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Rete Rurale nazionale

Strumenti finanziari, un'analisi di problematiche e priorità nei Psr 2014-2020

Gli strumenti finanziari rappresentano una risorsa di grande importanza a supporti dei Psr. Abbiamo analizzato le principali problematiche e priorità riscontrate a livello regionale.

Il Titolo IV del Regolamento (CE) n. 1303/2013 (artt. 37-46) definisce la struttura degli SF e le procedure di attivazione, tra cui, come già indicato, l'obbligatorietà della VEXA che evidenzi i fallimenti del mercato o le condizioni subottimalità, nonché il livello e gli ambiti di intervento degli investimenti pubblici, compresi i tipi di SF da sostenere.
La VEXA, in maniera coerente con quanto riportato nelle linee guida comunitarie , andrà declinata rispetto al livello con cui i PSR hanno approfondito l'utilizzo degli SF. A seconda del grado di dettaglio dell'analisi del fabbisogno e delle relative strategie di investimento, la VEXA assume finalità e obiettivi. Ad esempio, qualora nel PSR sia verificata l'esistenza di uno specifico fabbisogno ma non venga individuato lo SF, la strategia dovrà essere rivista e la VEXA può supportarne il processo di revisione contribuendo alla selezione dei prodotti finanziari e alla definizione delle risorse in risposta alla strategia prevista.
Dalla lettura dell'analisi di contesto dei 21 PSR italiani emergono una serie di problemi di mercato (piccola dimensione aziendale, frammentazione e inefficienza della filiera, elevata senilizzazione della forza lavoro, limitato accesso all'innovazione, ecc.) che, insieme alla questione dell'accesso al credito, impattano sullo sviluppo delle imprese con conseguente criticità a diversificare e innovare i processi, attività che necessitano, non solo di capacità imprenditoriali e competenze gestionali, ma anche di idonee risorse finanziarie. Più in particolare, tra i punti di debolezza riportati nella SWOT analysis la difficoltà di accesso al credito risulta una questione piuttosto ricorrente che, come mostrato sotto forma tabellare, si è tradotto nella formulazione di specifici fabbisogni regionali da soddisfare per migliorare il livello di efficacia degli investimenti supportati dai PSR.

Il perseguimento di tali fabbisogni si è tradotto, per ben 16 PSR , nella previsione del ricorso a SF, in sostituzione e/o in combinazione alle tradizionali forme di sostegno degli interventi di investimento, al fine di migliorare l'accesso al credito delle imprese agricole e forestali, in particolare di quelle gestite da giovani agricoltori, delle imprese agroalimentari, delle microimprese delle zone rurali e, in generale, dei soggetti coinvolti nei processi di sviluppo rurale.
Data la natura ancora sperimentale delle forme di supporto da parte del PSR attraverso SF, la maggior parte delle regioni ne ha previsto l'attivazione nell'ambito delle Priorità 2, Focus area 2a e 2b, e Priorità 3, Focus area 3a. Ne consegue che le misure prevalentemente coinvolte sono la:

  • 4.1 "Investimenti per il miglioramento delle prestazioni e della sostenibilità delle aziende agricole";
  • 4.2 "Sostegno a investimenti a favore della trasformazione/commercializzazione e/o sviluppo dei prodotti agricoli";
  • 8.6 "Supporto agli investimenti in tecnologie silvicole e nella trasformazione, mobilitazione e commercializzazione dei prodotti delle foreste";
  • 6.4 "Sostegno nella creazione e nello sviluppo di attività extra-agricole".

Non mancano, tuttavia, situazione diversificate come nel caso del PSR Sicilia che ha previsto l'adozione di SF anche per le misure di cooperazione, o del PSR Sardegna dove gli SF sono previsti, in generale, per il quale per tutte le misure ad investimento, eventualmente anche quelle in ambito LEADER.
La dotazione finanziaria destinata agli SF varia a seconda delle specifiche scelte strategiche adottate nei PSR. Ad oggi, sulla base delle informazioni complete per dieci PSR, la dotazione finanziaria media stanziata per SF ammonta a poco più di 18 milioni di euro e varia tra un valore minimo di 6 milioni di euro (PSR Emilia Romagna) ad un massimo di 33 milioni di euro (PSR Lombardia).

A fine 2016, sulla base dei risultati di una survey  realizzata con il supporto delle postazioni regionali della RRN, il processo di VEXA, realizzato secondo il disposto dall'art. 37 del Regolamento (UE) n. 1303/2013, risulta concluso per oltre la metà dei PSR interessati, segnatamente: Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto. Risultano ancora in corso, le valutazioni dei Programmi di Basilicata, Campania  e Marche, mentre nel caso della Sardegna è in corso la procedura di gara ad evidenzia pubblica per la selezione del valutatore indipendente. Diversamente, per Emilia Romagna e Sicilia il processo di selezione e affidamento del valutatore si esplicherà, con molta probabilità, nel corso del secondo semestre del 2017.
La tipologia di SF che saranno attivati vede una certa propensione a favore di scenari misti, ovvero una combinazione di prodotti finanziari (fondo di garanzia, fondo di rotazione, fondo crediti, ecc.) spesso innovativi, tali da garantire una pronta risposta al mutare delle fasi del ciclo economico. A tal proposito, si deve segnalare l'imminente avvio del Fondo Multiregionale di Garanzia per 5 regioni (Veneto, Umbria, Calabria, Piemonte e Campania).

 
 
 

Francesco Licciardo, CREA PB
Rita Iacono, CREA PB

PianetaPSR numero 58 gennaio/febbraio 2017

 
 
 
(2)Valle d'Aosta, Molise, Liguria e le PP.AA. di Trento e Bolzano non hanno previsto l'adozione di prodotti finanziari.
(3)A chiusura della survey non erano disponibili le informazioni per il PSR Lazio.
(4)La Regione Campania ha affidato il processo di VEXA al Nucleo per la Valutazione e la Verifica degli Investimenti Pubblici che, nel mese di dicembre 2016, ha concluso la I fase del processo di valutazione in merito all'introduzione del Fondo Multiregionale di Garanzia.