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VENDITA DIRETTA

Le api di Giuliano si posano anche su Facebook

Il giovane agricoltore di Formia ha realizzato il suo progetto grazie ai fondi del Psr laziale - Florapi conta 200 arnie: dopo i mercati locali, ora miele e pappa reale viaggiano anche su Internet
Giuliano Guglielmo tra le arnie della sua azienda apistica a Formia

Apicoltore si nasce. E' la storia di Giuliano Guglielmo, 38 anni, che otto anni fa ha coronato il suo sogno creando 'Florapi', azienda che "filtra e conserva" sapori e profumi del territorio dove è nato, facendo reddito.  Una piccola realtà tra le colline del comune di Formia, alle pendici del Parco Naturale dei Monti Aurunci, nel Lazio, dove Giuliano gestisce oggi circa 200 alveari in produzione.
Una vita da sempre legata all'ambiente e all'aria aperta: prima, emigrato al Nord, ha fatto per alcuni anni il giardiniere in provincia di Bergamo; poi, il richiamo delle radici ha fatto sì che tornasse a casa con in testa un progetto per dare vita alla sua azienda agricola. Con un obiettivo: produrre alimenti di alta qualità legati al territorio e nel rispetto dell'ambiente. Un mondo, quello della api, che lo ha sempre affascinato, tanto che in azienda - creata nel 2008 con l'aiuto dei genitori e dei finanziamenti del Psr - oggi tiene dei corsi per far conoscere il mondo dell'apicoltura ai ragazzi. Un'attività tradizionale che però riesce a mantenere il passo con i tempi, specialmente sul piano commerciale, con un favorevole debutto della gamma dei prodotti su Facebook.
"Ho realizzato un sogno ma non è stato facile, soprattutto nei primi anni", esordisce il nostro apicoltore.

Quali sono gli ostacoli che incontra un giovane che sceglie di investire in agricoltura?
"Un po' si paga l'inesperienza, con acquisti di determinate attrezzature che poi nella realtà non si sono rivelate adatte. Il consiglio è che bisogna essere forti nei primi tempi e darsi da fare per conoscere più cose possibili. Nei tre anni che hanno preceduto l'apertura dell'azienda, dal 2006 al 2008, mi sono documentato in merito agli aspetti tecnico-amministrativi necessari ad avviare un'azienda agricola. E questo è stato fondamentale. Altre difficoltà sono state legate agli investimenti, ma non ho mai smesso di credere nel mio progetto".

Quale è stata la sua esperienza con i Psr?
"Nel 2008 ho costituito l'azienda aderendo al bando Psr Lazio sul Pacchetto Giovani. Certo, i tempi per ottenere il finanziamento sono stati piuttosto lunghi e di grande aiuto sono stati per fortuna i miei genitori, ma anche il continuo confronto con alcuni colleghi. Quanto alla prossima programmazione dei nuovi Piani mi piacerebbe presentare la domanda, ma per il mio settore i punteggi sono molto bassi".

Parliamo della sua attività
"I nostri alveari sono situati in zone pulite degli Aurunci e della pianura Pontina e questo è fondamentale per la qualità di tutta la nostra produzione.  Anche per questo motivo, ad esempio, non uso acaricidi di sintesi né antibiotici nella cura delle api. Innanzitutto facciamo miele di diverse qualità, che sono acacia, millefiori, eucaliptus, erica e melata, che poi metto nei vasetti personalmente nel laboratorio che ho realizzato con i fondi comunitari. Nel 2015 ho prodotto 60 quintali di miele e poi anche pappa reale, propoli e polline". 
 
Come si fa a diventare apicultore?
"Non per scoraggiare gli aspiranti apicultori ma è un'attività complessa. Occorre fare  molta pratica e soprattutto ci si deve aggiornare in continuazione. E poi bisogna conoscere il territorio, i cicli delle fioriture come anche conoscere gli insetti e il loro comportamento. C'è da considerare anche che il guadagno è relativo, la produzione di miele dipende da tanti fattori e nulla è scontato in natura".

Come ha organizzato la parte commerciale?
"Ho iniziato con la vendita diretta facendo tutto da solo, perché le spese sono tante e i ricavi piuttosto bassi, ma il tempo che trascorrevo nei mercati o nelle fiere di paese, era sottratto al lavoro con le api che è davvero tanto. Quindi ho iniziato ad investire sulla pubblicità realizzando delle brochure, rivolgendomi anche a piccoli negozi del posto con i quali adesso ho una consolidata relazione commerciale. Il mio miele lo vendo in un raggio di 15 km dall'azienda e certo non puoi commettere errori perché ci metti la faccia. Ti senti davvero responsabile di quello che proponi. E poi sono entrato nei social".

E come è andata?
"Innanzitutto ho curato maggiormente il sito internet e poi da un anno la linea dei prodotti delle mie api ha debuttato su facebook e il riscontro è stato immediato con un discreto aumento delle vendite di miele".

Progetti per il futuro?
"Ci sono tante idee, ma la priorità per me è difendere il più possibile le mie api dai parassiti, la cosa più penosa è vedere andare in fumo il lavoro di anni".

 
 
 

Sabina Licci

 
 
 

PianetaPSR numero 55 - luglio/agosto 2016