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Ambiente

Agrobiodiversità, tutela e valorizzazione della biodiversità nei PSR 14-20

La tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare attraverso la legge 194-2015 e i Programmi di Sviluppo Rurale 2014/2020. Un percorso verso un sistema integrato di salvaguardia dell'agrobiodiversità e delle risorse genetiche in agricoltura.

L'importanza dell'agrobiodiversità nell'attuale contesto dell'agricoltura e delle politiche di sviluppo rurale è stata messa in evidenza al Forum dei temi agro-climatico ambientali della Rete Rurale Nazionale del 28-29 marzo scorso.

La legge n.194/2015


Con la legge n. 194/2015 vengono forniti strumenti concreti per promuovere la salvaguardia dell'agrobiodiversità attraverso l'istituzione del sistema nazionale di tutela e valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare in conformità a quanto previsto dal Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo.
Tale sistema, attualmente in fase di prima attuazione, si basa essenzialmente sull'anagrafe nazionale della biodiversità, in cui sono raccolte tutte le risorse genetiche locali di origine vegetale, animale o microbica a rischio di estinzione, sulla rete nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare, sulle  strutture regionali e nazionali per la conservazione del germoplasma ex situ e sugli  agricoltori custodi della biodiversità che rappresentano i soggetti che si impegnano nella conservazione, nell'ambito dell'azienda agricola, delle risorse genetiche di interesse alimentare ed agrario locali soggette a rischio di estinzione o di erosione genetica.
Un altro elemento rilevante del sistema nazionale di tutela della biodiversità può essere sicuramente rappresentato dalle comunità del cibo e della biodiversità, che sono gli ambiti locali derivanti da accordi tra i diversi portatori di interesse, pubblici e privati, legati alla tutela e alla valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare.
L'importanza della legge n.194/2015 e del sistema nazionale di tutela risiede nel fatto che potrà dare un nuovo impulso all'attuazione del Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo e delle linee guida per la conservazione e la caratterizzazione della biodiversità vegetale, animale e microbica di interesse per l'agricoltura, che, ricordiamo, sono parte integrate della Strategia Nazionale per la Biodiversità del Ministero dell'Ambiente, e potrà mettere a sistema le numerose attività e iniziative legislative regionali intervenute in materia.
Con la legge n. 194/2015 viene istituito il fondo per la tutela della biodiversità di interesse agricolo e alimentare e vengono individuate apposite azioni di sostegno, di valorizzazione (giornata nazionale della biodiversità del 20 maggio, itinerari della biodiversità, iniziative nelle scuole, ecc...) e di ricerca a favore della salvaguardia dell'agrobiodiversità e delle risorse genetiche in agricoltura.

Azioni di sostegno a favore degli agricoltori custodi della biodiversità e per la promozione della rete nazionale della biodiversità
(Art. 10 Legge n. 194/2015 - Decreto interministeriale n° 1803 del 9 febbraio 2017)

 


Le Regioni


A livello regionale, negli ultimi anni, sono state molte le attività di tutela e salvaguardia dell'agrobiodiversità finanziate e promosse nei propri territori dalle Regioni che, in alcuni casi, hanno portato all'emanazione di specifiche leggi in materia di tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario, zootecnico e forestale.
Sono infatti ben 10 le Regioni (Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia e Sicilia) che, anticipando la normativa nazionale, si sono dotate di un'apposita legge regionale. Tali normative prevedono, analogamente alla legge n. 194/2015, l'istituzione di un sistema regionale di tutela fondamentalmente basato su repertori e registri regionali, sugli agricoltori custodi, su banche del germoplasma, su una rete di conservazione e sicurezza delle risorse genetiche e su azioni di caratterizzazione, conservazione e valorizzazione delle razze e varietà locali a rischio di estinzione.
Tutte le Regioni hanno operato per la salvaguardia delle risorse genetiche autoctone partendo dalle specifiche emergenze del proprio territorio. Le iniziative intraprese sono state in parte cofinanziate dal piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo e dai programmi di sviluppo rurale.
Le più importanti iniziative sostenute con i programmi di sviluppo rurale attraverso gli interventi agro-ambientali riguardano azioni relative alla salvaguardia delle razze animali e delle specie vegetali in pericolo di estinzione e alla tutela della biodiversità agraria e delle risorse genetiche in agricoltura.
Si tratta di interventi di sostegno all'allevamento di razze animali locali e alla coltivazione di specie vegetali locali minacciate di abbandono. Questi interventi sono finalizzati ad incoraggiare la coltivazione o l'allevamento in azienda di varietà locali o razze locali presenti in registri nazionali o regionali che rischiano, senza un'adeguata azione di sostegno, di essere abbandonate in favore di varietà e razze più produttive. Sono previste anche azioni di sostegno a favore di enti ed istituti di ricerca pubblici e privati per la realizzazione di progetti di conservazione "in situ" ed "ex situ" delle risorse genetiche e per attività di supporto ai sistemi regionali di tutela e valorizzazione sulla base delle indicazioni operative e delle linee di intervento definite dalle Regioni.
Gli interventi e le azioni a favore della biodiversità animale, vegetale e delle risorse genetiche programmati nell'ambito della misura 10 Pagamenti agro-climatico-ambientali dei PSR 2014-2020.


PSR 2014/2020


Tutti i PSR 2014/2020 hanno incluso almeno un'operazione di questo tipo all'interno delle sottomisure 10.1Pagamenti per impegni agro-climatico-ambientali e 10.2 Sostegno per la conservazione, l'uso e lo sviluppo sostenibile delle risorse genetiche in agricoltura.
Sono previste, in totale, circa 50 operazioni che riguardano direttamente il sostegno agli agricoltori e agli allevatori custodi e alla conservazione, tutela e valorizzazione delle risorse genetiche in agricoltura. Le operazioni individuate concorrono all'attuazione della priorità 4 dei programmi di sviluppo rurale e hanno una dotazione finanziaria complessiva superiore a 160 milioni di euro.
Più del 60% delle risorse sono dedicate al sostegno della biodiversità animale,  seguono poi, con circa il 25% delle risorse disponibili, gli interventi che contemplano la realizzazione di progetti di conservazione delle risorse genetiche in agricoltura da parte di enti e di strutture attive a livello regionale e, infine, con il 15-20% delle risorse allocate il finanziamento di operazioni a sostegno della biodiversità vegetale.
Riguardo alle risorse mobilitate per la biodiversità animale ricordiamo che, oltre al sostegno previsto dai PSR, anche nel PSRN sono previste azioni a supporto del settore zootecnico e alle associazioni degli allevatori.
Per promuovere la tutela e la valorizzazione della biodiversità agricola e alimentare e delle risorse genetiche in agricoltura occorre sviluppare un'azione concertata e sinergica attraverso gli strumenti e gli interventi previsti a livello nazionale e regionale nell'ambito del sistema nazionale della legge n.194-2015 e dei programmi di sviluppo rurale.
I PSR 2014/2020 offrono una serie di misure molto importanti per assicurare un sostegno diretto agli agricoltori e agli allevatori custodi della biodiversità. Inoltre, attraverso gli incentivi previsti dai programmi di sviluppo rurale possiamo promuovere la competitività e la multifunzionalità delle aziende agricole.
Un aspetto rilevante per rafforzare la competitività delle risorse genetiche autoctone è sicuramente il loro inserimento in sistemi territoriali sostenibili orientati, ad esempio, alle produzioni tipiche e di qualità e alla promozione delle stesse in sintonia con il territorio di produzione.
E' importante anche riuscire a coniugare la conservazione della biodiversità agricola con lo sviluppo locale del territorio creando sinergie tra agrobiodiversità, ambiente, territorio, paesaggio, culture e identità locali in particolare nelle aree ad elevato valore naturale.
In tal senso, la Rete Rurale Nazionale può favorire lo sviluppo di sinergie, lo scambio di esperienze, di competenze e di buone pratiche, ad esempio, tra aziende agricole, agricoltori custodi e enti gestori delle aree protette nonché tra rete nazionale e reti regionali di tutela e valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare e sistema nazionale delle aree protette e aree Natura 2000.  
A tale proposito, ricordiamo che, nell'ambito delle attività del progetto Natura 2000, aree protette e biodiversità, è in corso l'individuazione di esperienze rilevanti e buone pratiche di aziende agricole, operanti in aree protette e in aree Natura 2000, anche in riferimento alla conservazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare e delle risorse genetiche in agricoltura. E' possibile segnalare da parte delle aziende agricole interessate le buone pratiche sviluppate attraverso un'apposita scheda di rilevazione

 
 
 

Fonte: Elaborazione Rete Rurale Nazionale-Progetto Natura 2000, aree protette e biodiversità su dati PSR 2014/2020.

 
 
 
 
 
 

PianetaPSR numero 60 aprile 2017