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AGROAMBIENTE

Produzione integrata, sistema qualità 2.0

Domande online e procedure informatizzate per la gestione del Sqnpi: istruzioni d'uso per gli operatori della filiera interessati alla certificazione e il quadro di sostegno previsto dai nuovi Psr

Ultime prove tecniche prima dell'entrata a regime del Sistema di qualità nazionale di produzione integrata  (SQNPI). In questi giorni si stanno testando le funzioni del sistema informativo (SIPI), che consentirà di guidare le fasi salienti del processo, dall'adesione fino al rilascio del certificato di conformità. Per chi non avesse avuto modo di seguire le vicende SQNPI, si ricorda sinteticamente che lo stesso è stato strutturato  per verificare la conformità del processo produttivo dei prodotti agricoli e agroindustriali allo standard definito nei disciplinari regionali di produzione integrata. Tali disciplinari sono stati resi omogenei avendoli armonizzati sulla base delle linee guida di produzione integrata definite a livello nazionale.
La verifica di conformità del processo produttivo alla norma tecnica è affidata ad organismi di controllo che utilizzano specifici piani regionali, anch'essi armonizzati a livello nazionale. Proprio a questo riguardo, il DM del Capo Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale n. 1347 del 28 aprile 2015, ha attribuito alla DISRII, del Mipaaf, il compito di gestire la lista degli organismi di controllo che potranno operare nell'ambito del SQNPI e definito le modalità di iscrizione alla lista stessa.
Come impostazione, il sistema rispecchia quella classica definita dall'art. 22 del vecchio Regolamento CE 1974/2006  in materia di sistemi di qualità nazionali  ma,  nelle pieghe delle disposizioni normative della legge 4 del 3 febbraio 2011, che istituisce il SQNPI, e del successivo decreto ministeriale attuativo (n. 4890 dell' 8 maggio 2014), si inseriscono diverse novità finalizzate alla semplificazione delle procedure e alla valorizzazione di informazioni provenienti da banche dati esistenti, che possano evitare lungaggini ed appesantimenti dei controlli. Largo spazio, inoltre, a tecnologie informatiche che rendano più semplice la vita agli operatori del sistema, e siano in grado di rispondere alle esigenze soprattutto dei giovani imprenditori.
A questo riguardo è opportuno sottolineare che la domanda di adesione si fa on-line, direttamente da parte dell'operatore o mediante i centri di assistenza. Per gli operatori associati che gestiscono la propria compagine sociale mediante sistemi informatizzati, è prevista la trasmissione dati mediante apposita piattaforma informatica ed assistenza web service.

La richiesta viene messa in relazione al  fascicolo aziendale dell'operatore agricolo in maniera da attingere tutte le informazioni, di natura catastale e colturale, necessarie a formulare l'istanza e ad evitare errori e duplicazioni. Solo nel caso in cui sia necessario intervenire con aggiornamenti del fascicolo aziendale l'imprenditore dovrà ricorrere ai CAA, mentre gli operatori non classificati come imprenditori agricoli (intermediari, trasformatori, distributori)  dovranno costituire un proprio "fascicolo" di natura anagrafica. Per tutti questi passaggi, il  SIPI ha  previsto un percorso assistito, come pure un  apposito menù a tendina, per la scelta dell'organismo di controllo (ODC).
Avvisato tramite e-mail, l'ODC contatterà l'operatore con il quale  imposterà la propria attività di verifica, seguendo la chek list caricata sul SIPI, che riproduce tutte le fasi del piano di controllo regionale. Senza entrare nei dettagli, l'ODC gestirà in modalità riservata le verifiche mediante il  SIPI e gli ispettori avranno la possibilità di caricare i dati  direttamente dal campo mediante smartphone.
La procedura, compresa la fase di gestione delle non conformità, verrà chiusa dall'ODC che, a questo punto,   renderà noto l'esito del controllo. Dagli esiti di tutte le verifiche potranno essere estrapolati quantità enormi di informazioni utili per  organizzare la vigilanza sugli ODC, orientare i controlli sui prodotti agricoli ed agroalimentari da parte degli organismi deputati a tale compito e impostare le statistiche più elaborate .
A questo, poi, si deve  aggiungere, che gli esiti delle verifiche possono essere utilizzati per le procedure che Mipaaf, Regioni ed Organismi pagatori, stanno definendo al fine di corrispondere direttamente il premio in favore degli aderenti alla misura agro ambientale di produzione integrata prevista nei PSR regionali.
L'impostazione del sistema e l'informatizzazione delle procedure sono elementi che, ci si augura,  possano rispondere alle aspettative degli operatori di settore. Come tutti i lavori, però, anche il SQNPI è in progress: si resta quini in attesa in attesa di verificare le prime reazioni  del mondo imprenditoriale, indicazioni e suggerimenti,  utili al processo di miglioramento continuo del sistema  che, nelle intenzioni di Mipaaf e Regioni, deve acquisire una sempre più marcata connotazione competitiva in modo che possa diventare un biglietto da visita di comparti agricoli importanti,  magari all'insegna dello slogan "SQNPI - l'agricoltura italiana a sistema".

 
 
 

Giuseppe Ciotti

 
 
 

PianetaPSR numero 43 - maggio 2015