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Ambiente

Sostenibilità, da Silva (FAO) a Parlamento Ue: cambiare sistemi agricoli e alimentari

Intervenendo alla Commissione per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, il direttore Generale della FAO, Graziano da Silva, ha sottolineato la necessità di trasformare i sistemi agricoli e alimentari attuali per poter garantire uno sviluppo sostenibile. 

L'agricoltura è senza dubbio il settore produttivo più sensibile alle conseguenze dei cambiamenti climatici ma, allo stesso tempo, contribuisce per un terzo alle emissioni totali di gas serra, che sono tra le principali cause dei cambiamenti stessi. Per questo è indispensabile un intervento sul sistema agricolo nel suo complesso che lavori su due "binari": promuovere l'adattamento degli agricoltori difronte all'evoluzione della situazione climatica e allo stesso tempo ridurre l'impatto dei cambiamenti.

I rischi dell'agricoltura intensiva
Lo ha sottolineato il direttore generale della FAO Josè Graziano da Silva intervenendo alla Commissione per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, lo scorso 30 maggio, evidenziando come l'intensificazione dell'agricoltura, a livello mondiale, abbia "raggiunto i suoi limiti" e stia svolgendo un ruolo estremamente rilevante nell'incrementare la deforestazione, la scarsità dell'acqua, l'esaurimento del suolo e il livello delle emissioni di gas a effetto serra. Se da una parte i sistemi agricoli ad alta intensità di risorse e di input consentono di aumentare in maniera importante la produzione alimentare, questo determina un rilevante costo ambientale. Per questo, ha ribadito il direttore generale FAO, è fondamentale sostenere le piccole aziende agricole, ridurre l'uso di pesticidi e migliorare le buone pratiche nella conservazione del suolo.

Le priorità del rapporto Fao su cibo e agricoltura

Nel corso del suo intervento da Silva ha presentato ai membri della Commissione il rapporto FAO "The future of food and agriculture: trends and challenges" focalizzando l'attenzione sulle quattro principali tematiche: cambiamenti climatici, diffusione di malattie e parassiti transfrotnalieri, spreco di cibo e lotta alla fame e alla malnutrizione. Il diretto generale della FAO ha puntato il dito contro il processo di globalizzazione e i cambiamenti climatici che hanno contribuito a generare una "ridotta resilienza dei sistemi produttivi, una grave diffusione di parassiti transfrontalieri e di malattie, che costituiscono una grave minaccia per i mezzi di sussistenza degli agricoltori e per la sicurezza alimentare di milioni di persone". 

La piaga dello spreco
Oggi nel mondo la produzione alimentare sarebbe sufficiente a sfamare tutta la popolazione ma, ha evidenziato da Silva, circa un terzo del cibo va perduto e sprecato, così come vengono sprecate terra e acqua. Questo avviene mentre quasi la metà della popolazione adulta della Ue è in sovrappeso e per questo il direttore generale della FAo ha ribadito che "la malnutrizione colpisce sia i paesi sviluppati che quelli in via di sviluppo. Il modo per combattere questo fenomeno è quello di trasformare i sistemi alimentari, dalla produzione al consumo e fornire alle persone delle diete più sane».
Da Silva ha quindi lanciato un appello agli europarlamentari affinché si impegnino nel favorire politiche che vadano in questa direzione, ponendo "l'alimentazione al più alto livello dell'agenda politica e legislativa" e garantendo che i programmi ad essa dedicato possano fruire di budget adeguati.

PianetaPSR numero 62 giugno 2017