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Produzioni certificate

Produzione integrata, i primi numeri della certificazione SQNPI

Poco più di un anno dopo l'entrata a regime del Sistema di Qualità di Produzione Integrata, la certificazione fa registrare numeri in crescita in tutta Italia, con la Puglia a fare la parte del leone per la superficie coltivata e la Provincia autonoma di Trento per il numero di certificazioni
logo SQNPI
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A poco più di un anno dall'entrata a regime del Sistema di Qualità di Produzione Integrata (SQNPI), cresce l'attenzione verso le produzioni di qualità che puntano sulla sostenibilità ambientale ed è possibile fare un primo bilancio.
Il SQNPI è uno strumento competitivo finalizzato alla valorizzazione e differenziazione dei prodotti italiani sul mercato internazionale.
Il marchio collettivo ministeriale "Qualità Sostenibile", è in grado di assicurare al consumatore che le produzioni agroalimentari ottenute sono il frutto dell'attuazione di tecniche agronomiche rispettose per l'ambiente e per la salute dei consumatori, che cercano sempre di più garanzia di qualità insieme a sostenibilità nei prodotti. I lotti di prodotto certificati dall'organismo di controllo, ottenuti conformemente a quanto disposto nei disciplinari regionali di produzione integrata, possono essere identificati mediante l'apposito marchio del SQNPI.
Inoltre è utile evidenziare che esiste la possibilità di sfruttare il regime di equivalenza previsto dal D.M. 8 maggio 2014, con i sistemi qualità regionali già attivi da anni in alcune regioni italiane e utilizzare sia il marchio regionale, sia quello che contraddistingue il SQNPI "Qualità Sostenibile".
Per quanto riguarda il regime di adesione e le modalità di gestione del sistema informativo è prevista una procedura di "adesione, gestione e controllo", documento approvato dall'Organismo Tecnico Scientifico, il quale descrive le modalità di adesione e di gestione al SQNPI, i soggetti che possono aderire, sia singoli che associati e, le tempistiche da rispettare per mantenere l'adesione al sistema stesso.

Il dati del 2016
Analizzando i primi dati raccolti per il 2016, si evidenzia come l'andamento sia fortemente positivo, con  numeri in forte crescita, cosi come lo è il settore della trasformazione e quello della commercializzazione.
Al termine dello scorso anno, risulta che la superficie nazionale certificata SQNPI è pari a 30.924,94 ettari ed un numero di aziende certificate pari a 3.243. Per la distribuzione delle aziende sul territorio nazionale la funzione di guida spetta alla Provincia autonoma di Trento, seguita dalla Puglia e dal Friuli Venezia Giulia; invece, per quanto riguarda la distribuzione della superficie coltivata secondo il metodo della produzione integrata la leadership spetta alla Puglia, seguita dal Friuli Venezia Giulia e dalla Calabria. Tra i principali orientamenti produttivi il primato per superficie coltivata spetta all'uva destinata alla produzione di vino, seguita dall'olivo destinato alla produzione di olio e dagli ortaggi (comprendenti diverse categorie).
Da quando è stato istituto il marchio, è in costante aumento l'interesse, da parte delle aziende e delle organizzazioni di produttori, ad aderire ad un sistema che offre un ventaglio di opportunità, come ridurre i costi di transazione della filiera e i costi produzione, comunicare e differenziare i prodotti, diffondere la produzione integrata, essere competitivi e, soprattutto cercare di avviare il percorso di certificazione europea.

L'esperienza del Trentino
La sostenibilità nel mondo viti-vinicolo Trentino è realtà: il Consorzio vini del Trentino, infatti, ha adottato la certificazione SQNPI, primo e ad oggi unico in Italia a veder certificato un così alto numero di agricoltori coordinati da un'unica entità consortile, portando la produzione vitivinicola regionale sulle strade della sostenibilità, sviluppando così un'agricoltura più attenta alla salubrità delle produzioni.
Anche se nell'annualità 2016 sono stati certificati 2.361, per l'annualità 2017 si prevede l'adesione di oltre 6.000 aziende agricole trentine.
Il focus, tenutosi a Trento lo scorso 6 aprile, ha voluto proprio concentrarsi sul processo che ha reso il vino Trentino certificato dal Sistema di Qualità di Produzione Integrata.
La serata è stata l'occasione per spiegare le scelte strategiche operate dal sistema vitivinicolo provinciale per portare a compimento il suo progetto di territorio e illustrare le motivazioni che hanno portato il Consorzio a scegliere la strada della certificazione nazionale del SQNPI.

La presenza a Vinitaly
Altro evento importante, si è tenuto lo scorso 10 aprile a Vinitaly, dove è stato presentato il marchio SQNPI, a cura delle aziende vitivinicole della Regione Friuli-Venezia Giulia, organizzato dall'organismo di certificazione Ceviq.
Nel corso della presentazione sono stati spiegati gli aspetti generali della certificazione volontaria al sistema SQNPI e, quelli legati al sistema di tracciabilità, che si propone come un sistema chiaro, semplice ed immediato costituito da meccanismi che consentono al consumatore finale di poter conoscere da vicino l'azienda agricola che ha prodotto quel determinato prodotto che egli è in procinto di acquistare.
Infine, si è parlato dell'uso del marchio, della sua valenza in termini di qualità, sostenibilità e di valorizzazione delle produzioni che contraddistinguono il brand del Made in Italy.
Vinitaly ha rappresentato un'opportunità anche per altre aziende agricole e vitivinicole, le quali hanno esposto i propri prodotti a marchio SQNPI. In particolare si tratta di un'azienda ubicata nella Regione Puglia, la quale si è impegnata da sempre nello sviluppo del territorio, nella valorizzazione della propria produzione attraverso la filiera corta (produzione, trasformazione e commercializzazione) nel pieno rispetto della qualità dei prodotti, nella sicurezza alimentare, nella tracciabilità di filiera e nella salvaguardia dell'ambiente attraverso lo sviluppo dell'agricoltura integrata.
L'agricoltura italiana è fatta di tante realtà, anche di piccole e medie dimensioni, che fanno della qualità del prodotto il loro vanto e la loro immagine nel mondo. Pertanto, risulta abbastanza evidente che la competizione debba avvenire garantendo una valorizzazione dei prodotti dell'agroalimentare italiano, introducendo disposizioni che tutelino a largo spettro la "distintività" del prodotto "Made in Italy" e garantiscano al consumatore una corrispondente informazione.

Paolo Condito
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
Direzione Generale dello Sviluppo Rurale

 
 
 

PianetaPSR numero 61 maggio 2017