PianetaPSR
OSCAR GREEN

L'uovo bio vola in charter, destinazione Honk Kong

Sebastiano Pascolo racconta il successo della sua azienda in Friuli votata al biologico di qualità: fornitore di NaturaSì e ora anche sul mercato asiatico grazie a una turista cinese amante di frittate
Il giovane Sebastiano Pascolo davanti alla sua azienda a Nogaredo, vicino Udine,dove produce 11mila uova biologiche al giorno

E' un mondo fatto di uova biologiche  quello di Sebastiano Pascolo, 23 anni, che conduce insieme al padre Sergio l'omonima azienda di famiglia a Nogaredo, a pochi chilometri da Udine. Una realtà ben strutturata, con una raccolta di circa 11mila uova al giorno, grazie al 'lavoro' di 12 mila galline ospitate in 4 capannoni su un terreno di 70 ettari; in azienda la parola d'ordine è coniugare il benessere degli animali e la qualità del prodotto con l'aspetto commerciale ed economico dell'impresa.
Uova che si vendono in Italia nel circuito dei negozi EcoNaturaSi e recentemente si è cominciato a esportare anche ad Honk Kong, grazie ad una frittata mangiata a Firenze da una signora cinese. Sebastiano si occupa a tempo pieno della parte commerciale dell'azienda, tra le vincitrici di Oscar green per aver saputo esportare il territorio. Diplomato in attività turistiche, dopo un soggiorno di diversi mesi negli Usa nell'Ohaio, capisce che la sua strada è tornare a lavorare nella propria azienda.
"Tutto pensavo di fare tranne l'agricoltore e oggi, dopo diversi anni che lavoro in azienda, occupandomi della parte commerciale da due anni, posso dire che è una fortuna quando in famiglia c'è un'attività già avviata da poter seguire. L'importante è partire dal basso per capire i vari ingranaggi. Io ho iniziato nel 2009 da operaio, occupandomi di tutto e proprio grazie a questa gavetta che è durata tre anni, oggi posso dire di avere una visione completa del lavoro".
Quando avete iniziato a produrre uova?
"Nel 1997, prima si allevavano maiali per la produzione di prosciutti biologici e  conigli, ma i tempi non erano ancora maturi e il segmento si era rivelato poco redditizio. Mio padre iniziò quindi a produrre uova in piccolo, all'inizio con un solo capannone che poi sono diventati due e poi quattro. Nel 2010 abbiamo messo il fotovoltaico sulle coperture, producendo circa 120 kw".
Come allevate le galline?
"Rigorosamente a terra, con libertà di accesso ad un prato di erba medica e piante officinali, dove possono scegliere quello di cui hanno bisogno in quel momento.  Tutta l'alimentazione è biologica, 70% mais e 30% soia, arricchita con calcio e omega 3. Quanto alla raccolta le uova vengono confezionate nell'annesso centro di imballaggio pronte per raggiungere velocemente i centri di distribuzione. Una cosa è certa: puntiamo sulla qualità, dal guscio al tuorlo e l'importante è saperla comunicare perché da sola non basta''.
Ossia?
Per migliorare la qualità del guscio e per avere un corretto funzionamento digestivo della gallina lasciamo a disposizione ciotole con gusci d'ostrica macinati. Una libertà di scelta per le galline non solo per quanto riguarda il movimento ma anche sull'alimentazione, che va ad incidere direttamente nella colorazione di gusci e tuorli. Molto dipende anche dalla quantità di foglioline di erba fresca che ogni gallina mangia".
Che significa allevamento biologico nel vostro caso?
"E' una scelta di vita lavorare nel biologico. Alle galline non vengono somministrati antibiotici, vaccini, integratori o coloranti di sintesi; le eventuali cure sono effettuate ricorrendo all'utilizzo di infusi di piante. Lavoriamo molto sulla prevenzione, riteniamo infatti che un animale alimentato correttamente, con prodotti sani, libero di muoversi in spazi adeguati, difficilmente si possa ammalare; poi la selezione naturale fa il resto. In tutto questo abbiamo un'accortezza in più: per abituare le galline ai rumori,  in modo che non si spaventino e renderle più tranquille, nei capannoni abbiamo messo degli impianti per la musica classica, barocca per l'esattezza".
Parliamo della parte commerciale.
Diciamo subito che produrre biologico, rispetto al convenzionale, costa complessivamente il 50% in più per quanto riguarda il nostro comparto. Vendiamo solo uova fresche di qualità, cedendole per la maggior parte al gruppo Econaturasi che ha oltre 600 punti vendita in tutta Italia, il resto a livello locale; una bella soddisfazione per me che mi occupo a tempo pieno della commercializzazione. Inoltre siamo soci della cooperativa 'Terre del Friuli di Mezzo" nata nel 2006 per volontà di 12 imprenditori agricoli locali per valorizzare le proprie produzioni. Non facciamo vendita diretta perché non abbiamo prodotto a sufficienza e tanto meno e-commerce, le uova non sono adatte a questo canale. Una cosa è certa, siamo piccoli ma molto richiesti, perfino ad Honk kong''.
Come mai fino laggiù?
"Una caso direi. Nel 2010 una signora di Honk Kong mangiò una frittata fatta con le nostre uova a Firenze ed era talmente buona che decise che l'episodio doveva avere un seguito. Riuscì a contattarci attraverso il nostro distributore di Como con il risultato che oggi vendiamo ad una catena di prodotti alimentari di alta gamma e ogni 15 giorni mille uova Pascolo volano in charter verso Honk Kong in imballi in polistirolo e ghiaccio secco per poterle conservare".
Una bella storia e per il futuro che progetti avete?
Aderire ai bandi del nuovo programma dei Psr per diversificare la nostra produzione. Di progetti ne abbiamo tanti sempre legati al mondo delle uova, alimento completo per eccellenza.  Ci stiamo lavorando, le sorpresa non mancheranno''.

 
 
 
 

Sabina Licci

 
 
 

PianetaPSR numero 44 - giugno 2015