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AGRICOLTURA

Ricavi, gli under 35 vincono in Italia ed Europa

In Italia le aziende under 35 ottengono un ricavo di 73.000 euro, a fronte di una media di 43.000 - Una performance superiore anche ai pari età europei, che si attestano su una media di 44.000 euro

L'Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) è impegnata al fianco del Mipaaf nel supportare l'agricoltura dei giovani, attraverso un ventaglio di strumenti e di servizi che hanno lo scopo di garantire - oltre all'obiettivo primario di favorire il ricambio generazionale - la circolazione delle migliori pratiche, la condivisione delle esperienze, il trasferimento della conoscenza, la visibilità delle stesse aziende.
D'altronde, la senilizzazione del settore agricolo, assieme al troppo lento turnover generazionale, costituisce un problema comune a tutti i Paesi dell'Unione Europea. Nel periodo 2010-13 nell'Ue le aziende condotte dai giovani under 35  - circa 650 mila unità pari al 6% del totale - hanno subito una considerevole contrazione (-29%), superiore a quella evidenziata dal complesso del settore (-11%). L'indice di vecchiaia - il rapporto tra gli over 65 e gli under 35 - è peggiorato in modo generalizzato, passando da 3,9 a 5,1 nello stesso periodo.
Anche in Italia i dati più recenti dell'Istat evidenziano, tra il 2010 e il 2013 , una forte riduzione delle aziende condotte dai giovani (-33%), il cui numero si attesta a 122mila unità. In conseguenza di tale flessione la quota di aziende giovani si attesta all'8%, quella di agricoltori di 41-64 anni al 49%, mentre le aziende guidate dagli over 65 anni - le uniche in crescita - rappresentano ben il 42% del totale.
L'indice di vecchiaia, il rapporto tra i conduttori over 65 e quelli under 41, è passato così da 3,3 a 5,1 (rispetto agli under 35 il rapporto è pari all'11,7, evidenziando un problema ancora più serio) ma, se nella media nazionale per ogni giovane imprenditore ne esistono più di 5 anziani, il panorama è molto variegato tra le diverse regioni. Tra quelle più "giovani", oltre alla provincia di Bolzano - dove tale rapporto è pari a 1:1 - si segnalano Piemonte, Lombardia e Basilicata dove si scende a 1:3, mentre le regioni in cui è in atto uno spiccato fenomeno di invecchiamento sono Friuli Venezia Giulia (1:9), Veneto, Umbria e Marche (1:8).

Dimensione economica media delle aziende (2013)

Fonte: Ismea su dati Eurostat

Una più attenta lettura dei dati e delle informazioni raccolte durante la passata programmazione suggerisce, infatti, che mediamente sono i giovani a condurre le aziende con un livello maggiore di produttività - in media ottengono, per ogni ettaro di Sau, 319 euro in più di reddito - e un maggior numero di attività multifunzionali. I giovani imprenditori agricoli sono poi maggiormente innovativi, hanno una attenzione superiore alle tecniche e alla sostenibilità dei processi produttivi, una più alta propensione a fare rete e all'internazionalizzazione.Risulta evidente che investire sui giovani, oltre che contrastare l'abbandono delle aree rurali, rappresenta un obiettivo strategico per promuovere l'ammodernamento strutturale, tecnologico e gestionale delle aziende agricole, necessario ad affrontare le sfide che l'agricoltura è chiamata a fronteggiare.
Anche in termini di dimensione economica , nell'Ue le aziende giovani appaiono più performanti. Infatti, a fronte di ricavi medi di circa 30mila euro per azienda, gli under 35 "incassano" in media 44mila euro l'anno - pur con notevoli differenze tra Stati membri -, superando di circa il 46% la media delle aziende nel complesso. In Italia, dove il valore medio degli output prodotti dalle aziende under 35 supera i 73mila euro l'anno, tale differenziale risulta ancora più accentuato (+69%); in questo caso, i ricavi delle aziende under 35 superano di oltre 3 volte quelle degli over 65, mostrando come, insieme alle categorie tra 35 e 54 anni, rappresentino il cuore economico dell'agricoltura.
Infine, anche sul fronte dell'occupazione agricola le aziende condotte da giovani evidenziano una maggiore vitalità. Nel contesto recente in cui - dal 2013 ad oggi - l'agricoltura ha fatto segnare tassi di occupazione 4-5 volte superiori rispetto alla media dell'economia nazionale, le imprese agricole condotte da giovani hanno visto crescere l'occupazione ad un ritmo di 2-3 volte superiore rispetto alla media agricola. In particolare, nei primi due trimestri dell'anno la crescita tendenziale[1] dell'occupazione nelle giovani aziende agricole è stata, rispettivamente, del 13,8% e del 9,1%, ben superiore rispetto al +1,1% e al +2,0 dell'economia nel complesso

Alla luce dei "numeri" appena analizzati, la "strada dei giovani" appare una delle poche in grado di coniugare solidità e potenzialità di sviluppo, elementi che impongono di concentrare l'attenzione per sostenere la crescita dell'intero settore.

 
 

Claudio Federici
c.federici@ismea.it

 
 
 
1)Eurostat individua la classe di conduttori aziendali più giovani al di sotto della soglia dei 35 anni mentre l'Istat li individua al di sotto dei 41 anni.
 2)Istat, Indagine Spa 2013 e Censimento agricoltura 2010.
 
 

PianetaPSR numero 56  - settembre/ottobre  2016