Si è tenuta lo scorso 22 febbraio, presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, la premiazione dei dieci Paesaggi rurali storici e delle pratiche agricole tradizionali, iscritti nel Registro nazionale dei paesaggi rurali storici, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali.
A rappresentare il Mipaaf è stato il Direttore Generale - Direzione Generale dello Sviluppo Rurale - Emilio Gatto: "A quattro anni dalla sua istituzione, l'Osservatorio nazionale del paesaggio rurale, pratiche agricole e conoscenze tradizionali si dimostra strumento importante per le politiche di difesa e promozione del nostro territorio. Constatiamo con soddisfazione un'attenzione crescente da parte delle realtà locali e delle istituzioni verso le attività dell'Osservatorio e lavoriamo nell'ottica di un sempre più stretto collegamento tra il Registro italiano e il Giahs (Globally Important Agricultural Heritage Systems), strumento della Fao a tutela dei paesaggi rurali tradizionali".
A questo proposito va evidenziato che due dei Paesaggi rurali inseriti nel Registro sono già stati candidati proprio per il riconoscimento come Giahs.
Il direttore generale ha inoltre promosso l'idea di un marchio che renda riconoscibili e valorizzi i paesaggi storici.
"Si sta riconsegnando ai territori il paesaggio agrario, che di fatto appartiene agli agricoltori - ha quindi spiegato il professor Mauro Agnoletti (Università degli studi di Firenze) -. Quando questo Osservatorio ha mosso i primi passi, molti attori dello sviluppo rurale faticavano a capirne il senso, ma lavorando sul territorio, incontrandone i referenti siamo riusciti a trasmettere l'importanza del progetto, il messaggio che la qualità è valore nel legame tra prodotto e territorio e che il ruolo dell'agricoltore a difesa del paesaggio e dell'ambiente è fondamentale".
"I paesaggi sono parte integrante del patrimonio italiano e dietro il paesaggio ci sono le persone" ha spiegato il professor Tiziano Tempesta (Università degli studi di Padova) che ha aggiunto: "il paesaggio è un bene storico - culturale, una risorsa turistica ed educativa, capace di contribuire a creare una comunità e benessere".
Il prof. Pierluigi Petrillo ha infine posto l'accento sul ruolo fondamentale che può avere l'iscrizione al Registro per poter presentare la candidatura di un Paesaggio o di una pratica tradizionale come Patrimonio immateriale dell'Unesco.
Gli attestati sono stati consegnati a:
Il commento del Ministro Martina
"I paesaggi rurali storici e le pratiche agricole tradizionali sono un patrimonio unico del nostro Paese che assumono ancora più valore in questo anno, dedicato proprio al cibo italiano. Il loro ruolo è cruciale: rappresentano infatti il legame profondo che c'è tra ambiente, tradizione, identità e la straordinaria capacità dei nostri agricoltori di formare e conservare i luoghi come beni comuni. In queste storie c'è tutta l'Italia. E noi abbiamo il dovere di rafforzare e valorizzare sempre di più e meglio queste aree, puntando su un'agricoltura sostenibile, tutelando la biodiversità e continuando la nostra battaglia contro il consumo del suolo. Puntiamo quindi sulla tripla A: agricoltura, ambiente, alimentazione, favorendo il connubio perfetto tra comunità locali, economie territoriali, capitale umano, paesaggio, reti sociali. La vera sfida è questa".
Matteo Tagliapietra
Aysce Eskin
PianetaPSR numero 68 gennaio/febbraio 2018