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ANALISI ISMEA

Prodotti di qualità "promossi" a scuola con i Psr

Con i primi bandi relativi alla sotto-misura 3.2 già in campo 34 mln per la promozione dei prodotti di qualità in fiere, incontri con i consumatori, GDO e presso scuole e operatori delle mense scolastiche

La programmazione dello sviluppo rurale 2014-2020 si occupa anche di promuovere l'informazione e la conoscenza di prodotti di qualità, attraverso le attività svolte dalle associazioni di produttori agricoli. A svolgere questa funzione è la sotto-misura 3.2, intitolata "sostegno per attività di informazione e promozione, svolte da associazioni di produttori nel mercato interno", prevista nei PSR di 19 Regioni italiane (tutte ad eccezione di Trento e Bolzano).
Tra le principali attività finanziate dalla stessa si annovera la partecipazione a fiere, mostre, rassegne, concorsi e altri eventi informativi e promozionali, sia in ambito nazionale che internazionale. Inoltre, risultano ammissibili al sostegno la realizzazione di seminari, incontri e workshop con gli operatori che si occupano di produzione, commercializzazione, trasformazione e promozione di prodotti di qualità e la realizzazione di attività di promozione presso i canali GDO e Ho.re.ca.
Coerentemente con la volontà del Legislatore di promuovere l'aggregazione e la cooperazione di filiera, per migliorare sia il livello qualitativo che quantitativo dell'offerta, i potenziali beneficiari della sotto-misura non sono i produttori agricoli, bensì le Organizzazioni di produttori (OP), le Associazioni di organizzazioni di produttori (AOP), in molti casi anche cooperative, consorzi e reti d'impresa.
Le certificazioni ammesse al sostegno sono quelle relative ai prodotti a Denominazione di Origine, all'agricoltura biologica, ai regimi di qualità riconosciute dagli Stati membri in quanto conformi ad alcuni criteri dettati a livello europeo. In questa ultima categoria confluiscono il SQNPI - Sistema di qualità nazionale di produzione integrata, il SQNZ - Sistema di qualità nazionale zootecnia e alcuni regimi di qualità regionali, ne sono esempio quelli presenti in Emilia Romagna e nelle Marche (QC- Qualità Controllata e QM - Qualità garantita dalle Marche).
La sotto-misura 3.2 rappresenta, inoltre, l'unico intervento potenziale per promuovere l'internazionalizzazione delle imprese agroalimentari definito a livello di normativo e rinvenibile nei vari PSR; le attività previste sono dirette al mercato interno, quindi europeo, e possono concretizzarsi in interventi di comunicazione e promozione rivolti al proprio Paese.
La sotto-misura risponde a quanto esplicitato nell'accordo di Partenariato, in cui si stabilisce che gli interventi del FEASR nell'ambito dell'internazionalizzazione delle imprese agricole ed agroalimentare si concentreranno su attività di formazione e consulenza all'impresa, informazione e promozione per favorire la competitività di prodotti di qualità sui mercati. Gli altri fondi, in particolare il FESR, affiancheranno queste operazioni con servizi a supporto dell'internazionalizzazione attraverso i PO (Piani operativi).
Inoltre va specificato che è lo stesso Accordo di Partenariato, dopo l'enunciato generale dell'obiettivo di promuovere la competitività delle imprese attraverso l'internazionalizzazione, a declinare tale obiettivo nel FEASR circoscrivendolo solo allo sviluppo della competitività dei prodotti di qualità nel mercato dell'Unione.
Sulle 19 Regioni italiane che hanno previsto la sotto misura 3.2 nei loro PSR, 11 hanno pubblicato i primi bandi per l'annualità 2016. La Sicilia è l'unica tra le Regioni ad aver previsto un bando a sportello, mentre il Piemonte ha legato il primo bando ad un evento specifico, il Salone del Gusto 2016. Sono stati stanziati in totale già 34.085.299 euro.

 

Tabella 1 - Bandi della sotto misura 3.2 già pubblicati dalle Regioni

Fonte: elaborazioni ISMEA-RRN su dati delle Regioni

Analizzando le produzioni potenzialmente interessate dal sostegno, emergono dati interessanti. Attualmente in Italia le produzioni con denominazioni di origine sono 289 per quanto riguarda i prodotti agricoli e alimentari esclusi i vini (165 DOP, 122 IGP, 2 SGT), e 523 se si considerano solo i vini (405 DOP, 118 IGP).
Secondo le stime Ismea-Qualivita, relative al 2014, il comparto Food dei prodotti certificati ha raggiunto un fatturato alla produzione di 6,4 miliardi, di cui quasi il 40% generato con l'export. Al consumo, si stima un giro d'affari di 13,2 miliardi di euro. Cifre interessanti che denotano una propensione all'export ben più elevata rispetto al settore agroalimentare nel complesso, ma che, nel dettaglio, sono generate principalmente dai pochi rilevanti prodotti; il 57% del valore delle esportazioni infatti è appannaggio di sole quattro, più note denominazioni (Grana Padano Dop, Parmigiano Reggiano Dop, Prosciutto di Parma Dop, Mela Alto Adige Igp). Risultati ancora migliori sui mercati esteri riguardano il comparto Wine, con un valore di 7 miliardi di euro al produttore, di cui 4,3 generati attraverso le esportazioni, cioè ben il 61%. Anche in questo caso, tuttavia, si registra una concentrazione della produzione e dell'export di vini di qualità su alcune importanti denominazioni e alcuni territori.
Nel 2014 peraltro, le fiere risultano essere le attività di promozione più presidiate: tra i Consorzi di tutela, partecipanti all'indagine Ismea-Qualivita, il 70% ha dichiarato di investire per la partecipazione a fiere in Italia (rivolte ad un pubblico nazionale ed estero), il 30% a fiere svolte all'estero.


 
 
 
 

Maria Nucera - Linda Fioriti
m.nucera@ismea.it - l.fioriti@ismea.it

 
 
 
 
 
 

PianetaPSR numero 57  novembre/dicembre 2016