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BIODIVERSITA'

Carolina, la custode delle "pecore nere"

Una giovanissima toscana ha rilevato l'azienda familiare e alleva in montagna una razza ovina dal manto nero, la massese, in via di estinzione - Per lei anche un futuro da"casara", grazie al Psr
Carolina Leonardi

Studia Scienze agrarie a Pisae alleva pecore di una razza autoctona in via di estinzione.E'Carolina Leonardi, 23 anni che, nonostante la giovane età ha fatto già le sue scelte: acquistare un gregge di ovini che cura personalmente ma anche frequentare l'Università. ''Per passare ogni giorno o quasi dalla teoria alla pratica'', dice ridendo, convinta che per fare questo mestiere oggi più che mai occorra studiare e avere una buona preparazione. Anche perché il suo obiettivo sarà quello di fare i formaggi con il latte delle sue pecore che si trovano in un piccolo paradiso a mille metri di altezza, 5-6 ettari nel cuore del parco delle Alpi Apuane in località Pian del Lago a pochi chilometri  dal comune di Seravezza in provincia di Lucca. Insomma una giovane casara in erba, grazie agli aiuti del Psr del pacchetto giovani in dirittura di arrivo. La scelta è quella di recuperare l'antica tradizione della pastorizia in chiave innovativa e se lo dice una 23enne c'è da crederle.
''Sicuramente è per passione che ho scelto di fare l'allevatrice, un modo per stare sempre a contatto con la natura in un posto dove sono cresciuta. Avevo appena 7 anni quando la mia famiglia nel 2000 comprò un vecchio casale per farne un piccolo agriturismo con annesso un allevamento di 13 bovini di razza Rendena per carne e latte, particolarmente adatta all'alpeggio".
Quindi l'allevamento diciamo che ce l'ha nel sangue?
"Si ho sempre vissuto in campagna, siamo a mille metri e abitiamo ad una mezzora da qui. Una volta finita la scuola ho voluto assicurare una continuità all'azienda portata avanti dai miei genitori con gli zii, ma dandole un'impronta personale''.
Come?
"Dedicandomi all'allevamento ovino, fermo restando che in azienda continuiamo l'attività di agriturismo per lo più nei mesi estivi e facciamo ristorazione con prodotti della zona".
Quando ha iniziato?
"Lo scorso anno sono diventata titolare dell'azienda e ho acquistato le mie prime pecore di razza Massese italiana autoctona che porto al pascolo insieme al mio cane Mirtillo. Ora sono 47 gli animali che curo personalmente. E' una razza molto particolare, specialmente per il colore del mantello nero che non trova riscontro in alcuna altra razza italiana".
Qual è la giornata tipo di Carolina?
"Sveglia alle 6 vengo quassù e mungo le pecore e poi le porto al pascolo con un libro sotto il braccio, soprattutto sotto esame. Studiare in alpeggio è davvero una libertà. Un modo per trovare la mia strada e costruire il mio futuro,  non facile per noi giovani oggi".
Difficile studiare e lavorare?
"Si certo ma i libri servono perché ho tanti progetti, innanzitutto fare formaggi di qualità, che sono espressione di un'agricoltura sana e sicura  e venderli in filiera corta di nicchia".
Un sogno?
"Direi a portata di mano, grazie ai Psr, sono risultata una delle prime in graduatoria e con gli aiuti ho deciso di costruire proprio un caseificio  qui in azienda per diventare casara. Per ora 'mi alleno' producendo ricotta e pecorino con il latte dei miei animali ma solo per uso personale. Un mestiere dove la specializzazione è basilare e per questo già nella primavera scorsa ho fatto un tirocinio presso un allevamento in alta Italia che è stato davvero molto utile ed interessante".

 
 
 

Sabina Licci

 
 

PianetaPSR numero 56  settembre/ottobre  2016