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Innovazione

Toscana, Go: chiuso il bando da 7,5 mln euro. I primi risultati

Il 20 marzo scorso si è chiuso il bando per la selezione dei Gruppi Operativi. L'analisi dei progetti evidenzia una netta prevalenza di iniziative relative al mantenimento/miglioramento dei parametri specifici di qualità/utilità delle colture, all'integrazione di nuove tecniche e metodi nei sistemi di produzione e allo sviluppo di sistemi di strumentazione e informazione volti a migliorare la gestione e il controllo delle produzioni.

Primi risultati e riflessioni sull'attuazione del PEI-AGRI in Toscana

Il 20 marzo 2018, la Regione Toscana ha chiuso il bando per la selezione dei Gruppi Operativi del PEI (GO), che ha messo a disposizione dei progetti di innovazione 7.570.000,00 euro di contributo pubblico. Si tratta di un bando multimisura che prevede l'attribuzione di quote parte del costo del progetto a diverse misure e sottomisure del PSR, in base alla pertinenza delle attività individuate con il Piano Strategico: il collaudo dell'innovazione e la gestione del progetto alla sottomisura 16.2, il trasferimento di conoscenze e la divulgazione alla Misura 1.
Ciascun GO è composto da un minimo di 5 soggetti partecipanti, di cui almeno 2 imprese agricole e 1 soggetto appartenente ai settori della ricerca, divulgazione, sviluppo e innovazione tecnologica. Il contributo pubblico concedibile per lo sviluppo del progetto innovativo spazia da un minimo di 69.000,00 euro ad un massimo di 328.000,00 euro e richiede l'applicazione obbligatoria delle sottomisure 16.2 e 1.2, mentre le sottomisure 1.1 e 1.3 possono essere attivate facoltativamente.
La presentazione dei Piani Strategici chiude definitivamente la procedura di selezione dei GO, avviata circa un anno fa con l'apertura del bando sulla sottomisura 16.1 per la fase di Setting Up (D.D. n. 2309 del 29/04/2016), che ha portato al finanziamento di 20 idee progettuali.
Il sostegno per il setting up ha riguardato l'impostazione dei GO e la predisposizione dei relativi progetti (piani strategici), per un contributo complessivo richiesto di circa 990.000 euro. In particolare, sono state finanziate le attività di animazione e informazione sul territorio (incontri, focus groups, workshops, seminari, visite in campo); gli studi propedeutici finalizzati alla predisposizione del piano strategico del potenziale GO (analisi dei fabbisogni, studi di fattibilità, indagini di mercato); la predisposizione del piano strategico da presentare nella seconda fase di attuazione; le attività necessarie per la definizione del partenariato e la predisposizione del regolamento interno del potenziale GO.
Le idee progettuali sostenute con la sottomisura 16.1 interessano diversi comparti: vitivinicolo e cerealicolo, con tre progetti ciascuno, olivicolo, silvicolo e piante industriali, con due progetti per comparto, e, a seguire, con un solo progetto, apistico, orticolo, bovino e ovino. Quattro progetti, infine, presentano innovazioni trasversali a più comparti.
L'analisi dei progetti evidenzia una netta prevalenza di iniziative relative al mantenimento/miglioramento dei parametri specifici di qualità/utilità delle colture (6), all'integrazione di nuove tecniche e metodi nei sistemi di produzione (3) e allo sviluppo di sistemi di strumentazione e informazione volti a migliorare la gestione e il controllo delle produzioni (4) e i relativi aspetti commerciali (1). Due progetti riguardano le pratiche di commercializzazione, mentre gli altri comprendono iniziative rivolte, prevalentemente, alla gestione sostenibile delle risorse forestali, al miglioramento dei processi biologici e riproduttivi di piante e animali, e al mantenimento della qualità dei prodotti alimentari durante le fasi di conservazione e distribuzione.

Progetti finanziati per la fase di setting-up

Dal punto di vista procedurale, la Regione Toscana ritiene che la scelta effettuata, di attuare i GO con doppio step, abbia dato buoni risultati. Se da un lato questa ha comportato un notevole allungamento dei tempi, dall'altro ha offerto il necessario "spazio" per il miglioramento qualitativo delle proposte che, in prima presentazione erano apparse decisamente poco "mature". Le riunioni, i focus group, gli studi di fattibilità e le analisi di mercato hanno consentito di verificare le idee iniziali, metterle a punto o anche rielaborarle in maniera consistente, mentre le attività di animazione sul territorio sono servite per affinare i partenariati e coinvolgere gli attori più adatti rispetto all'obiettivo da raggiungere.
Una buona parte dei partenariati ha mantenuto una comunicazione costante con la Regione, informandola dei propri progressi e delle difficoltà incontrate. Questo ha permesso all'autorità di gestione, tramite il Settore "Consulenza, formazione e innovazione", di monitorare le attività e offrire un supporto per la soluzione dei problemi. La comunicazione è stata favorita, generalmente, da alcune figure "guida" del partenariato che hanno agito da "innovation broker", facilitando il dialogo fra i diversi attori locali e fra questi e la Regione Toscana.
Il percorso realizzato ha consentito anche una "crescita" culturale del sistema della conoscenza e dell'innovazione, che ha maturato una maggiore consapevolezza in merito alla necessità di offrire un accompagnamento ai partenariati nell'affinamento delle proposte progettuali, affrontando insieme le difficoltà e sostenendo la formulazione di piani strategici solidi ed efficaci. In questo ha contribuito anche la partecipazione della Regione nel progetto H2020 "Agrispin - Space for innovations in Agriculture", grazie al quale sono stati acquisiti metodi e strumenti per lo sviluppo ed il monitoraggio di progetti di innovazione multi-attore.
L'interazione fra i partenariati e la Regione si è rivelata, dunque, un elemento fondamentale e, pertanto, si candida a diventare un fattore imprescindibile nello sviluppo di future azioni di cooperazione per l'innovazione.

 
 

Patrizia Proietti
Crea PB
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PianetaPSR numero 69  marzo 2018