutture; l'ultima volta è stata i primi di dicembre scorso''.
Avete ma pensato di ampliare la parte commerciale con l'e-commerce?
"Non per il momento, troppi rischi, non siamo attrezzati per poterlo fare e poi  perderemmo un po' di vista la nostra vera mission che è la produzione. Non si può fare tutto e bene. Iin futuro vedremo se ci saranno le condizioni".
Un allevamento ecosostenibile ma quanta energia pulita riuscite a produrre?
"La massima portata dell'impianto installato ad ottobre scorso è di 300 kw l'ora, ma per noi al momento ce ne bastano 150 kw. Abbiamo raggiunto l'obiettivo di rendere tutta la filiera autosufficiente dal punto di vista energetico, un bel traguardo per la nostra azienda". 
Alla luce della sua esperienza, consiglia l'impianto a biogas?
"Si assolutamente, ma prima di installarlo bisogna sapere che è un tipo di impianto che va seguito, che non fa tutto da solo. Non basta metterlo punto e basta, serve una buona manutenzione, perché sono macchinari che lavorano con pompe, agitatori, mixer, torchi ecc''. 
Ha partecipato a bandi Psr?
"Si alla misura 121 con cui abbiamo potuto installare l'impianto a biogas. L'iter non è stato facile ma il risultato c'è stato, con un bilancio sicuramente positivo".
Progetti per il futuro?
Ampliare la stalla per avere altri bovini in modo da incrementare la produzione di Parmigiano''.

 
 
 

Sabina Licci

 
 
 

PianetaPSR numero 40 - febbraio 2015