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Avanzamento spesa

Disimpegno e riserva di performance: la corsa dei PSR italiani riparte nel primo trimestre 2018

L'anno in corso rappresenta una tappa decisiva per i PSR italiani che devono correre per raggiungere gli obiettivi minimi ed evitare il disimpegno, guardando agli obiettivi intermedi che consentirebbero l'assegnazione del budget supplementare garantito dalla riserva di performance.

I Programmi di sviluppo rurale si preparano quest'anno ad affrontare la prima vera importante sfida europea: evitare il disimpegno delle risorse assegnate dimostrando di aver superato gli ostacoli iniziali e recuperato il ritardo dovuto al lungo negoziato per la loro approvazione.  Ma non solo: il 2018 rappresenta l'anno in cui si valuterà anche il raggiungimento degli obiettivi intermedi prefissati per assegnare la riserva di performance; un importante budget supplementare che andrà a rafforzare gli interventi previsti in ciascuna Priorità del Programma.

La spesa dei PSR

Analizzando la spesa mensile dei PSR emerge che al 30 aprile 2018 le cinque regioni del centro-sud registrano un incremento della spesa rispetto al mese precedente rendicontando 45 meuro complessivi contro i 33 meuro di marzo, mentre le regioni del centro-nord mostrano nel mese un leggero rallentamento (-13 meuro).
I PSR delle regioni in transizione (Abruzzo, Sardegna e Molise), dopo un anno caratterizzato da pagamenti costantemente bassi, iniziano il 2018 abbastanza bene con picchi di spesa nei mesi di gennaio e marzo (circa 20/23 meuro complessivi), tuttavia si ravvisano dei rallentamenti (solo 7 meuro pagati) nei mesi di febbraio ed aprile.
Guardando l'attuazione dei programmi al primo trimestre 2018 (dati al 31 marzo) nelle regioni del centro-sud i PSR della Calabria e Sicilia guidano la classifica con il 21,9% e il 18,8% di capacità di spesa rispetto al budget complessivo assegnato. Nelle tre regioni in transizione il PSR Sardegna ha un buon avanzamento (24,3%) cui segue il Molise (17,22%); resta distante l'Abruzzo con solo il 7% di attuazione finanziaria.
Nelle Regioni del centro-nord i Programmi di Bolzano, Trento e Veneto hanno l'avanzamento di spesa più elevato in Italia con circa il 32% di capacità di attuazione; seguono l'Emilia Romagna (19,22%) e la Toscana (18,25%). Sul versante opposto le percentuali più basse in Italia vengono registrate purtroppo dai PSR della Liguria e Friuli Venezia Giulia con il 5% e il 6% di attuazione finanziaria.

Rischio di disimpegno automatico

Esaminando ora il livello di rischio di disimpegno automatico al 31 dicembre 2018 (cosiddetta regola del "N+3" sull'annualità di impegno 2015) dieci regioni hanno già superato la soglia di spesa del 100% scongiurando così il pericolo di restituire fondi a Bruxelles: nelle regioni del centro-sud troviamo i PSR Calabria, Sardegna e Sicilia, mentre nelle regioni del centro-nord i PSR di Bolzano, Trento, Veneto, Emilia Romagna, Toscana ed Umbria. Prossimi all'obiettivo sono anche i programmi del Molise (99,98%) e Lombardia (95,79%) e Piemonte (90,92%).
Nel mese di Aprile anche i PSR della Valle d'Aosta e della Basilicata hanno avuto un notevole incremento in termini di capacità di raggiungimento dell'obiettivo di spesa raggiungendo il 95,25% e l'85,18% rispettivamente.
Importanti somme ancora da spendere presentano invece i PSR della Campania (dati al 31 marzo 2018) con 87,8 meuro di quota FEASR rimanente e il PSR Puglia con 64,9 meuro FEASR da liquidare entro il 31 dicembre 2018.
Inoltre i PSR del Lazio e dell'Abruzzo devono spendere ancora cifre consistenti benché più basse ma con un peso in proporzione elevato: entrambe devono ancora rendicontare a Bruxelles circa 19 milioni di euro. Seguono i PSR della Liguria con 15 meuro e il PSR Friuli Venezia Giulia con 13 meuro.

L'attuazione delle misure dei PSR

Entrando nel dettaglio sull'attuazione delle misure dei Programmi (vedi Tabella comparativa) notiamo che fa da traino alla spesa la misura 13 "Indennità compensativa" con una percentuale di attuazione superiore al 40% del budget assegnato e con una spesa pubblica totale rendicontata di 690,5 milioni di euro.
Seguono gli interventi per l'agricoltura biologica (M11) con un livello di spesa superiore al 30% e spese rendicontate a Bruxelles per 555,49 meuro.
Gli interventi agro-ambientali (M10) hanno da sempre un peso rilevante nell'attuazione dei Programmi; al 30 marzo 2018 la misura presenta pagamenti complessivi pari a 662,78 meuro arrivando così ad una percentuale di attuazione del 24,83%.
Gli investimenti nelle aziende agricole (M04), benché non raggiungano percentuali di attuazione elevate (11,62% a livello Italia), hanno comunque rilevanza in termini di risorse complessive veicolate sul territorio con circa 665,6 meuro di spesa pubblica rendicontata al 31 marzo 2018.
Continuando la classifica delle misure più performanti ai primi posti troviamo anche la Misura sul benessere degli animali (M14) che si attesta al 27,9% ma con un peso finanziario piuttosto basso (105,69 meuro spesi rispetto ai 374 programmati a livello nazionale).

L'attuazione finanziaria della riserva di performance

Concludiamo l'analisi finanziaria dei PSR con un esame sull'attuazione della riserva di performance limitatamente al solo indicatore finanziario (O.1).
Il raggiungimento degli obiettivi intermedi fissati per ciascuna Priorità del PSR degli indicatori - non solo finanziari ma anche fisici - permetterà al 31 dicembre 2018 di vedere assegnate ulteriori risorse ai programmi per un importo totale pari al 6% del budget FEASR Italia, vale a dire 625 milioni di euro complessivi, così ripartito: 226 meuro destinati alla Priorità 4 (36,2%), 160 muro alla Priorità 2 (25,5%), 120 meuro alla Priorità 3 mentre alle Priorità 5 e 6 vanno rispettivamente il 7,13% e l'11,92% delle risorse totali della riserva.
Analizzando le percentuali di attuazione finanziaria rispetto al target intermedio prefissato (cap.7.1 del PSR) emerge che l'indicatore finanziario sulla Priorità 4 si trova a un buon livello rispetto all'obiettivo (70,7%) tuttavia alcune regioni come Basilicata, Liguria, Valle d'Aosta e Friuli Venezia Giulia hanno percentuali ancora piuttosto basse (30%).
Anche la Priorità 2 raggiunge una percentuale di attuazione finanziaria elevata con il 62,13% a livello nazionale ma i PSR della Liguria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Puglia e Lazio hanno percentuali di attuazione sul target finanziario della riserva inferiori al 20%.
Infine la Priorità 3 presenta per 10 Regioni un livello di attuazione rispetto all'obiettivo intermedio di spesa per la riserva inferiori al 30% (media nazionale pari al 34,21%), pertanto nei restanti mesi è necessario eliminare il ritardo su tale indicatore finanziario (O.1) al fine di scongiurare il rischio di non vedersi assegnare la riserva in una determinata priorità. Ad ogni modo, in base a quanto prescritto dalle regole europee (Reg.UE 215/2013 art. 6 comma 2) l'indicatore si considera conseguito se raggiunge almeno l'85% del valore obiettivo intermedio prefissato.  Disposizione quest'ultima che in qualche modo attenua il rischio di non conseguire per un dato indicatore sia fisico che finanziario l'obiettivo prefissato nel quadro di riserva di efficacia del PSR.

Quadro sinottico attuazione Misure 2014-2020 al 31 marzo 2018

 
 

Luigi Ottaviani

 
 

PianetaPSR numero 71 maggio 2018