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Calabria

Favorire l'aggregazione e preservare la biodiversità con le api: questi gli obiettivi dei due nuovi interventi nel PSR Calabria

Dopo le modifiche approvate dalla Commissione Europea dai PSR nuovi interventi per favorire l'aggregazione stabile degli operatori agricoli attraverso l'attivazione della Misura 9 destinata alla costituzione di associazioni ed organizzazioni di produttori e preservare la biodiversità con un intervento nuovo nel panorama nazionale nell'ambito della Misura 10 dedicato all'importante ruolo delle api.

Con l'ultima modifica approvata dalla Commissione Europea (Decisione C(2018) 1290) il 28 febbraio scorso, la struttura del PSR Calabria si arricchisce di una nuova Misura e di un ulteriore intervento; diventano così 15 le misure attivate e salgono a 55 gli interventi che contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi fissati dalle sei Priorità dello sviluppo rurale. Al fine di rendere il programma più rispondente e coerente con i fabbisogni emersi dal territorio, è stata inserita la Misura 9 dedicata alla costituzione di associazioni e organizzazione di produttori ed è stato aggiunto, nell'ambito della Misura 10 dedicata ai pagamenti agro climatico ambientali, l'intervento 10.1.9 "Apicoltura per la preservazione della biodiversità". Nello specifico, per la Misura 9 "Costituzione di associazioni ed organizzazioni di produttori nei settori agricolo e forestale" la quota di spesa pubblica assegnata è pari a 4 ME, di cui 2.420.000,00 € FEASR, risorse provenienti da una rimodulazione finanziaria delle misure 2 e 3 che hanno interessato la Focus Area 3A, la stessa a cui afferisce la Misura 9. Anche per l' intervento 10.1.9 "Apicoltura per la Preservazione della biodiversità" la dotazione finanziaria assegnata è pari a 6 milioni di euro; proviene da una rimodulazione interna alla Misura 10 e concorre alla salvaguardia ripristino e miglioramento della biodiversità, obiettivi della Focus Area 4A.
Con la Misura 9 si punta a favorire processi di aggregazione stabile degli operatori agricoli, in un contesto regionale fortemente caratterizzato dalla "micro" dimensione aziendale. Attraverso un impulso all'aggregazione e all'organizzazione dell'offerta sui mercati si vuole migliorare l'integrazione delle aziende agricole nelle filiere agroalimentari, creare valore aggiunto equamente distribuito tra gli agricoltori valorizzando maggiormente i prodotti biologici e di qualità certificata. Si tratta di un aiuto forfettario erogato in rate annuali decrescenti per un massimo di 5 anni successivi alla data di riconoscimento dell' organizzazione di produttori, calcolato sulla base della produzione annuale commercializzata dall'organizzazione (nel primo anno viene considerato il valore medio annuo della produzione commercializzata dai soci durante i tre anni precedenti la loro adesione all'OP) e comunque per un massimo del 10%. L'importo massimo annuo è di 100.000 Euro ed è concesso sulla base di un piano aziendale.
Con l'attivazione della Misura 9 nel PSR Calabria, i programmi di sviluppo rurale a livello nazionale che attivano la misura salgono a quota 9: quattro PSR di regioni più sviluppate (Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria e Marche), una in transizione (Sardegna) e tre meno sviluppate (Basilicata, Campania e Puglia) a cui si aggiunge la Regione Calabria. Il totale di spesa pubblica programmato a livello nazionale per la misura 9 è di circa 24,8 milioni di euro, con le regioni Puglia e Campania che hanno investito la cifra più alta (5 milioni di euro).  Dall'analisi degli indicatori di output previsti per l'intervento dedicato all'avvio di OP, nelle nove Regioni italiane che hanno inserito la misura nei propri PSR, si prevede la costituzione di ben 99 OP e 3254 aziende facenti parte di associazioni di produttori che usufruiscono del sostegno.
Diversa è la situazione per l'intervento 10.1.9, in quanto intervento non presente nei PSR italiani. L'introduzione di questa tipologia di intervento intende valorizzare i benefici eco sistemici connessi con l'apicoltura e con il ruolo svolto dalle api nella tutela della biodiversità contribuendo al raggiungimento degli obiettivi ambientali del PSR.
L'intervento 10.1.9 consiste nel supportare pratiche di apicoltura volte alla tutela della biodiversità, mediante un sostegno economico a copertura dei maggiori costi e minori guadagni a fronte dell'assunzione di impegni più favorevoli all'ambiente rispetto alle pratiche ordinarie. Si vuole dunque incentivare l'attività di nomadismo verso aree particolarmente importanti che, dal punto di vista naturalistico, presentino diversità di specie floricole agrarie e naturali ma di minore valore nettarifero. Tuttavia, in tali aree l'apicoltura è un'attività molto importante per il mantenimento della biodiversità e la conservazione della flora e fauna grazie all'importante lavoro d'impollinazione che realizzano le api e grazie al quale viene mantenuta la biodiversità.
L'intervento ha come beneficiari aziende agricole che praticano l'apicoltura in Calabria, singole o associate e prevede un premio ad alveare erogato annualmente, per una durata di 5 anni. Il sostegno viene quantificato in 22 €/alveare e per effetti di economie di scala il premio è ridotto a 18 €/alveare per aziende con un numero di alveari superiore a 100 e fino a 500, a 16 €/alveare per aziende con numero di alveari superiore a 500. Il premio massimo per anno non potrà superare i 20.000 € per singola azienda o raggruppamento di aziende. Per essere ammessi all'operazione le aziende agricole che praticano l'apicoltura devono essere iscritte alla banca dati apistica del Ministero della Salute al 31/12/2017 per la prima annualità ed al 31 dicembre di ogni anno di impegno; avere capacità tecnica di effettuare nomadismo e rispettare i seguenti impegni previsti dall'intervento per  5 anni:

  • Praticare il nomadismo in zone di agricoltura estensiva non superando gli 80 alveari per postazione mantenendo, una distanza tra gli apiari di apicoltori diversi superiore a 1 km ed il numero massimo di 17 alveari ad ettaro;
  • Creazione di un registro aziendale nel quale appaiano la tracciabilità delle operazioni apistiche effettuate dalle aziende stesse;
  • Redazione di un Piano Annuale Preventivo, riportante le specie botaniche sulle quali si intende trasferire gli apiari per la stagione di volo e le zone di posizionamento. Per la scelta delle specie botaniche bisognerà fare riferimento a quelle individuate dalla Regione nell'apposita tabella "Essenze botaniche" e per le zone di posizionamento tra quelle individuate nella "Carta d'uso del nomadismo apicolo" redatta a cura dell'Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese (ARSAC) sulla base degli studi pedologici effettuati e per cui sono state individuate le zone di habitat naturali e seminaturali, identificate per zona altimetrica e caratteristiche pedo-climatiche. Nel piano annuale preventivo dovrà essere indicato il periodo di permanenza pari almeno alla durata del periodo di fioritura delle essenze botaniche prescelte e il numero di alveari che si intende posizionare per postazione;
  • Utilizzare solo l'ape autoctona (Apis mellifera ligustica-ecotipo locale);
  • Divieto di somministrazione di alimenti stimolanti che contengano polline nei periodi di piena attività;
  • Utilizzare strumentazione GPS per tracciare i siti delle postazioni ed i relativi spostamenti;

Lo scopo dell' operazione è quindi quello di aumentare il numero apiari, presenti nelle aree interessanti per la biodiversità, rispetto all'ordinarietà, con lo scopo principale di migliorare il servizio di impollinazione per azione integrata di insetti pronubi allevati e selvatici, di preservare e migliorare la ricchezza della biodiversità vegetale e, di riflesso, l'habitat per molti altri insetti e animali.

 
 

Emilia Reda
Postazione RRN Calabria -CREA PB
emilia.reda@crea.gov.it

 
 

PianetaPSR numero 69  marzo 2018