PianetaPSR
Parlamento europeo

Ok le intese con i Paesi terzi, ma senza boomerang sull'agricoltura

Una risoluzione sollecita la Commissione a introdurre clausole che tutelino la concorrenza.
Critiche anche sul recente accordo con il Marocco

 Una risoluzione del Parlamento europeo invita la Commissione, quando negozia gli accordi commerciali con Paesi terzi, a non fare concessioni che potrebbero avere un impatto negativo sull'agricoltura europea, garantendo tariffe simmetriche e stessi standard di qualità. I deputati ricordano all'Esecutivo che il settore agricolo europeo garantisce la sicurezza e la qualità alimentare e chiedono pertanto che gli standard in materia di ambiente, benessere animale e delle piante imposti ai produttori europei, siano applicati anche ai beni importati per garantire la sicurezza del consumatore e una giusta competizione commerciale.
A sostegno di questa rivendicazione, il documento fa riferimento alla "offerta molto generosa" sull'agricoltura fatta dall'Unione europea  nel quadro dell'Agenda di Doha per lo sviluppo (ADS), senza però ottenere equivalenti concessioni commerciali. Nella stessa risoluzione Il Parlamento chiede anche di essere regolarmente informato sull'andamento dei negoziati, e ricorda come questo non sia successo per i negoziati con Canada e Ucraina, iniziati nel 2009 e sui quali non vi è stata informazione a riguardo nei confronti dei deputati.
Il problema è ovviamente molto più sentito con quei paesi con un forte settore agricolo. Come nel caso del  negoziato Ue - Mercosur che schiera in campo i giganti dell'agricoltura sudamericana, come Brasile e Argentina, sul quale gli eurodeputati contestano la Commissione per aver ripreso i negoziati senza preventivamente discuterne con Consiglio e Parlamento, esprimendo forte preoccupazione per l'impatto negativo sul settore agricolo europeo. Chiedono pertanto alla Commissione di proteggere gli interessi degli agricoltori europei e di presentare una valutazione d'impatto da discutere prima della conclusione dei negoziati. Nel mirino anche il recente accordo UE-Marocco  visto che - denunciano i parlamentari - mentre i mercati europei sono stati aperti completamente alle importazioni dal paese arabo, molti prodotti europei sono ancora soggetti a limitazioni d'importazione.

 

Mario Cariello

 
 

PianetaPSR numero 1 - agosto  2011