"Valorizzare i paesaggi rurali identitari di luoghi e tradizioni come espressione dell'eredità culturale delle popolazioni interessate e testimonianza del patrimonio storico paesaggistico del nostro territorio". Questo l'obiettivo dell'Osservatorio Nazionale del Paesaggio rurale, che il Ministero delle Politiche Agricole ha istituito nel 2012 (DM n. 17070/2012) affidandogli il compito di identificare e censire su tutto il territorio nazionale i paesaggi, le pratiche agricole e le conoscenze tradizionali le quali, per caratteristiche ed elementi di storicità, rappresentano un obiettivo primario di tutela e conservazione. Per tale scopo, l'Osservatorio si è dotato del Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali nel quale sono iscritti i paesaggi che rispondono a requisiti di integrità e significatività storica.
Ad oggi, i paesaggi iscritti nel Registro sono cinque - Colline Vitate del Soave, Colline di Conegliano Valdobbiadene, Paesaggi Silvo Pastorali di Moscheta, Oliveti terrazzati di Vallecorsa, Paesaggio Agrario della Piana degli oliveti monumentali di Puglia - ai quali si aggiunge il riconoscimento di una pratica agricola "La Transumanza", ma molte sono le candidature di paesaggi pervenute da tutta Italia nei primi quattro anni di operatività dell'Osservatorio. L'iscrizione al registro avviene infatti attraverso una specifica richiesta da parte di un ente proponente, che può essere un Comune o una associazione, e segue una rigorosa procedura di selezione. Quest'ultima consiste nella presentazione di una scheda di segnalazione, corrispondente alla candidatura del paesaggio storico, che è vagliata dall'Osservatorio, e in seconda battuta nella realizzazione di un dettagliato dossier di candidatura secondo linee guida redazionali messe a disposizione dallo stesso Osservatorio.
Per diffondere la conoscenza dell'operato dell'Osservatorio è stato programmato un ciclo di tre workshop, - finanziati dal Programma della Rete Rurale 2014-2020 per il biennio 2017-2018 - il cui focus sarà, in particolare, quello di presentare l'iter per la candidatura al Registro nazionale con un approfondimento di dettaglio sulla metodologia per la costruzione del dossier. Lo scopo è quello di incentivare le nuove candidature, ma anche e soprattutto agevolare la procedura di elaborazione dei documenti per le candidature già pervenute negli anni passati.
(per info: http://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/17481)
I workshop sono rivolti in prima istanza ai Comuni con particolare vocazione alla tutela e valorizzazione del Paesaggio rurale, ma anche agli enti Parco, alle comunità di animazione e/o tutela del territorio (GAL, associazioni pubblico-private, consorzi), nonché ai funzionari regionali che si occupano della tematica Ambiente, Pianificazione agricolo-territoriale, biodiversità, reti ecologiche, ecc.
Tra gli obiettivi dei workshop vi è anche quello di promuovere l'uso delle risorse finanziarie in dotazione dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) per azioni riconducibili alla Priorità 4 "preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all'agricoltura e alla silvicoltura". L'attivazione di queste risorse tramite i PSR regionali è un elemento importante previsto nella documentazione da fornire per la candidatura dei paesaggi al Registro dell'Osservatorio. Infatti tramite le misure 4, 7 e 10 e relative sottomisure (4.3, 4.4, 10.2 e 10.2, 7.1, 7.4, 7.5 e 7.6) è possibile valorizzare un territorio di particolare pregio paesaggistico, nonché prevederne la preservazione e lo sviluppo dello stesso. Le sottomisure della misura 7 (servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali) consentono il recupero, la riqualificazione di infrastrutture, siti, strutture e la riconversione di fabbricati attrezzandoli per la fruizione turistica o la salvaguardia del patrimonio "culturale" dei villaggi rurali. Questi interventi sono molto importanti anche al fine di collegare l'immagine di un Paesaggio ai suoi prodotti tipici che consentono di mantenere attive le aziende agricole talvolta localizzate in aree sottoposte a vincoli (cosiddette SIC-ZSC/ZPS pari a 1,28 mln di ettari; fonte: http://www.minambiente.it/pagina/rete-natura-2000).
Negli ultimi 20 anni i dati dei censimenti agricoli mostrano un calo della superficie agricola utilizzata (SAU) che è rilevante (1990-2010): si è perso il 14% della SAU e il 43% del numero di aziende agricole attive.
Altri indicatori presenti nella pubblicazione Istat ("Rapporto BES 2016: il benessere equo e sostenibile in Italia") mostrano la vulnerabilità del patrimonio rurale dovuto:
La promozione di territori agricoli di pregio naturalistico e paesaggistico attraverso le attività dell'Osservatorio e altre di iniziativa regionale, rappresenta un obiettivo irrinunciabile che deve essere rafforzato tramite i piani paesistici e l'individuazione di strumenti che sviluppino contesti rurali con valenza economico-sociale adeguata.
Paola Lauricella
Isabella Foderà
Ismea
PianetaPSR numero 65 ottobre 2017