PianetaPSR
Retebarometro

Aiuti diretti e investimenti le priorità Pac

Debutta il nuovo strumento della Rete rurale con un'indagine - test sul negoziato Ue per verificare opinioni e aspettative degli under 40 in vista della riforma
 
nuvola di parole

Cosa pensano gli agricoltori italiani sui principali temi della riforma della PAC? Quali le loro opinioni, all'interno del dibattito in atto?
La questione non è certo marginale, perché i destinatari ultimi di qualsiasi scelta sono proprio loro, gli agricoltori. Ed è per questo motivo, per disporre di un veloce strumento di consultazione, che la RRN ha ideato "Retebarometro", un monitoraggio periodico dei loro sentiment.
Retebarometro funziona così:  ogni volta viene definito un questionario, snello, di  tre o quattro domande al massimo su questioni di fondo, e proposto ad un panel di aziende (150 circa) , scelte adottando come criteri di stratificazione la regione e la filiera di appartenenza, per fornire un'adeguata rappresentazione delle istanze del mondo produttivo. Il bacino in cui le aziende vengono individuate, quello delle aziende che nel 2008 hanno percepito pagamenti diretti sottoposti a vincoli di condizionalità di almeno 2 mila euro, assicura invece che abbiano una dimensione adeguata e una sufficiente dimestichezza con i meccanismi della PAC.
In attesa che il nuovo strumento di consultazione venga attivato per la prima volta, è stato "testato" attraverso l'indagine "domanda e offerta formativa" realizzata dal Gruppo di Lavoro Giovani della  RRN , che è stata l'occasione per iniziare a sperimentare questo  nuovo metodo di consultazione. All'interno del questionario, predisposto con altri obiettivi, sono stati infatti introdotti tre quesiti sulla riforma della PAC.

Ai giovani è stato chiesto:

 

La prima cosa che emerge chiaramente è che i giovani  non si sono formati ancora un'idea precisa sulla PAC e sulla programmazione dello sviluppo rurale post 2013. Infatti più della metà non ha ancora riflettuto su quali strategie adotterebbe in caso di un taglio del pagamento unico o non sa come dovrebbero essere attuati i maggiori impegni ed aiuti riconosciuti all'agricoltore in qualità di produttore di beni pubblici.
Nel dettaglio, riguardo alle forme di aiuto più importanti per le loro aziende i giovani considerano tutte e tre le forme di aiuto importanti privilegiando il pagamento unico (39%), seguito nell'ordine dagli investimenti (37%) e dai pagamenti diretti per l'ambiente/indennità compensativa (24%) previsti dallo sviluppo rurale.
Sulle strategie da adottare in caso di un taglio del pagamento unico del 20% i giovani, come già evidenziato, ancora non hanno le idee chiare (il 58% non risponde); il 17% degli intervistati non introdurrebbero in questo caso alcuna modifica, mentre il 16% pensa di introdurre innovazioni. La strategia da adottare risulta molto differente per macro area territoriale; sono i giovani delle aree convergenza che più degli altri ritengono di intervenire introducendo innovazioni, probabilmente in ragione di un maggiore bisogno di recuperare svantaggi di ordine competitivo e/o strutturale come ad esempio la maggiore distanza dai mercati di sbocco.

 
grafico
(*):La domanda prevedeva la possibilità di inserire più di una risposta; il 4% dei giovani adotta un "mix" di strategie; in prevalenza pensano di ridurre la dimensione delle superfici coltivate introducendo innovazioni o cambiando il loro ordinamento colturale.
 

Sulle richiesta europea di una maggiore produzione di beni pubblici a fronte degli aiuti la prevalenza dei giovani non forniscono una risposta(64%).  Il 15% dei giovani intervistati indicano che i maggiori obblighi dovrebbero riguardare il premio unico, il10% ritiene che questi debbano coinvolgere le misure specifiche e volontarie dei PSR, mentre il 12% si auspica non vengano apportate modifiche a quanto attualmente in vigore. Esiste anche in questo caso una marcata differenza territoriale, i giovani delle aree convergenza che forniscono una risposta pensano che i maggiori obblighi dovrebbero riguardare maggiormente i pagamenti unici mentre quelli delle aree competitività che ciò non dovrebbe comportare alcuna modifica.
Chiusa questa prima consultazione, che ha riguardato una fascia particolare di agricoltori, la prima indagine programmata di "Retebarometro" sonderà le opinioni del mondo agricolo su due definizioni importanti della PAC, "agricoltori in attività" e "piccoli agricoltori", e su un altro argomento di sicuro impatto: la semplificazione amministrativa.

Elisabetta Savarese-Franca Ciccarelli

 
 
 

PianetaPSR numero 2 - settembre 2011