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PIANO STRATEGICO

Biologico, fare sistema per rafforzare la crescita

Il piano Mipaaf traccia le linee strategiche per consolidare i fattori di successo con un orizzonte 2020 molto ambizioso - Il traino dei Psr e l'attività di supporto della Rete Rurale Nazionale

I dati di crescita del mercato del biologico forniti da ISMEA, relativi all'anno 2015, segnano un +20% rispetto all'anno precedente. Un dato assolutamente positivo, forse anche inaspettato per amopiezza, soprattutto se paragonato alla generale stagnazione del mercato ed in un momento in cui i consumatori sono particolarmente attenti ai prezzi dei prodotti acquistati.

VARIAZIONE % ANNUA DEI CONSUMI BIO IN VALORE NELLA GDO E CONFRONTO CON IL TREND DELL'AGROALIMENTARE

Fonte: Ismea

Appare pertanto evidente come il biologico occupi sempre di più spazi interessanti, venendosi a presentare come una opportunità per tutto il sistema dell'agroalimentare italiano. Opportunità che in questi ultimi anni è stata immediatamente colta, in primis, dal sistema del commercio e della distribuzione, con investimenti sempre più ingenti nel settore.
La disponibilità per i consumatori di prodotto biologico è infatti cresciuta dappertutto ed è diventato sempre più facile poter acquistare bio in quasi tutti i punti vendita della distribuzione nazionale.
Siamo quindi in un momento assolutamente positivo per il settore, lontano dalle crisi e dalle emergenze che invece attanagliano diversi comparti del nostro agroalimentare ed è proprio in questo particolare momento che il Ministero ha deciso di mettere a sistema alcuni strumenti per lo sviluppo del comparto.
Una buona programmazione del futuro, in questa fase, consente infatti di accompagnare la crescita del settore, valutando per tempo le criticità, e consente di pianificare degli interventi per stimolare le potenzialità ancora inespresse.

L'approvazione in Conferenza Stato Regioni del Piano Strategico nazionale del biologico, è il risultato di un lavoro fortemente voluto dal MiPAAF che, nell'arco di un anno, ha visto il coinvolgimento sinergico di tutta la filiera, per la definizione di un documento con obiettivi chiari, in termini di mercato e di superfici dedicate all'agricoltura biologica, da raggiungere entro il 2020 e azioni coerenti per raggiungere tale risultato.

 

GLI  OBIETTIVI DEFINITI DAL PIANO STRATEGICO

Nel fissare gli obiettivi del Piano si è tenuto ben presente l'analisi delle dinamiche del comparto: la crescita della domanda di mercato, le difficoltà di accesso al mercato da parte degli agricoltori e la necessità di aumentare l'offerta e le garanzie del biologico italiano.
Mentre il Piano precedente, realizzato tra il 2005 ed il 2009 puntava molto sugli aspetti della promozione e della comunicazione al fine di stimolare una crescita del mercato, le azioni del Piano strategico appena approvato e gli obiettivi per il 2020 sono invece fortemente concentrati sulla crescita delle superfici e sullo stimolo della produzione. Nella definizione degli obiettivi si punta infatti ad una crescita delle superfici del 50% e ad un incremento del mercato del 30%.
Con le azioni del Piano infatti si cerca di mettere in campo tutti gli sforzi per dare la possibilità agli agricoltori di sfruttare al massimo le potenzialità che oggi il mercato del biologico offre in termini di crescita e di competitività.


TREND DI OPERATORI E SUPERFICI IN ITALIA DAL 1990 AL 2014

Fonte: Sinab

Il Piano prevede 10 specifiche azioni

 

Nella definizione del Piano viene dato molto risalto alle Politiche dello sviluppo rurale, che comunque nel nostro Paese investono ingenti risorse nello sviluppo dell'agricoltura biologica.  
Risorse che in maniera massiccia riguardano principalmente interventi a superficie dei PSR che, nella programmazione in corso, vedono la misura 11 come specifica misura per i pagamenti degli operatori che scelgono di applicare il metodo del biologico.

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Ma anche il programma della Rete Rurale Nazionale ha dato ampio spazio all'agricoltura biologica. Nella programmazione del primo biennio sono diverse le iniziative previste che consentiranno anche di dare gambe alle azioni previste dal Piano strategico nazionale per l'agricoltura biologica.
Le iniziative della Rete per l'agricoltura biologica che impegnano i tre partner della Rete (CREA, ISMEA e SIN) sono state infatti presentate dal MiPAAF al Tavolo tecnico permanente di consultazione con gli stakeholder del biologico.
Le specifiche attività sono disponibili qui (link sito Rete Rurale Nazionale) La rete prevede una serie d'interventi a supporto della filiera biologica, alcuni diretti alle Amministrazioni coinvolte nella programmazione dello sviluppo rurale, e mirati, in particolare, a migliorare la conoscenza del settore biologico a livello territoriale e a supportare le Autorità di Gestione nell'elaborazione di strategie e interventi per incrementare la redditività e competitività delle aziende agricole biologiche.

Altre iniziative sono invece dirette alle imprese della filiera, con l'obiettivo di ampliare la capacità degli imprenditori di cogliere le attuali opportunità di mercato e di introdurre innovazioni.

Si prevedono infine specifiche attività di comunicazione, destinate al grande pubblico e al sistema dell'istruzione, e finalizzate ad informare questi soggetti sul ruolo sociale, economico e ambientale svolto a livello territoriale dalle aziende biologiche.

Dal punto di vista informatico invece le iniziative prevedono di rafforzare i servizi informativi sviluppati nell'ambito del SIB - Sistema informativo Biologico - al fine di favorire l'aumento delle conoscenze, l'accesso al mercato per le aziende biologiche, l'azione dell'amministrazione in termini di riduzione del tasso di errore e di verificabilità e controllabilità delle aziende iscritte all'albo biologico, candidate a percepire finanziamenti dedicati dello sviluppo rurale.
Sul fronte della ricerca e dell'analisi economica invece si prevede di realizzare 4 specifici progetti:

  • Bioreport con l'obiettivo di effettuare approfondimenti su specifiche tematiche ritenute di interesse per le istituzioni, gli operatori e gli stakeholder;
  • BioPag per analizzare le coerenza tra pagamenti e sostenibilità nel caso dell'agricoltura biologica, per migliorare l'efficacia dei pagamenti della Misura 11 destinati alle aziende biologiche;
  • Distretti biologici e sviluppo locale: per analizzare il distretto biologico quale fenomeno economico e sociale
  • BioTools: media-tools per la comunicazione /divulgazione delle buone pratiche agricole nelle filiere biologiche
 
 

Francesco Giardina

 
 
 

PianetaPSR numero 54 - giugno 2016