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EIP AGRI

Innovazione, una prima verifica degli interventi nello sviluppo rurale

Si è tenuto alla Fiera del Levante di Bari il primo convegno della RRN sull'European Innovation Partnership per la produttività e la sostenibilità dell'agricoltura. Un occasione per fare il punto sullo stato di attuazione nel nostro Paese.

A Bari, nella cornice della struttura della Fiera del Levante, si è tenuto il primo convegno della Rete Rurale Nazionale sull'European Innovation Partnership per la produttività e la sostenibilità dell'agricoltura (EIP AGRI) con l'obiettivo di fare il punto sull'attuazione in Italia.
L'evento, coordinato e moderato dal dott. Claudio Lorenzini  responsabile del Ufficio MIPAAF che si occupa di ricerca e innovazione, si è articolato in tre momenti:

  • l'inquadramento del contesto in cui l'EIP AGRI si realizza e lo stato delle azioni e dei finanziamenti attuati in Italia ad opera del MIPAAF e della Rete rurale nazionale,
  • il confronto fra istituzioni regionali e esponenti della "filiera dell'innovazione" moderato dal giornalista Lorenzo Tosi della rivista Terra e vita,
  • la presentazione e premiazione delle 6 idee vincitrici del Concorso di idee d'innovazione per l'agricoltura del sud promosso dalla Rete rurale nazionale.


Il contesto

L'European Innovation Partnership è un intervento di sviluppo della conoscenza e di diffusione delle innovazioni sul quale l'Unione europea sta investendo molto e che riguarda numerosi ambiti anche non agricoli, fra i quali la salute, la vita nelle città, l'acqua.  L'EIP AGRI ha la finalità di promuovere un più stabile collegamento fra le imprese e la ricerca e fra tutti gli attori del sistema della conoscenza. Inoltre, ha l'obiettivo di utilizzare al meglio tutto il potenziale insito nelle innovazioni per promuovere competitività e sostenibilità nei sistemi agricoli e rurali.
Strumenti operativi per raggiungere le suddette finalità sono stati collocati dalla Commissione europea all'interno dei dispositivi legislativi dello sviluppo rurale (reg. UE 1305/2013) e della politica della ricerca (Horizon 2020)  per fare in modo che, nell'ambito dei primi, si promuova una più ampia diffusione delle innovazioni e, nella seconda, si mettano a punto prodotti  e processi  utili a rispondere alle esigenze emergenti delle imprese. 
Particolare interesse sta suscitando l'azione che prevede il finanziamento di progetti volti alla diffusione di innovazioni in grado di risolvere problemi specifici delle imprese dei diversi territori rurali. Tali progetti sono realizzati dai cosiddetti Gruppi Operativi, partenariati compositi costituiti da imprese, consulenti, istituzioni di ricerca e da ogni altro soggetto utile alla diffusione di innovazioni concordate.

A che punto è l'attuazione

I PSR italiani per le attività di innovazione recano globalmente una disponibilità finanziaria pari a circa 132 milioni di euro considerando sia le risorse previste per la sottomisura 16.1 (Gestione e attuazione dei Gruppi Operativi dell'EIP), sia quelle previste per la sottomisura 16.2 (Sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie), i due interventi più specificamente dedicati all'innovazione. Come è possibile verificare in tabella tale importo è il frutto di scelte diversificate da parte delle Regioni e pesa circa l'1,7% sull'intera disponibilità finanziaria dei PSR. Nell'ambito delle iniziative che si riconducono al macro intervento della Cooperazione (art. 35 del reg. UE 1305/2013), tali attività pesano per oltre il 50%.

 
 

Con riferimento specifico ai Gruppi Operativi, i PSR ne prevedono una numerosità totale di circa 626 unità variamente distribuita fra le Regioni con il Lazio e l'Emilia Romagna che ne hanno previsti più di 100, seguite da Sicilia, Piemonte e Campania con rispettivamente 50 e 40. Alla data odierna sono stati selezionati 62 GO da parte di E. Romagna (52), Bolzano(3) e Trento (7). Con riferimento alle procedure di selezione in corso presso le Regioni, l'intervento è stato avviato in 14 Regioni:

  • 5 hanno effettuato i bandi di setting up dei Gruppi Operativi (Friuli, Liguria, Toscana, Marche, Puglia)
  • 3 hanno realizzato direttamente i bandi di selezione dei progetti dei Gruppi Operativi (Bolzano, Emilia Romagna, Umbria) 
  • 4 hanno effettuato entrambe le tipologie di selezione (Piemonte, Veneto, Trento, Basilicata)
  • 2 hanno promosso avvisi pubblici per lapresentazione di manifestazioni di interesse (Molise, Calabria)

Prossime alla pubblicazione: Lombardia, Lazio, Abruzzo, Campania,Sicilia e Sardegna.

 

La tavola rotonda del Convegno ha toccato tutti gli aspetti chiave dell'attuazione dell'EIP AGRI.

Cosa sono i Gruppi Operativi?

I referenti regionali hanno evidenziato come ci sia ancora una certa confusione su cosa siano i Gruppi Operativi e quali siano il loro obiettivi. Essi devono dare risposta a problematiche e opportunità delle realtà agricole mediante una o più innovazioni già disponibili, semmai realizzandone qualche piccolo adattamento alle esigenze specifiche; si tratta quindi di percorsi  sostanzialmente di verifica e adozione delle innovazioni da parte di aziende agricole partner del progetto e, in una seconda fase, anche da parte di aziende con caratteristiche analoghe, ma esterne al partenariato. 
Con riferimento ai soggetti coinvolgibili in tale processo:

  • le imprese sono i referenti fondamentali perché recano il fabbisogno di innovazione e ne realizzano l'adozione, 
  • le istituzioni di ricerca sono importanti per l'individuazione delle innovazioni e il loro eventuale aggiustamento, i consulenti di impresa sono coloro che svolgono un ruolo di ponte fra imprese e strutture scientifiche e che assistono le imprese nel processo di adozione, altri soggetti possono essere utili se, nel territorio oggetto del progetto o/e nel settore produttivo prescelto, ci sono aspetti di trasformazione, commercializzazione o di altra natura fondamentali alla migliore adozione delle innovazioni individuate.

Quali modalità per la selezione dei GO? E quali problematiche attuative?

In alcune realtà regionali, come l'Emilia Romagna, il tessuto produttivo era già pronto a recepire l'intervento e quindi la Regione è partita direttamente con i bandi per la selezione dei Gruppi Operativi segmentando la presentazione dei progetti in ambiti di intervento diversi. Sono quindi già operativi 52 GO e a breve saranno selezionati quelli che hanno partecipato ad una nuovo bando in chiusura. In altre realtà, come il Veneto e le Marche, si è ritenuto utile realizzare tutta una serie di attività di animazione e accompagnamento dei soggetti del territorio agricolo e rurale ed è stato poi bandito un avviso pubblico con l'obiettivo di sostenere finanziariamente la creazione dei partenariati e la formulazione dell'idea progettuale (il cosiddetto setting up), prima di passare al bando di selezione dei GO veri e propri. Un elemento di grande interesse è stato evidenziato dalla regione Pugliacon riferimento alle difficoltà economiche degli imprenditori agricoli nei riguardi di alcune innovazioni per le quali sostengono costi importanti perché protette da brevetti o altre forme di privativa. Sarebbe utile studiare e mettere a punto modalità per le quali le imprese presenti nei GO possano diventare comproprietarie delle innovazioni che concorrono a scegliere e ad adattare alle diverse esigenze.

Quale ruolo per i diversi attori?

I potenziali soggetti dei partenariati dei GO hanno invece contribuito a segnalare come ciascun ruolo vada valorizzato per la migliore riuscita dei progetti dei GO. 
Il referente del Parco tecnologico delle Regione Umbria ha sottolineato come l'esperienza realizzata nel precedente periodo di programmazione nell'ambito della Misura 124 abbia messo in luce la difficoltà di comprendere e interpretare i bisogni delle imprese da parte dei partner di ricerca o di consulenza. Tuttavia la consuetudine a collaborare e a confrontarsi può contribuire a migliorare l'approccio e quindi a rendere le imprese più propositive e protagoniste. Tale esperienza è stata così positiva per l'Umbria che è stato deciso di investire molto sia sui GO sia sulla sottomisura 16.2 (in totale circa 18 milioni di euro). Quale soggetto tecnico di emanazione pubblica il Parco svolge un'importante funzione di accompagnamento di tutto il processo di costituzione dei Gruppi e valutazione dei progetti.
La società di consulenza Cadirlab che opera in Piemonte ha evidenziato come siano tre le parole chiave per il successo delle imprese: filiera, mercati e innovazione. Occorre quindi accompagnarle ad affrontare le sfide emergenti consci che: la collaborazione fra soggetti che concorrono alla produzione di un bene è fondamentale, la costante verifica delle esigenze dei mercati è vitale, un continuo processo di innovazione di tecniche e gestione consente di mantenere un adeguato vantaggio competitivo. Questi sono gli ambiti di operatività della consulenza e quindi è quanto mai opportuno che nei Gruppi Operativi sia garantita la presenza dei soggetti esperti di accompagnamento delle imprese verso il cambiamento.
Il tecnico che ha lavorato in Campania presso un'associazione dei produttori ortofrutticoli ha sottolineato che le imprese agricole in questa epoca hanno a che fare con forti sfide legate alla competitività e hanno problemi sempre più importanti legati al rischio d'impresa. Sono state proposte all'attenzione una serie di esigenze trasversali di innovazione: il rinnovamento e adeguamento del panorama varietale e/o del paniere di prodotti offerto, l'aggiornamento delle modalità di difesa e di lotta ai patogeni sia perché ne insorgono di nuovi sia per adeguare le forme di risposte alle esigenze di sostenibilità ambientale, la gestione della risorsa idrica e della concimazione, il marketing e la comunicazione.
Il referente della società Openfields è già coinvolto in alcuni GO selezionati dalla Regione E. Romagna proveniendo da un'esperienza di partenariati di innovazione del settore agroindustriale.  Il ruolo che si è ritagliato è quello di innovation broker cioè di promotore dell'idea progetto e di organizzatore del partenariato. Nella fase di attuazione del progetto sta invece lavorando all'animazione e alla collaborazione fra i diversi partner. Si tratta di un ruolo in cui non ci si improvvisa e per il quale la competenza è indispensabile.
La Fondazione Mach di S. Michele all'Adige è il partner di ricerca di alcuni progetti di GO approvati dalla provincia di Trento e di alcuni progetti in corso di definizione in altre realtà italiane. Il Direttore intervenendo al dibattito ha evidenziato come sia importante per la ricerca intessere un dialogo costruttivo con la consulenza e le imprese per promuovere un'innovazione utile e fare in modo che il tessuto produttivo ne abbia giovamento.

La premiazione del Concorso di idee

Al convegno sono state infine presentate le 12 migliori idee di innovazione fra le 89 che hanno partecipato al Concorso di idee d'innovazione per l'agricoltura del Sud Italia, bandito dal CREA nell'ambito della Rete rurale nazionale nell'ottobre scorso.


Come si evince dallo schema, si tratta di temi molto diversi gli uni dagli altri che riguardano:

  • comparti produttivi convenzionali come la cerealicoltura e l'allevamento,
  • ambiti più trasversali come l'utilizzo di strumenti ICT o l'agricoltura sociale,
  • l'ottimizzazione nell'uso di fattori di produzione quali l'acqua e i concimi,
  • il lancio di nuovi ambiti di produzione (fiorieduli),
  • la sostenibilità ambientale,
  • la meccanizzazione e robottizzazione.
 
 
 

Anna Vagnozzi