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SPECIALE COSTI SEMPLIFICATI
 
SVILUPPO RURALE

Costi semplificati, la scelta che piace a Bruxelles

Convergenza massima da parte di Commissione e Corte dei conti Ue su uno strumento ancora poco utilizzato che potrebbe snellire significativamente le procedure per Adg e beneficiari

La sfida non è di poco conto, e impone un cambio di mentalità: estendere nell'ambito dei Psr l'utilizzo dei cosiddetti "costi semplificati" (finanziamento a tasso forfettario, tabelle standard di costi unitari e importi forfettari) introdotti già, ma solo in ambiti limitati, nel periodo di programmazione 2007-2013, servendosene al posto del rimborso dei "costi reali" perridurre la probabilità di errori e gli oneri amministrativi che incombono sia sulle Adg che sui promotori dei progetti.
Una scelta sulla quale c'è la convergenza convinta sia da parte della Commissione Europea sia da parte della Corte dei conti europea; una scelta messa in pratica su alcune misure (come formazione, imboschimento, ecc.) anche da parte di alcune Regioni italiane, ma che, se adottata in più larga misura, potrebbe - secondo gli esperti - ridurre in maniera significativa alcuni costi burocratici.

Sulla base di queste indicazioni, Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo e alimentare, nell'ambito della Rete Rurale Nazionale ha organizzato a Firenze il 29 settembre scorso il seminario "I Costi semplificati nei Programmi di sviluppo rurale 2014-2020: Implementazione, Gestione e Controllo", un evento che ha visto la partecipazione, oltre che degli esperti della Rete, anche della Commissione Europea - DG Agri, della Corte dei Conti Europea, di rappresentanti del Mipaaf, del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, dell'Agenzia per la Coesione Territoriale, del Ministero dell'agricoltura danese, di fronte ad una platea composta da rappresentanti delle Adg, degli organismi pagatori e di esperti di sviluppo rurale.

Per entrare subito nel cuore del problema, forse può essere utile un passo dell'intervento di Robert Markus, della Corte dei Conti Europea: " Non possiamo non rilevare come se c'è un sistema - quello attuale - per lo più basato sul rimborso dei costi sostenuti dal beneficiario, vi può essere la tendenza da parte del beneficiario stesso a chiedere più di quanto ha bisogno". E' - in estrema sintesi - proprio da questi presupposti che le istituzioni europee stanno cercando di promuovere un sistema in cui la quantificazione del contributo "cambi direzione" e sia definita da chi fornisce il sostegno.

I lavori sono stati ospitati a Firenze dalla Regione Toscana - Assessorato all'Agricoltura, nella  prestigiosa sede di Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati in Piazza Duomo e si sono aperti con l'intervento di Paolo Ammassari, dirigente DISR II - Programmazione Sviluppo Rurale del Mipaaf, che ha ricordato come "il compito della Rete Rurale Nazionale sia quello di mettere in contatto il cosiddetto "think tank", cioè i massimi esperti attorno ad un argomento, con l'obiettivo di facilitare il compito delle Adg nell'attuazione dei programmi di sviluppo rurale.

Il vantaggio dell'utilizzo dei costi semplificati e il quadro normativo (art. 67 e 68 del Regolamento 1303/2013) che ne permette la programmazione all'interno dei Psr è stato illustrato ai presenti da Gregorio Davila Diaz - Commissione Europea DG AGRI H1: "Possiamo ridurre enormemente l'onere amministrativo per i beneficiari. Occorre, però, che la metodologia di calcolo dei costi semplificati rispetti le parole d'ordine del regolamento e sia "equa, giusta e verificabile". Potremo stabilire, per esempio, quale percentuale fissa dei costi diretti (es: costo risorse) di un GAL va attribuita ai costi indiretti (es: pubblicità, organizzazione eventi, ecc.); potremo stabilire dei costi unitari rispetto alle macchine agricole; gli esempi sono tanti, e soprattutto esiste anche una gradualità e la possibilità di sistemi misti. Noi come Commissione crediamo però che questo dei costi semplificati sia un sistema che - appunto - semplifica tutto per tutti, Adg e beneficiari, e riduce il tasso d'errore. Non bisognerà confrontarsi con pile e pile di fatture, e non si tratterà più di "quanto devo spendere" ma di "cosa devo raggiungere".

Altro importante aspetto, messo in luce da Maura Cordovani(Commissione Europea DG AGRI J4) è quello dell'approccio dell'Audit: i costi semplificati, secondo la Commissione, infatti, semplificano anche i controlli, sia sulla verifica della domanda d'aiuto che sui pagamenti. "Gli audit della Dg agri -ha ricordato la dott.ssa Cordovani - hanno riscontrato molte lacune degli Stati Membri. Basti pensare - solo per fare uno dei più classici esempi - al sistema della presentazione dei tre preventivi. Nell'utilizzo dei costi semplificati, invece, c'è una fase di verifica del calcolo dei costi semplificati da parte delle autorità di gestione. Un calcolo sulla cui metodologia e corretta applicazione avviene l'audit, e che deve essere certificato da un organismo indipendente. Non più tonnellate di scartoffie  a causa dei controlli sulla ragionevolezza dei costi e sugli importi finanziari delle fatture"

Molto interessante anche l'intervento di Kristian Handberg (Ministero dell'alimentazione, agricoltura e pesca della Danimarca) che ha riportato l'esperienza dell'applicazione dei costi semplificati alle strutture delle porcilaie, attraverso il costo unitario per maiale. L'obiettivo raggiunto è stato quello del risparmio del 35% dei costi amministrativi.

Ismea ha invece presentato - con Stanislao Lepri - il progetto - in corso di realizzazione - affidatole dalla Rete Rurale Nazionale riguardante la messa a punto di una metodologia per il calcolo dei costi semplificati per le macchine agricole - (vedi articolo correlato).
Infine Massimo Patassini dell'Agenzia per la Coesione territoriale ha riportato alcuni esempi di metodologie sviluppate per i progetti di ricerca cofinanziati dal FESR eFrancesco Pistillo  del Ministero del lavoro e delle politiche socialiha illustrato l'esperienza italiana nella definizione dei costi semplificati per il PON Iniziativa Occupazione Giovani.

Un momento di confronto importante, dunque, per Adg e stakeholders su  una tematica di grande interesse, come dimostrato dall'ampio dibattito che ha avuto luogo al termine delle due sessioni di lavoro in cui si è articolata la giornata : si tratta, infatti, di uno strumento che - come ha ricordato in chiusura il dott. Ammassari - "bisognerebbe cominciare ad applicare di più, per cogliere la grande richiesta di semplificazione che proviene da tutti gli attori in campo nello sviluppo rurale".  

 

Andrea Festuccia

 
 

PianetaPSR numero 55 - Speciale costi semplificati