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Ambiente/2

PBRA, esperienze in corso e potenzialità dei pagamenti basati sui risultati ambientali

Una panoramica delle potenzialità e dei vantaggi dei PBRA, strumento innovativo capace di coniugare maggiore efficacia delle misure e semplificazione.


Cresce in Europa l'interesse per i pagamenti agroambientali direttamente commisurati ai risultati ambientali raggiunti. Con questo nuovo approccio l'agricoltore viene remunerato in base al beneficio ambientale che riesce a produrre senza che sia obbligato a rispettare protocolli produttivi predefiniti, ma soltanto sulla base delle proprie capacità tecniche. Il vantaggio di questa misura innovativa riguarda, da un lato, gli agricoltori, che sono meno vincolati nelle scelte tecniche da adottare per raggiungere un determinato obiettivo ambientale e, dall'altro lato, le autorità di gestione, che hanno una misura effettiva del raggiungimento dell'obiettivo perseguito. Questa concezione innovativa d'intervento differenzia in maniera sostanziale i Pagamenti Basati sui Risultati Ambientali (PBRA) dai più tradizionali pagamenti basati sulla gestione ambientale (PBGA), caratterizzando un sistema d'interventi più efficace e selettivo di quello attuale, a sostegno della produzione di beni pubblici associati al settore agricolo.
Il principale vantaggio dei PBRA, laddove implementati con successo, è quello di riuscire a conciliare l'efficacia delle misure con la semplificazione amministrativa, anche attraverso un maggiore coinvolgimento e consapevolezza degli obiettivi ambientali da parte degli agricoltori, il che si traduce, almeno in principio, anche in un concreto risparmio in termini di costi di transazione. I PBRA diventano pertanto economicamente vantaggiosi non solo da parte dei soggetti pubblici (AdG e organismo pagatore) ma anche per gli stessi agricoltori, consolidando in questo modo un nuovo mercato, quello dei servizi agro-ecosistemici, per cui gli agricoltori-fornitori possono essere meglio ricompensati. Dall'altro lato, diverse sono le potenziali criticità che un regime di pagamenti basati sui risultati potrebbe sollevare, come ad esempio il fatto che se non siano disponibili indicatori ambientali affidabili e misurabili e in questo caso i PBRA non saranno applicabili.
In termini operativi esistono diverse esperienze a livello europeo di sistemi di pagamento PBRA implementati con successo (si veda  ad esempio PianetaPSR numero 38 - dicembre 2014 ). Per tali ragioni la Commissione Europea sembra sempre più orientata a favorire la diffusione di misure agro-ambientali basate sui risultati. È evidente che, data la novità dell'approccio e dei punti deboli di questo meccanismo premiale, prima di inserire le misure PBRA nella programmazione dello sviluppo rurale o in altri ambiti della programmazione ambientale (es. aree protette), sia necessaria una fase di sperimentazione e di verifica su larga scala.
Per questo motivo recentemente la DG Ambiente ha finanziato degli studi pilota con l'obiettivo di testare meglio questa tipologia di pagamenti in Irlanda, Spagna, Regno Unito e Romania. Se queste esperienze pilota avranno successo, è possibile che nella programmazione post 2020 i PBRA trovino largo spazio e specifiche priorità ed è quindi probabile che siano i paesi con maggiore esperienza a potersene avvantaggiare.
Più precisamente, i progetti pilota sono stati implementati sulla base del coinvolgimento degli agricoltori nella fase operativa di messa a punto e verifica dell'applicabilità di specifici contratti agroambientali. Il campo di applicazione riguarda, per il momento, aspetti ambientali legati alla biodiversità. Sono stati pubblicati due bandi nel 2014 e nel 2015 da parte della Direzione Generale per l'Ambiente con i seguenti obiettivi:

  • promuovere la progettazione, lo sviluppo e l'utilizzo nelle aree rurali di misure per conservare e promuovere la biodiversità con pagamenti basati sul risultato ambientale raggiunto;
  • aumentare la comprensione dei fattori che contribuiscono al successo o al fallimento di tali regimi;
  • identificare le opportunità e le condizioni per incrementare l'utilizzo di tali sistemi di pagamento nell'UE e in particolare nel contesto della PAC;
  • esplorare il potenziale di tali sistemi da applicare più diffusamente nelle aree rurali, oltre le superfici prative, ad esempio, per la tutela e la valorizzazione degli impollinatori e della biodiversità del suolo;
  • dimostrare il potenziale dei PBRA per raggiungere i risultati ecologici attraverso un efficace monitoraggio;
  • promuovere e aumentare la consapevolezza e una migliore comprensione dei vantaggi dei pagamenti in base ai risultati ambientali, in particolare all'interno delle comunità rurali.

I beneficiari possono essere enti pubblici o privati, organizzazioni non governative, università o altri istituti di ricerca. È richiesto specificatamente che la progettazione, la gestione e il monitoraggio siano effettuati su aziende agricole pienamente operative, anche con l'attivazione di contratti sperimentali multi-annuali. Il budget complessivo stanziato per il cofinanziamento è pari a circa 500.000 euro per progetto, con un cofinanziamento massimo pari al 70% delle spese ammissibili.
Il progetto pilota si compone di quattro fasi: 1) Fase esplorativa; 2) Progettazione dell'architettura complessiva della misura; 3) Implementazione; 4) Monitoraggio e valutazione, ognuna delle quali si caratterizza per una serie di azioni specifiche (tab. 1).

 
Tabella 1 - Lista indicativa degli aspetti che devono essere considerati nelle quattro fasi del progetto pilota


1)Fase esplorativa
-    Valutazione degli obiettivi in termini di biodiversità per l'area pilota, gli ecosistemi e le specie
-    Valutazione della baseline ambientale, dei livelli di riferimento e dei fabbisogni per misure agroambientali
-    Requisiti da raggiungere per habitat/specie/area
-    Comprensione delle principali dinamiche riguardanti i sistemi naturali e le aziende oggetto dell'intervento
-    Necessità di misure a scala di paesaggio
-    Presenza di indicatori di risultato idonei
-    Valutazione della capacità di sostenere finanziariamente la misura
-    Valutazione dei costi
-    Valutazione dei costi e benefici dell'approccio PBRA rispetto all'approccio PG*
-    Valutazione delle attitudini degli stakeholder all'approccio PBRA

2) Progettazione dell'architettura complessiva della misura
-    Definizione degli indicatori di risultato da applicare alla misura
-    Quantificazione degli obiettivi che i land manager devono raggiungere per ottenere gli obiettivi della misura
-    Scala di operatività: aziende singole o scala di paesaggio
-    Calcolo del livello dei pagamenti e dei requisiti richiesti
-    Sviluppo di un metodo di valutazione degli indicatori, controllandone la verificabilità
-    Criteri di selezione dei potenziali beneficiari e procedure
-    Identificazione dei potenziali rischi e delle azioni di mitigazione
-    Coinvolgimenti degli stakeholder (in particolare gli agricoltori)
-    Identificazione di misure di supporto (es. consulenza, formazione)
-    Compatibilità con l'acquis comunitario e le regole del commercio internazionale
-    Valutazione del costo efficacia
-    Identificazione di fabbisogni da parte delle istituzioni, inclusa la garanzia di sufficienti risorse (finanziarie e di personale) per impegnarsi nel monitoraggio e valutazione

3) Implementazione
-    Preparazione del bando e approvazione da parte della Commissione
-    Apertura del bando
-    Controllo e selezione dei partecipanti
-    Redazione di chiare linee guida per l'implementazione
-    In che misura gli accordi sono costruiti assieme ai partecipanti
-    In che misura la misura consente l'auto-valutazione da parte del beneficiario
-    Assicurare la disponibilità di formazione adeguata, sviluppo di competenze e consulenza per i partecipanti
-    Sviluppo di competenze e formazione per i consulenti
-    Procedure di controllo e verifica
-    Meccanismi per la risoluzione di eventuali controversie

4) Monitoraggio e valutazione
-    Valutazione dei risultati raggiunti dai partecipanti
-    Verifica esterna dei risultati
-    Monitoraggio e stima dei fabbisogni finanziari per il controllo del budget
-    Monitoraggio e sorveglianza delle performance della misura e dei risultati ambientali
-    Revisione critica dell'impostazione della misura e adattamento se richiesto


 

Il quadro sinottico riportato di seguito mostra gli aspetti principali dei quattro progetti pilota menzionati.

Sulla base di quanto esposto, sarebbe auspicabile che, anche a livello nazionale, le autorità di gestione e gli operatori del settore verificassero la possibilità di sperimentare questi meccanismi di pagamento già nel corrente periodo di programmazione dello sviluppo rurale. In particolare e Regioni interessate potrebbero implementare dei progetti pilota seguendo la procedura prevista nei progetti finanziati dalla Commissione, in cui la Rete Rurale Nazionale potrebbe individuare un bando tecnico sulla cui base implementare il progetto, od anche utilizzando, laddove possibile, alcuni degli strumenti messi a disposizione dall'attuale programmazione (es. Misura 16).
Le esperienze di successo a livello europeo infatti non mancano e possono rappresentare una prima base conoscitiva per la predisposizione di misure del genere anche in Italia. I PBRA potrebbero rappresentare il primo passo verso un nuovo sistema d'interventi, probabilmente più efficace e selettivo di quello attuale, a sostegno della produzione di beni pubblici associati al settore agricolo. Un sistema che dovrebbe riuscire a conciliare una maggiore efficacia delle misure con una sempre più necessaria semplificazione amministrativa, anche attraverso un maggiore coinvolgimento e consapevolezza degli obiettivi ambientali da parte degli agricoltori.

 
 
 

Davide Longhitano e Andrea Povellato
CREA - Centro di Politiche e Bioeconomia

 
 
 

PianetaPSR numero 61 maggio 2017