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Comunicare le politiche di sviluppo rurale 2014-2020

Il ruolo della comunicazione, in un contesto in cui l'attenzione dell'opinione pubblica nei confronti del mondo agricolo continua a crescere, è sempre più determinante per lo sviluppo rurale. Un'analisi delle ragioni di questo ruolo e degli strumenti a disposizione.

Il crescente interesse verso l'agricoltura e il mondo rurale da parte dell'opinione pubblica e dei media sta determinando un nuovo ruolo della comunicazione, quale fattore chiave per lo sviluppo rurale.

La comunicazione nella PAC

Gli investimenti per lo sviluppo delle aree rurali rappresentano una parte importante della Politica Agricola Comune (PAC) che assorbe una parte cospicua del bilancio dell'Unione europea (Ue). La Commissione europea (Ce), specie negli ultimi anni, ha lanciato campagne di comunicazione volte a "giustificare" la necessità di tale spesa, evidenziando come l'agricoltura, e i fondi ad essa destinati, creano benefici non solo al settore ma più in generale a tutta la società. Produzione di cibo sano, cura e mantenimento del paesaggio, tutela dell'ambiente, presidio di zone rurali sono solo alcune delle esternalità prodotte dall'attività agricola. Comunicare l'importanza del sostegno all'agricoltura e alle aree rurali è dunque strategico per l'Ue.  
La centralità della comunicazione delle politiche europee per lo sviluppo rurale emerge chiaramente dalla lettura dei Regolamenti comunitari. In ambito FEASR, il Reg. (UE) 1305/2013 (art. 66) stabilisce l'obbligatorietà per gli Stati Membri (SM) di prevedere azioni informative e pubblicitarie sugli interventi cofinanziati dai Programmi di Sviluppo Rurale (PSR), definendone le modalità di applicazione nell'art. 13 "Informazione e pubblicità" del Reg. delegato (UE) n. 808/2013 e nell'Allegato III, laddove stabilisce le azioni, le responsabilità, le caratteristiche che deve avere la comunicazione dei programmi di sviluppo rurale.
Dalla lettura dei documenti regolamentari, due sono gli obiettivi generali della comunicazione dei PSR:

  • assicurare la trasparenza sugli interventi e i meccanismi di accesso ai finanziamenti presso i potenziali beneficiari (con conseguente incremento dell'efficacia e dell'efficienza della gestione dei fondi);
  • garantire la visibilità su quelle che sono le strategie e le finalità delle politiche, in modo da contribuire a rafforzare, presso la pubblica opinione, la percezione del ruolo svolto dall'Ue e permettere al cittadino di verificare se i soldi pubblici siano spesi correttamente e producano benefici per la collettività.


Obiettivi target della RRN

Il primo degli obiettivi è ascrivibile ad una azione "informativa" e dunque persegue una logica di pari opportunità, nell'offrire, a tutti i potenziali soggetti interessati, la possibilità di accesso ad informazioni utili per il miglioramento della condizione economica o sociale dei cittadini europei. Il secondo è più riconducibile ad una logica di accountability, rendendo cioè conto ai cittadini di come sono impegnati i fondi pubblici e come essi sostengono e promuovono la crescita sociale ed economica degli SM.
A questi due obiettivi piuttosto espliciti, se ne aggiunge un terzo, laddove l'azione comunicativa viene intesa a favorire la creazione di relazioni, stimolando il networking. La comunicazione, infatti, determina la circolazione di temi, contenuti, prassi, informazioni capaci di rafforzare il know how, il confronto istituzionale, favorisce la creazione di partenariati territoriali che riescono a connettersi, in maniera più diretta e fluida, con le reti globali, permettendo anche l'uscita dalla marginalità spesso collegata al territorio rurale. Questo obiettivo, strategico per la crescita dei territori rurali, comporta la creazione di uno spazio di condivisione comune che trova esplicitazione nel Programma Rete Rurale Nazionale (RRN).

Il ruolo della comunicazione nei PSR

Il collegamento tra l'azione comunicativa che ciascun PSR è chiamato a svolgere e che rientra nei compiti essenziali dell'Autorità di Gestione (art. 66 Reg. (UE) n. 1305/2013) e l'azione comunicativa della RRN rappresenta una novità del periodo di programmazione in corso. La strategia di comunicazione deve essere esplicitata nei Piani di comunicazione (PdC) che vanno predisposti dai 21 PSR regionali e dal Programma RRN, documenti che, necessariamente, devono prevedere spazi di integrazione e coordinamento così come richiesto dai dettati regolamentari.
La previsione dei PdC rientra nell'ottica di definizione di una strategia orientata a favorire la partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti nello sviluppo rurale (anche allo scopo di ampliare il network), individuando strumenti finalizzati a favorire la condivisione di informazioni e conoscenze e lo scambio delle buone prassi. Nell'azione di comunicazione dei Programmi regionali, pertanto, assume un ruolo strategico la RRN e il PdC della stessa che, ancorché rappresentare la summa delle azioni di comunicazione dei PSR, va considerata al contempo il luogo di sintesi e il valore aggiunto della comunicazione dello sviluppo rurale.

I target

Nel corso del 2013 la Ce ha lanciato la campagna Taking care of our roots sulla nuova PAC rivolta a 4 diversi target: cittadini, scuole, agricoltori, mondo dell'associazionismo. Target definiti che rappresentano esigenze, anche in termini comunicativi, differenti tra loro. I risultati della ricerca mostrano chiaramente che nella società europea, globale e sempre più connessa, si possono individuare azioni e strumenti specifici in base al target di riferimento. Queste conclusioni vengono di fatto trasposte nella programmazione dello sviluppo 2014-2020 e nel Programma RRN che, differentemente dal passato, prevede obiettivi e azioni specifiche rispetto a tre categorie di target: 1) Autorità di gestione/Organismi pagatori; 2) potenziali beneficiari e stakeholder; 3) società civile.

 
 
 
 

Milena Verrascina
CREA - Centro di Politiche e Bioeconomia


 
 
 

PianetaPSR numero 61 maggio 2017