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CONGIUNTURA AGRICOLA

Sotto i 40 più fiducia in presente e futuro

L'indice del clima di fiducia elaborato da Ismea per conduttori under e over 40 rivela un consistente vantaggio giovanile, segnando comunque un deciso recupero per le due categorie rispetto al 2014

Evoluzione del clima di fiducia per età del conduttore

Fonte: Ismea*

Più ottimisti nel 2015 gli agricoltori italiani: il clima di fiducia dell'agricoltura elaborato dall'Ismea - calcolato mediante un opportuno algoritmo a partire dai pareri espressi sull'andamento degli affari aziendali correnti e futuri - nella media 2015 è risultato pari a -1,7, in crescita di quasi 5 punti rispetto al -6,4 del 2014. Il miglioramento del sentiment deriva da un maggiore ottimismo espresso dagli operatori sia in relazione agli affari correnti, sia a quelli futuri.
Secondo l'analisi Ismea, i giovani agricoltoridimostrano una maggiore positività, che corrisponde alla loro più elevata propensione ad investire, ad innovare e ad una più spinta reattività ai cambiamenti imposti dal mercato. L'indice di clima di fiducia agricolo elaborato dall'Ismea e calcolato per le due classi di conduttori, under e over 40, rivela, infatti, un vantaggio giovanile: l'indicatore in media 2015 è risultato positivo e pari a 11,1 per i giovani (in un range di valori compresi tra -100 e +100), negativo e pari a-3,4 per i senior, segnando tuttavia un deciso recupero rispetto al 2014 in entrambi i casi.
Per quanto riguarda sempre gli under 40, la buona evoluzione della fiducia deriva da un miglioramento dei pareri espressi dagli operatori circa sia gli affari correnti, sia quelli futuri. Nel dettaglio il saldo dei pareri sulla situazione attuale, pur restando negativo, è passato da -6,5 nel 2014 a -0,7 nel 2015, quello sulle prospettive future è aumentato da 18,8 a 24,3.
L'analisi deriva dal monitoraggio della congiuntura economica dell'agricoltura nazionale che l'Ismea effettua attraverso un Panel di imprese del settore primario, intervistando con cadenza trimestrale circa 900 operatori.
La buona evoluzione della fiducia degli operatori del settore primario trova riscontro in un contesto macroeconomico favorevole per l'agricoltura nazionale: nel 2015, rispetto al 2014, infatti, il valore aggiunto agricolo è cresciuto (+3,7% a valori concatenati, +5,5% a valori correnti), contemporaneamente al numero di occupati del settore (+3,8), in particolare della componente giovanile,  degli under 35, cresciuta dell'11,1% su base annua (questo segmento rappresenta il 21% degli occupati in agricoltura).
Nel confronto con l'agricoltura europea, l'Italia si contraddistingue per una migliore redditività: il reddito agricolo per addetto, ossia l'indicatore A elaborato da Eurostat, nel 2015 si è attestato a quota 141,4, ben al di sopra del livello dell'UE a 28 (109,9), in crescita del 7,3% rispetto a quello del 2014. Il miglioramento del clima di fiducia, in particolare delle opinioni sugli affari correnti,dell'agricoltura nazionale nel corso del 2015, anno dell'Esposizione Universale di Milano, vetrina mondiale dell'agroalimentare Made in Italy,è giustificato da un contesto che depone a favore del settore, oltre che da un'annata favorita da un buon andamento meteoclimatico. Si evidenzia, infatti, un aumento della produzione del settore primario e della domanda finale, specie quella estera.

 

Evoluzione clima di fiducia degli under 40 e sue componenti

Fonte: Ismea*

Esaminando più da vicino le dichiarazioni riportate dagli operatori agricoli del Panel, si evince che nel 2015, i livelli produttivi conseguiti sono stati, nella maggior parte dei settori simili a quelli dell'annata precedente, eccetto che nei settori olivicolo e vitivinicolo, dove i raccolti sono stati più generosi rispetto al 2014. In particolare, il settore olivicolo (il cui indice si è attestato sullo 0,75 rispetto allo 0,09 del 2014, riflesso del fatto che il 61% degli operatori ha dichiarato di aver avuto un aumento della produzione), dopo l'andamento discendente del 2014, ha registrato un'importante ripresa sia quantitativa che qualitativa delle produzioni. Anche il settore vitivinicolo (il cui indice è passato da 0,27 a 0,55) ha segnato un aumento della produzione, grazie ad una annata decisamente più favorevole a livello climatico rispetto a quella precedente.
Il 2015 è stato inoltre caratterizzato da un'evoluzione deflativa dei mezzi correnti di produzione, fenomeno positivo per la redditività delle imprese agricole, come attestato dall'Indice Ismea dei prezzi dei mezzi correnti di produzione in agricoltura, in flessione del 3,5% rispetto al 2014, per il deprezzamento dei prodotti energetici, dei mangimi e anche dei capi da allevamento. Allineate a questo dato le risposte delle imprese del Panel agricolo dell'Ismea, che denotano una tendenza leggermente calante delle spese correnti aziendali sostenute nell'anno (l'indicatore sintetico è passato dallo 0,63 del 2014 allo 0,62 del 2015).
Inoltre, il 2015 ha registrato finalmente una lieve ripresa dei consumi alimentari domestici(+0,3% su base annua). Benché debole, tale dinamica si contrappone all'andamento negativo del 2014, che in media d'anno aveva segnato una flessione dell'1% rispetto all'anno precedente. Si assiste allo stesso tempo anche alla ripresa della domanda estera di prodotti agroalimentari che, dopo il rallentamento subito nel 2014 (2,5%), nel 2015 registra una crescita del 7,3%.

I dati del mercato interno ed estero si riflettono sull'andamento della commercializzazione delle imprese del settore primario che nel 2015, è stato giudicato dalle imprese del Panel in miglioramento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Nel secondo trimestre, le quotazioni dell'olio extravergine di oliva pur mantenendosi sempre su un livello molto più alto su base annua, hanno conosciuto una fase di lenta e graduale flessione sia all'origine che all'ingrosso. La fase ribassista è iniziata in seguito alle notizie incoraggianti sullo stato delle colture e la scarsa attività di compravendita, motivata anche dalla ridotta disponibilità di oli nazionali di buona qualità. Nella seconda parte dell'anno sono stati registrati pareri più positivi rispetto alle quantità commercializzate, inoltre l'avvicinarsi nella nuova campagna olivicola, maggiormente produttiva rispetto alla precedente, ha impresso una spinta verso il basso ai listini dell'extra vergine nazionale (sia all'origine che all'ingrosso).
Nel settore vitivinicolo, l'andamento meteorologico particolarmente favorevole e la scarsa incidenza degli attacchi fitosanitari hanno garantito una elevata qualità produttiva. Sono state registrate difficoltà per le quotazioni dei vini comuni che si sono attestati su livelli inferiori rispetto alla scorsa annata sia all'origine che all'ingrosso, a causa del recupero produttivo registrato a livello nazionale nella vendemmia 2015. L'ottima qualità ha esercitato, invece, un'influenza positiva sulle quotazioni dei vini di più alta gamma, meno legati ad una concorrenza di prezzo.
Segnali negativi sono stati registrati invece nei settori della zootecnia, sia da carne che da latte. Per le aziende di allevamento di capi da macello le criticità maggiori sono derivate da un calo della richiesta da parte dell'industria di macellazione che a sua volta è derivato da un calo importante della domanda domestica. Per quanto riguarda invece la zootecnia da latte, le criticità maggiori si sono riscontrate sul fronte dei ricavi: i ritiri di latte crudo (soprattutto quello vaccino) sono avvenuti a prezzi significativamente più bassi rispetto a quelli dell'anno precedente, a causa della pressione esercitata dall'abbondanza di offerta di materia prima soprattutto a livello comunitario.

 
 
 

Maria Nucera - Barbara Orrico
m.nucera@ismea.it; b.orrico@ismea.it

 
 
*La componente under 40 costituisce solo il 9% del Panel, a fronte del 91% di aziende condotte da over 40". Motivo per cui, nell'indice complessivo del settore, il risultato dei giovani ha un peso minoritario rispetto a quello della componente dei conduttori senior
 

PianetaPSR numero 56- settembre/ottobre  2016