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Eccellenze rurali

Le proprietà collettive del Comune di Muzzana del Turgnano: tra boschi planiziali e coltivazioni biologiche

Le scelte del Comune di Muzzana del Trugnano hanno portato l'ente a vincere il riconoscimento "Eccellenza rurale" del Mipaaf per l'originalità e la particolarità delle attività realizzate o in corso e gli obiettivi significativi in termini di conservazione del patrimonio naturale del territorio o ripristino e gestione degli ecosistemi naturali.

Il Comune di Muzzana del Turgnano in provincia di Udine è uno dei 10 casi vincitori del riconoscimento di "Eccellenza rurale" da parte del Mipaaf. L'obiettivo del progetto 23.1- "Natura 2000, aree protette e biodiversità" è identificare le realtà più significative ed originali rispetto al tema specifico "Conservazione e valorizzazione della biodiversità e partecipazione alla gestione del sito Natura 2000 o altra area ad elevato valore naturale", in relazione all'originalità e particolarità delle attività realizzate o in corso e agli obiettivi significativi in termini di conservazione del patrimonio naturale del territorio o ripristino e gestione degli ecosistemi naturali (in coerenza con la priorità 4 dello Sviluppo Rurale 2014 - 2020: Preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi dipendenti dall'agri-coltura e dalle foreste).

L'azienda

Muzzana del Turgnano è un caso particolare di eccellenza rurale poiché il proprietario dell'area è un Ente pubblico (Comune). I terreni sono in parte gestiti direttamente dal Comune e in parte vengono affidati ad agricoltori e associazioni sulla base di specifici bandi. Si tratta di oltre 300 ettari localizzati in area Natura 2000 (SIC/ZSC N2K IT3320034) dei quali circa 160 ettari sono destinati a bosco e circa 180 ettari ad uso agricolo. Le coltivazioni sono esclusivamente biologiche. L'area rientra nelle cosiddette proprietà collettive, terreni agricoli che già nel Medioevo appartenevano alla collettività e venivano utilizzati dagli abitanti del luogo per fare legna o per il pascolo del bestiame. Oggi concorrono, alla salvaguardia dei beni ambientali e degli esseri viventi, animali e vegetali, al comune godimento delle terre e delle risorse naturali e prevedono la collaborazione leale e solidale di tutti i membri della Comunità nell'intento di trasmettere il patrimonio civico alle generazioni future. I residenti hanno la possibilità di procedere con esboschi (legna da ardere) che recentemente sono stati regolamentati dall'amministrazione comunale, per quantità e frequenza.

Foto: Gabriele Zanuttig
Foto: Gabriele Zanuttig

Boschi

I boschi di Muzzana sono boschi planiziali localizzati nella Bassa Friulana. Essi rappresentano i resti dell'antica "Silva lupanica", la grande foresta che un tempo ricopriva l'intera pianura compresa tra i fiumi Livenza ed Isonzo, nella regione del Friuli. Due boschi di latifoglie ubicati a sud del paese, sulla Romea strata, a poche centinaia di metri dal sistema costiero della Laguna di Marano: il bosco "Baredi/Selva di Arvonchi" (di proprietà collettiva) e il bosco "Coda di Manin" (di proprietà privata). In essi si conserva un elevatissimo grado di biodiversità floro-faunistica. I boschi ospitano diverse tipologie di specie vegetali, tra le quali la farnia (quercia), il carpino bianco comune, il frassino sifillo, l'acero campestre, l'ontano nero e l'olmo minore. Sono presenti anche alberi da frutto come il ciliegio selvatico, il melo e il pero selvatici, il corgnolo, il prugnolo, il biancospino e il nocciolo. Per quanto riguarda la fauna anch'essa risulta ricca, essendo rintracciabili il cervo volante, il tritone crestato, il rospo comune e la rana verde, il toporagno. Nel bosco abitano anche il falco pecchiaiolo, la poiana, il gufo, picchio rosso, l'usignolo, il merlo e la cinciallegra. Tra i mammiferi troviamo il cinghiale, il capriolo, la volpe, lo scoiattolo...In questi boschi, inoltre, cresce il tartufo bianco pregiato.

Foto: Gabriele Zanuttig
Foto: Gabriele Zanuttig

Tra gli investimenti principali, la Certificazione della gestione forestale sostenibile (GFS, PEFC), così come per tutti i boschi pubblici regionali da oltre 15 anni.
L'area è attraversata da ciclabile di importanza regionale FVG2.
Nella primavera del 2017 grazie alla rete PurProjet-AIAB circa 3.400 alberi sono stati messi a dimora ed allevati altri 600 già presenti nel bosco come rinnovazione naturale. Ulteriori 4.000 alberi sono stati piantati nell'autunno 2017 concludendo il piano di intervento. Le specie rispettano le tipologie presenti.
I boschi contribuiscono ad alimentare, inoltre, un impianto a biomassa di piccola taglia (50 kilowatt) a servizio di una ex-scuola adibita oggi a Centro di aggregazione giovani e anziani, scuola di musica e sede delle associazioni locali. L'impianto è stato finanziato dalla regione per un investimento complessivo di circa 100 mila euro (25 mila cofinanziamento) ed è dotato di pannelli fotovoltaici. Il servizio è stato esternalizzato.

Il territorio

Il territorio, inoltre, è caratterizzato da grande ricchezza di acque: rogge, canali, scoli e fiumi più o meno grandi ne caratterizzano e ne definiscono il paesaggio. È collocato tra le foci del fiume Turgnano e del torrente Cormôr (canalizzato in questo tratto nei primi anni '50 del secolo scorso). La zona umida potenziale potrebbe essere costituita da un'area di 5 ettari.

Seminativo biologico

I terreni sono coltivati con metodo biologico dal 2015. Il piano colturale viene deciso ogni anno tra farro, medicaio, girasole, soia, frumento, orzo...). Ogni cinque anni è prevista la rotazione. Attualmente risultano a soia circa 30 ettari, il medicaio occupa circa 20 ettari (vendita in piedi), il frumento circa 35 ettari. Il resto dei terreni è occupato da pisello proteico, farro e orzo. Il mais è stato escluso, anche a causa della presenza dei cinghiali. Sovescio (segale-veccia-rafano). Sono dedicate a fragola e carciofi circa 3 ettari attualmente in conversione, piccole colture sperimentali.
Nell'ambito della convenzione con AIAB-APROBIO FVG è stato avviato il progetto "Pan e farine di Muzane" un esempio concreto di filiera corta, che racchiude in sé sostenibilità ambientale, solidarietà e valorizzazione delle risorse del territorio. Tutti i passaggi della filiera avvengono, infatti, in Friuli Venezia Giulia, dalla coltivazione alla trasformazione, dal confezionamento alla vendita. L'iniziativa è nata nel novembre del 2014, quando il Comune di Muzzana del Turgnano ha deciso di convertire le coltivazioni all'agricoltura biologica (90 ettari di terreni ad uso civico). Il bando per la gestione del progetto è stato vinto dal consorzio di cooperative sociali Il Mosaico, che impiega persone svantaggiate con l'obiettivo di reinserirle nel mondo del lavoro. Il Comune si occupa della coltivazione dei terreni, mentre la macinatura avviene presso il Molin Novacco di Ajello del Friuli. Il mulino a pietra consente di ottenere farine integrali e semintegrali che mantengono inalterate le proprietà nutrizionali e le componenti nobili dei cereali, prima fra tutte il germe. I ragazzi della fattoria si occupano anche del confezionamento e della vendita delle farine a privati, negozi, trasformatori (panifici, pizzerie, pasticcerie, ecc.) e gruppi di acquisto della zona.
Infine nel territorio coinvolto è presente un apiario didattico e annualmente hanno luogo una "Festa dei beni comuni" ed un'iniziativa di Land Art di rilievo internazionale.

Foto: Gabriele Zanuttig
Foto: Gabriele Zanuttig
 

Contributi PSR
Utilizzo delle risorse del PSR. Molteplici i progetti avviati con fonti di finanziamento pubblico e privato.
M11 Agricoltura biologica / nessun contributo ricevuto ad oggi.
M7.4.1 Ripristino zone umide / da attivare.
M16.7 "Strategie di cooperazione per lo sviluppo territoriale": il Comune è capofila di un prossimo progetto "Stella boschi e laguna".
Altre fonti di finanziamento: Legge regionale n.25 del 29/12/2016 per progetti di paesaggio attuativi della parte strategica del Piano paesaggistico regionale.

 
 

Federica Cisilino
Crea

 
 

PianetaPSR numero 69  marzo 2018