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Nasce la Piattaforma italiana multiregionale di garanzia

L'iniziativa è primo esperimento in assoluto che coinvolge Regioni, Enti nazionali e istituzioni finanziarie europee. Prevede la costruzione di un portafoglio multiregionale di garanzie, per proteggere prestiti destinati a finanziare gli investimenti connessi ai Programmi di Sviluppo Rurale

Un progetto da quasi 500 milioni di euro che ha l'obiettivo di garantire i prestiti destinati a finanziare gli investimenti legati ai PSR. Stiamo parlando della Piattaforma italiana multiregionale di garanzia, che rappresenta un esperimento finanziario assolutamente innovativo e coinvolge otto amministrazioni regionali (Piemonte, Toscana, Umbria, Campania, Puglia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Calabria), gli Enti nazionali e le istituzioni finanziarie europee. 
Lo scopo del progetto è utilizzare al meglio il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) per sostenere, attraverso strumenti di garanzia, le scelte delle piccole e medie imprese che operano nel settore della produzione, trasformazione e distribuzione di prodotti agricoli.

Impegno finanziario
L'impegno finanziario previsto è di 165 milioni di euro da parte del Fondo Europeo per gli Investimenti, 150 milioni di euro da Cassa Depositi e Prestiti e 150 milioni di euro dalla Banca Europea per gli Investimenti. 465 milioni complessivi, ai quali si aggiungono 20 milioni di Ismea, che in base alle stime, potranno mobilitare circa un miliardo di euro di investimenti in agricoltura e agroindustria nei prossimi anni. 
In caso di inadempimenti, sulla base della struttura del portafoglio di finanziamenti che si creerà, le prime perdite saranno coperte dalle risorse regionali (FEASR), successivamente interverrà la quota mezzanina coperta da risorse ISMEA e oltre, si farà fronte con risorse FEI, BEI e Cassa Depositi e Prestiti. Il portafoglio così strutturato assicurerà, per tutti i finanziamenti, una copertura del 50% della perdita.
È importante sottolineare come, di fatto, grazie al contributo delle risorse del gruppo BEI che si vanno ad aggiungere ai fondi FEASR, si assiste ad una moltiplicazione delle risorse destinate all'agricoltura. Attraverso questo strumento è infatti possibile garantire un portafoglio di finanziamenti per un importo molto maggiore rispetto alle risorse singolarmente destinate dalle Regioni alle varie misure. 
Una garanzia illimitata offerta dal FEI (Istituzione Finanziaria Internazionale con rating AAA+), inoltre, consente alle Banche di avere una riduzione di capitale in base alla regolamentazione finanziaria con un effetto di ampliamento della potenzialità di credito da parte del sistema ed una riduzione degli oneri per interessi a carico dei beneficiari.

Lo stato di avanzamento
Piemonte, Toscana, Umbria, Campania e Puglia hanno già presentato ufficialmente alla DG AGRI le relative modifiche ai Programmi di sviluppo rurale per aderire al progetto. Veneto, Friuli Venezia Giulia e Calabria hanno iniziato il processo di modifica dei rispettivi PSR.

Gli obiettivi della Piattaforma
L'obiettivo principale di questo strumento è quello di offrire al mercato italiano uno strumento di garanzia pubblica sul credito all'agricoltura che contrasti con la nota debolezza che si registra nell'offerta di credito da parte delle banche. La Piattaforma rappresenta, inoltre, un primo passo verso l'integrazione ed il rafforzamento del supporto attraverso contributi a fondo perduto con l'ampliamento dell'offerta di credito.
Nelle attese dei promotori il progetto dovrebbe determinare: una migliore efficienza delle risorse finanziarie messe in gioco, grazie al cosiddetto "effetto leva" e favorendo la sinergia tra banca e impresa per finanziare gli investimenti in agricoltura; un miglioramento della qualità dei progetti che, in quanto supportati da strumenti finanziari, dovranno necessariamente essere in grado di produrre cash-flow positivi e superare una valutazione di merito creditizio; un più efficace uso delle risorse pubbliche per perseguire gli obiettivi previsti, grazie anche alla rotatività delle risorse che una volta rientrate le risorse diventano riutilizzabili.



 
 
 
 

Matteo Tagliapietra
Redazione PianetaPSR


 
 
 

PianetaPSR numero 60  aprile 2017