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Terremoto

Marche, il PSR come strumento per superare il terremoto

La Regione Marche ha apportato diverse modifiche al PSR Marche per fronteggiare i danni provocati dagli eventi sismici del 2016-17. L'area colpita dal terremoto, il cosiddetto "cratere" sismico, rappresenta il 42% del territorio regionale e riunisce 87 Comuni per una popolazione pari al 23% del totale. È questa una zona a forte specializzazione agricolo-zootecnica, all'interno della quale ricadono oltre 15 mila aziende agricole (il 34% del totale regionale), di cui 3 mila con allevamenti, ed una superficie agricola utilizzata (SAU) di 171 mila ettari (36% del totale).

Le modifiche introdotte, approvate con decisione della Commissione europea n. 7524 dell'8 novembre 2017, derivano dalla necessità di rimodulare la distribuzione delle risorse tra le diverse misure per via dell'accresciuta disponibilità di fondi, pari a 159,25 milioni di €, che porta la dotazione complessiva a 697,21 milioni di €, con un incremento quindi di quasi il 30%. Le risorse aggiuntive discendono da un "trasferimento di solidarietà", sancito con la Conferenza Stato Regioni del 22 giugno 2017 (Presidenza del Consiglio dei Ministri, 2017). L'accordo raggiunto implica la rinuncia di una quota di risorse dedicate allo sviluppo rurale da parte dello Stato e delle altre Regioni (6% dal PSR nazionale e 3% dai PSR regionali nel periodo 2018-20) da destinare alle quattro regioni terremotate, ossia, oltre alle Marche, anche Umbria, Abruzzo e Lazio, che ricevono, rispettivamente, 51, 46 e 42 milioni di €.
L'obiettivo principale della rimodulazione è assicurare la continuità del tessuto produttivo, lo sviluppo delle aziende agricole esistenti e l'insediamento di nuove realtà imprenditoriali nelle aree interessate dal terremoto. L'obiettivo è anche quello di sostenere la ripresa economica e sociale delle zone rurali colpite con interventi volti alla valorizzazione delle produzioni locali di qualità, allo sviluppo turistico e al mantenimento di servizi essenziali alla popolazione.
Dieci sono le misure interessate dalla rimodulazione, specificatamente:  Misura 1 (trasferimento di conoscenze e azioni di informazioni); Misura 3 (regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari); Misura 4 (investimenti in immobilizzazioni materiali); Misura 5 (ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e da eventi catastrofici e introduzione di adeguate misure di prevenzione); Misura 6 (sviluppo delle aziende agricole e delle imprese); Misura 11 (conversione e mantenimento di pratiche di agricoltura biologica); Misura 13 (indennità per le zone soggette a vincoli naturali e specifici); Misura 14 (benessere degli animali); Misura 16 (cooperazione) e Misura 19 (sostegno allo sviluppo locale di tipo partecipativo - Leader). Nella Figura 1 è riportata la distribuzione dei fondi tra le diverse misure. Come si nota, gran parte delle risorse aggiuntive è indirizzata a sostenere gli investimenti produttivi (28%), il comparto biologico (18%), il benessere animale (13%), le zone svantaggiate (12%) e l'approccio Leader (9%).  Rispetto ai fondi già stanziati, la misura che beneficia degli incrementi maggiori, a riconoscimento della rilevanza del settore zootecnico nelle aree del cratere, è quella a favore del benessere animale, che vede aumentare i propri fondi disponibili di 2 volte e mezzo. Ad essa segue, in particolare, la misura sulla qualità dei prodotti, con una variazione di oltre il 70% (Figura 2). Le altre misure, invece, ad esclusione della misura sul trasferimento delle conoscenze che beneficia di variazioni nettamente inferiori, evidenziano tassi di crescita tra loro non molto difformi.

Distribuzione dei fondi aggiuntivi per il terremoto tra le diverse misure del PSR Marche 2014-20

Variazione della spesa pubblica programmata tra le misure del PSR Marche 2014-20 (in %)

Le modifiche al PSR puntano ad ampliare le opportunità e migliorare le condizioni offerte alle aziende agricole e agli altri soggetti del cratere sismico, tenuto conto del più complesso contesto socio-economico in cui operano. Svariate sono le modifiche apportate, per la precisione 31. Per motivi di spazio, qui ci si concentrerà su quelle più rilevanti.  
Con riferimento alle imprese agricole, sono stati maggiorati i premi sia per il primo insediamento di giovani agricoltori (di 10 o 5 mila €, a seconda che le aziende siano ubicate nelle aree rurali più interne o nelle restanti) che gli aiuti all'avviamento di attività imprenditoriali per attività extra-agricole in aree rurali (10 mila €). Inoltre sono state innalzate le aliquote di sostegno del 10% relativamente a diverse importanti misure riguardanti, in particolare, gli investimenti aziendali per attività extra-agricole, la costituzione di aggregazioni tra produttori di biomassa forestale, la diversificazione di attività agricole per servizi rivolti a fasce deboli e categorie svantaggiate. Nel caso del sostegno alle filiere corte e ai mercati locali, l'incremento dell'intensità dell'aiuto è invece del 20%. Riguardo alle strategie di multifunzionalità, una novità importante è legata all'introduzione, nell'ambito della sottomisura 6.4, della possibilità di allestire punti vendita extra aziendali per le aziende ricadenti nel cratere, a beneficio non solo della redditività dell'azienda agricola ma anche della popolazione locale e di una politica di rilancio dei flussi turistici. In merito alle misure destinate a promuovere l'innovazione in agricoltura, è stato incrementato di 100 mila € il massimale per i progetti dei Gruppi Operativi del Partenariato europeo per l'innovazione da realizzare nel cratere. Inoltre, indipendentemente dalla localizzazione, l'intensità di aiuto è stata elevata al 100% per le quote di ammortamento relative alle spese per investimenti in impianti, macchinari e attrezzature. Per le altre spese ammissibili, la quota è confermata all'80%, che sale al 100% nel caso di progetti innovativi per i quali tutte le attività siano finalizzate ad una serie di obiettivi considerati strategici. Con riguardo alle aree svantaggiate, l'indennità compensativa a favore delle aziende che operano in zone montane è stata portata da 120 a 200 €/ha, mentre il premio minimo erogabile per beneficiario da 240 a 400 €.
Interventi mirati a soggetti non agricoli riguardano invece l'aumento del tasso di aiuto del 10% per investimenti strutturali nelle piccole-medie imprese per lo sviluppo di attività non agricole, interventi di riqualificazione dei centri storici, investimenti in servizi locali di base, infrastrutture turistiche e patrimonio culturale e naturale e la cooperazione tra piccoli operatori nelle aree Leader.
Per rilanciare lo sviluppo nelle aree rurali colpite dal terremoto, parte dei fondi è stata destinata al ripristino della viabilità minore (strade vicinali e interpoderali, previste nella sottomisura 4.3).  Allo stesso modo, una quota di risorse potrà essere utilizzata per il ripristino degli edifici e del potenziale produttivo aziendale (sottomisura 5.2) per interventi non sostenuti dai fondi nazionali. Inoltre, è prevista una maggiore dotazione (15 milioni di €, pari a circa il 25% in più) a favore di 4 dei 6 Gruppi di Azione Locale delle Marche (misura 19) ricadenti nel cratere sismico, in quanto si ritiene che, grazie al loro approccio bottom-up nel promuovere lo sviluppo locale, possano contribuire all'identificazione degli interventi più rispondenti alle esigenze territoriali in settori riguardanti i servizi essenziali alla popolazione, lo sviluppo turistico, la valorizzazione dei beni culturali e naturali.
Alla luce dei mutamenti delle condizioni economiche, ambientali e sociali che sono intervenuti a seguito degli eventi calamitosi, tra le modifiche sono state apportate variazioni anche al quadro di riferimento dei risultati ("performance framework"). Nello specifico, sono stati innalzati gran parte dei valori obiettivo al 2023 (quali il numero di aziende, i terreni agricoli oggetto di contratti di gestione, la spesa pubblica totale e il numero di operazioni sovvenzionate) e revisionati verso il basso i target intermedi di efficacia da raggiungere al 2018 in relazione alle priorità da 2 a 6, riguardanti, rispettivamente, la redditività, la competitività e l'innovatività delle aziende agricole (P2), l'organizzazione della filiera agroalimentare, il benessere animale e la gestione dei rischi (P3), la tutela e la valorizzazione dell'ambiente (P4), l'uso efficiente delle risorse e la lotta al cambiamento climatico (P5) e lo sviluppo delle aree rurali (P6). I motivi alla base delle modifiche al "performance framework" sono rintracciabili nell'incremento di risorse disponibili nel 2018, a seguito del trasferimento di solidarietà, che è atteso produrre effetti negli anni avvenire, e il rallentamento, causato dagli eventi calamitosi, nell'attuazione del programma in termini sia fisici che finanziari. Per quanto riguarda in particolare la spesa pubblica, come si evince dalla Figura 3, le variazioni degli obiettivi al 2018 relative alle priorità 2, 3 e 6 sono tendenzialmente simili. Spiccano la priorità 4 relativa all'ambiente riguardo alla quale la differenza è inferiore all'8% e la priorità 5 concernente il clima che vede diminuire il target raggiungibile di quasi il 60%.  Su questa riduzione pesano le risorse già impegnate (oltre il 60%) a favore di aziende ricadenti nella zona del cratere, con conseguenti ripercussioni sull'attuazione degli interventi, e i ritardi nell'attivazione dei bandi relativi alla priorità 5 dovuti al terremoto. Le variazioni relative agli obiettivi al 2023 risultano più eterogenee e riflettono l'accresciuta disponibilità di risorse e la loro distribuzione tra le misure. In questo caso, rilevano il vistoso incremento, pari ad oltre l'82%, concernente la priorità 3, dovuto in particolare all'iniezione di risorse all'interno delle misure destinate alla qualità e al benessere animale, e un aumento contenuto del 4% riguardante la priorità sul clima.

Variazioni degli obiettivi intermedi e finali in termini di spesa pubblica nell'ambito del quadro di riferimento dei risultati, PSR Marche 2014-20

In seguito all'approvazione da parte della Commissione delle modifiche al PSR Marche, la Regione ha messo in programma l'emanazione di diversi bandi che prevedono un supporto specifico per le imprese delle zone colpite dal terremoto. Ad oggi, sono stati emanati, tra gli altri, quelli relativi agli aiuti all'avviamento per l'insediamento di giovani agricoltori, agli investimenti nelle aziende agricole, ai pagamenti per il benessere animale e agli investimenti per la creazione e lo sviluppo di attività extra-agricole (agrinido di qualità, longevità attiva, agriturismo), per una dotazione finanziaria complessiva di 35,7 milioni di € (Regione Marche, 2018a,b,c,d,e,f). Nello specifico, il bando sui giovani prevede che la SAU dell'azienda ricada per almeno l'80% nei comuni che rientrano nel cratere del sisma. Questa soglia è ridotta al 50% nei casi degli investimenti aziendali e di quelli destinati alla diversificazione. Da evidenziare che per i primi il supporto viene concesso anche ad aziende ubicate al di fuori del cratere che abbiano però registrato danni accertati a fabbricati strumentali all'esercizio dell'attività agricola. Il bando sui pagamenti per il benessere animale è invece esclusivamente riservato alle imprese che abbiano allevamenti integralmente ricadenti nel cratere. Solo nell'ipotesi in cui le risorse finanziarie assegnate eccedano il fabbisogno delle domande presentate dalle imprese del cratere, l'accesso al finanziamento è consentito anche ad altre aziende. Oltre alla fissazione di condizioni di ammissibilità legate alla localizzazione aziendale, i bandi sopracitati, ad esclusione di quello su pagamenti per il benessere animale, prevedono, coerentemente alle modifiche apportate al PSR sopra elencate, tassi di intensità di aiuto e premi maggiori a favore delle aziende localizzate nelle aree terremotate.       

Riferimenti

 
 

Andrea Bonfiglio
Rete Rurale Nazionale
Postazione regionale per le Marche

 
 

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PianetaPSR numero 70 aprile 2018