PianetaPSR
SVILUPPO RURALE/2
 

Strumenti finanziari, una leva per i progetti Psr

Pubblicata la valutazione ex ante nazionale della Rete Rurale a supporto delle Autorità di gestione sull'attivazione di fondi di garanzia o prestiti agevolati per migliorare l'accesso al credito

Lo scorso mese di giugno, la Rete Rurale ha pubblicato il documento "Strumenti finanziari nello sviluppo rurale - valutazione ex ante nazionale", con l'obiettivo di fornire un supporto alle Autorità di gestione interessate all'attivazione di strumenti finanziari nei PSR 2014-2020.Il nuovo quadro regolamentare dello sviluppo rurale, infatti, prevede che l'utilizzo di strumenti, quali fondi di garanzia o fondi per prestiti agevolati nei PSR, debba essere giustificato da una specifico studio che dimostri l'effettiva utilità degli stessi, considerate le condizioni del mercato del credito nelle aree rurali, l'assenza di sovrapposizioni con eventuali altri strumenti in campo, la coerenza con la strategia del programma di sviluppo rurale. Sulla base delle disposizioni regolamentari, il documento deve essere redatto a livello di singolo programma e non può essere sostituito dal documento nazionale della Rete, il cui scopo è quello di fornire sostegno in termini di metodologie e fonti dati ai redattori delle valutazioni regionali.Dato il contesto di perdurante crisi economica, rallentamento delle erogazioni creditizie e restrizione delle disponibilità di bilancio per le politiche pubbliche, gli strumenti finanziari possono migliorare l'efficacia e l'efficienza dell'intervento pubblico, grazie alla capacità di garantire una leva finanziaria, di attrarre capitali privati per gli obiettivi dei programmi di sviluppo rurale, di assicurare una più attenta valutazione dei progetti di investimento sotto il profilo della loro sostenibilità economico-finanziaria.Il documento, partendo da una sintetica analisi di contesto del settore agricolo, approfondisce innanzi tutto lo studio degli elementi strutturali e dei risultati congiunturali del mercato dei capitali per le imprese agricole. In questa sezione, uno specifico capitolo dedicato all'analisi del sistema bancario italiano, fornisce importanti spunti di riflessione in merito all'approccio che le banche hanno assunto a seguito della crisi economica nei confronti del sistema produttivo italiano e delle imprese agricole in particolare. 
Questa parte del documento è completata da una simulazione condotta utilizzando un modello econometrico, che ha consentito di stimare in termini numerici il gap di mercato, vale a dire la differenza tra domanda e offerta di finanziamenti, nel periodo 2010-2012.I risultati ottenuti mostrano come, le debolezze strutturali del settore agricolo che la Politica di Sviluppo rurale si propone di affrontare (polverizzazione delle imprese, età avanzata dei conduttori, frammentazione e inefficienza della filiera, ecc.) si associano ad un rilevante gap tra domanda e offerta di credito per gli operatori agricoli, ampliatosi soprattutto a seguito della crisi economico-finanziaria. La criticità riguarda in particolare le operazioni a medio e lungo termine destinate agli investimenti aziendali.In particolare, sulla base dei risultati del modello econometrico utilizzato, appare confermato che il forte calo delle erogazioni creditizie a medio e lungo termine destinate alle imprese agricole registrato negli ultimi anni (-65% nel periodo 2011-2014), è effettivamente dovuta ad una restrizione dell'offerta di credito, non riconducibile ad un peggioramento generale del merito di credito delle imprese (un'analisi condotta sul rating delle imprese, sulla base dei dati FADN, dimostra che la crisi non ha avuto un rilevante impatto sul merito creditizio delle imprese del settore). In sostanza, i risultati del modello restituiscono l'effettiva esistenza di un gap, che può essere quantificato in circa 116 milioni di euro per anno nel triennio 2010-2012. 

 

Il terreno perso a seguito della crisi non è ancora stato recuperato e l'analisi delle condizioni del sistema bancario italiano mostra la presenza, accanto ad alcuni indicatori in miglioramento, una serie di criticità e di rischi che incombono sulla tanto attesa inversione di tendenza.Una seconda parte del documento è dedicata all'analisi quantitativa e qualitativa del valore aggiunto che gli strumenti finanziari possono garantire all'attuazione del PSR, realizzata simulando l'impiego, per l'attuazione di una misura PSR, di un fondo di garanzia e di un fondo prestiti, utilizzati in combinazione tra loro e con le sovvenzioni dirette a fondo perduto.L'analisi dimostra che gli strumenti finanziari offrono numerosi vantaggi, sia alle imprese beneficiarie, sia all'Autorità di gestione del programma.Il principale vantaggio per le imprese è legato naturalmente al problema dell'accesso al credito. Con il tradizionale sostegno basato sulle sovvenzioni dirette a fondo perduto, a fronte dell'aiuto ricevuto le imprese beneficiarie presentano un rilevante fabbisogno finanziario, dovuto sia alla necessità di copertura della quota di co-finanziamento privato, sia all'anticipo del contributo pubblico (come noto erogato solo a rimborso delle spese già sostenute dal beneficiario).In sostanza, le misure tradizionali di incentivo, pur garantendo un rilevante sostegno in termini economici, non forniscono un'adeguata assistenza ai beneficiari sotto diil profilo delle disponibilità finanziarie. L'utilizzo di strumenti finanziari quali fondi di garanzia o fondi di credito, pur determinando in linea generale una riduzione dell'intensità di aiuto in termini di ESL, offre alle imprese una maggiore copertura del fabbisogno finanziario per la realizzazione del progetto. I vantaggi dell'utilizzo di questi strumenti finanziari nei programmi di sviluppo rurale, peraltro, non sono esclusivamente quelli connessi alle criticità del mercato del credito per le imprese agricole. L'analisi quantitativa ha dimostrato che il loro utilizzo nell'attuazione delle misure PSR può fornire un rilevante valore aggiunto per l'amministrazione in termini di leva finanziaria, sostenibilità ed economicità dell'intervento pubblico.Anche dal punto di vista qualitativo, inoltre, alcuni studi dimostrano come l'utilizzo di strumenti di sostegno rimborsabile migliori l'efficacia degli interventi, anche indipendentemente dall'esistenza di un gap evidente sul mercato privato dei capitali. Ciò è dovuto a diversi fattori, quali una maggiore garanzia della redditività e sostenibilità finanziaria delle operazioni, una maggiore disciplina finanziaria e una riduzione dell'azzardo morale per i beneficiari.

Pur con la precisazione che i vantaggi derivanti dall'utilizzo di strumenti finanziari possono essere opportunamente valutati solo a livello di singolo programma, sulla base dello specifico contesto di riferimento e della strategia, nonché delle esperienze dei precedenti periodi di programmazione, l'analisi condotta dalla Rete rurale offre alle Autorità di gestione ed al partenariato le seguenti conclusioni:

 
 
 

A cura di Mario Guido
m.guido@ismea.it

 
 
 

PianetaPSR numero 46 - ottobre 2015