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PAC post 2020

PAC post 2020, le proposte della Commissione: più flessibilità e responsabilità per gli Stati membri

Lo scorso primo giugno la Commissione ha presentato le proprie proposte legislative di riforma della Politica Agricola Comune. Si va verso una maggiore flessibilità e autonomia per gli Stati membri. La Commissione preme per una chiusura dell'accordo in tempi molto brevi.

Una Politica Agricola Comune più flessibile, in grado di adattarsi maggiormente alle peculiarità di ogni Stato membro, che vedrebbe ovviamente aumentare le proprie responsabilità, e di garantire una maggiore equità, consentendo all'agricoltura europea di crescere in maniera equilibrata e sostenibile.
Sono questi i concetti alla base delle proposte legislative di riforma della PAC presentate dalla Commissione Europea, lo scorso primo di giugno, sulla base di una previsione di bilancio di 365 miliardi di euro.

Budget

Si tratta di poco meno di un terzo del budget totale della UE che verrà diviso, come già accade per l'attuale programmazione, sui due "pilastri" (pagamenti diretti agli agricoltori e misure di mercato da un lato, sviluppo rurale dall'altro). Sotto questo punto di vistala proposta prevede la possibilità per gli Stati membri di riallocare fino al 15% delle risorse spostandole da un pilastro all'altro e sarà consentito trasferire un ulteriore 15% delle risorse dal primo al secondo pilastro per interventi con obiettivi ambientali senza co-finanziamento. Inoltre, specifica il documento della Commissione, saranno disponibili ulteriori 10 miliardi di euro del programma di ricerca europeo Horizon con l'obiettivo di sostenere specifici progetti di ricerca e innovazione in ambito agroalimentare, dello sviluppo rurale e della bioeconomia.

Semplificazione e sussidiarietà

L'idea alla base della proposta, si legge in uno dei documenti di analisi e presentazione resi pubblici, è quello di passare da un sistema focalizzato su "conformità e rispetto delle regole" ad uno che punti a valorizzare "performance e risultati", allontanandosi dall'approccio "un modello per tutti" in favore di un sistema più flessibile che permetta agli Stati membri di godere di ampia libertà di strutturare le proprie politiche nell'ottica del raggiungimento dei risultati prefissati. Un percorso, quest'ultimo, che sfrutti tutte le potenzialità offerte da "nuove tecnologie e innovazione" guardando a traguardi sempre più ambiziosi sul fronte ambientale e climatico e caratterizzato, si legge nel documento, da "una serie di controlli e valutazioni capaci di garantire che sia gli agricoltori che gli Stati membri rispettino i loro obblighi".
Nel presentare le proposte il Commissario per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale Phil Hogan ha sottolineato come l'obiettivo sia di rispondere all'esigenza di modernizzare e semplificare la PAC mettendo in atto una "vera sussidiarietà con gli Stati membri", assicurando un settore agricolo "resiliente" e in grado di alzare il livello di ambizione in materia di ambiente e clima.
Gli Stati membri godranno di una maggiore flessibilità per quanto riguarda le modalità di utilizzo delle dotazioni loro assegnate e potranno progettare programmi su misura che rispondano più efficacemente alle preoccupazioni degli agricoltori e delle comunità rurali in senso ampio.
Sostanzialmente la nuova PAC dovrebbe strutturarsi sulla base di questo schema:

  • sarà concordato un "pacchetto" di obiettivi a livello comunitario (3 di carattere generale, 9 di tipo specifico) che definiscano i risultati attesi, e un'ampia gamma di possibili strumenti per raggiungerli attraverso un set di misure concordate a livello europeo; gli Stati membri saranno poi liberi di costruire misure specifiche sulla base delle caratteristiche del sistema agroalimentare nazionale nel rispetto di determinati criteri di allocazione delle risorse;
  • sarà definito un quadro comune di indicatori (di output, di risultato e di impatto), anche questo concordato a livello europeo, che consenta una valutazione equilibrata dell'efficacia delle misure;
  • ogni Stato membro dovrà realizzare un'approfondita analisi delle necessità del settore che consenta di delineare un Piano Strategico nazionale, attraverso il quale rispondere alle esigenze emerse, che definisca gli strumenti e i propri obiettivi specifici, in linea con quelli stabiliti a livello UE;
  • i Piani Strategici dovranno essere approvati dalla Commissione, che avrà il compito di verificare la corrispondenza con gli obiettivi UE, il mantenimento della dimensione comunitaria delle politiche, l'assenza di misure che possano provocare distorsioni dei mercati o che determinino eccessivi oneri per i beneficiari o le amministrazioni;
  • ogni anno gli Stati membri dovranno presentare un "rapporto sulla performance" che mostri i progressi fatti nel raggiungimento degli obiettivi; la Commissione analizzerà i rapporti e valuterà la necessità di intraprendere eventuali azioni, tra le quali la possibilità, ove necessario, di produrre delle raccomandazioni per raggiungere un miglioramento delle performance.

I pagamenti diretti

Questo fondamentale strumento di sostegno rimarrà una componente essenziale della PAC, con l'obiettivo di garantire stabilità e progettualità per gli agricoltori. I soggetti verso i quali sarà mostrata maggiore attenzione saranno le PMI e le aziende condotte da giovani agricoltori.
Al fine di garantire maggiore equità nella distribuzione dei pagamenti diretti è prevista una riduzione dei pagamenti a partire da 60mila euro con un limite di 100mila, garantendo allo stesso tempo alle PMI un sostegno per ettaro più elevato ("convergenza interna"). Inoltre, per favorire il ricambio generazionale gli Stati membri potranno accantonare almeno il 2% della dotazione per pagamenti diretti per aiutare i giovani agricoltori ad avviare la propria attività. Tale iniziativa sarà integrata, a scelta degli Stati membri, da un sostegno finanziario per lo sviluppo rurale e diverse misure per facilitare l'accesso alla terra e i trasferimenti di terreni.
La Commissione continuerà ad adoperarsi per una distribuzione più equa dei pagamenti diretti tra gli Stati membri ("convergenza esterna").

Ambiente e clima

L'agricoltura può e deve svolgere un ruolo fondamentale per la lotta ai cambiamenti climatici, la tutela delle risorse naturali, della biodiversità, degli habitat e dei paesaggi. Tutti aspetti compresi negli obiettivi a livello dell'UE proposti oggi. Il sostegno al reddito degli agricoltori dipende già dall'attuazione di pratiche rispettose dell'ambiente e del clima e la nuova PAC richiederà agli agricoltori di conseguire obiettivi più ambiziosi grazie a misure obbligatorie e basate su incentivi:

  • i pagamenti diretti saranno subordinati a requisiti ambientali e climatici più rigorosi (nuova condizionalità "rafforzata");
  • ciascuno Stato membro dovrà offrire regimi ecologici che aiuteranno gli agricoltori ad andare oltre i requisiti obbligatori e che saranno finanziati con una quota delle dotazioni nazionali per i pagamenti diretti (eco-schema);
  • almeno il 30% di ciascuna dotazione nazionale per lo sviluppo rurale sarà dedicata alle misure ambientali e climatiche;
  • il 40% del bilancio complessivo della PAC dovrebbe contribuire all'azione per il clima;
  • oltre alla possibilità di trasferire il 15% delle dotazioni tra i pilastri, gli Stati membri avranno anche la possibilità di trasferire un ulteriore 15% dal 1° pilastro al 2° pilastro per le spese relative alle misure climatiche e ambientali (senza cofinanziamento nazionale).

Conoscenze e innovazione

La proposta della Commissione prevede una PAC più moderna, capace di avvalersi delle tecnologie e delle innovazioni più recenti, fornendo un aiuto sul campo agli agricoltori e alle pubbliche amministrazioni. I principali strumenti previsti sono il programma di ricerca Horizon Europe, che potrà contare su un budget di 10 miliardi di euro e la Partnership europea per l'innovazione in agricoltura (PEI-AGRI) che continuerà sostenere questo percorso verso un'agricoltura competitiva e sostenibile attraverso i fondi Horizon Europe e dello Sviluppo Rurale. Secondo la Commissione le azioni da intraprendere in questa direzione si svilupperanno a partire da quattro concetti chiave:

  • I Piani Strategici elaborati dagli Stati membri dovranno prevedere strumenti atti a stimolare lo scambio di conosce e innovazione;
  • Gli Stati membri saranno incoraggiati ad utilizzare big data e nuove tecnologie per il controllo e il monitoraggio (ad esempio verificando le dimensioni dell'azienda agricola ai fini delle domande di pagamenti diretti mediante dati satellitari), con una conseguente diminuzione della necessità di effettuare controlli in loco;
  • La PAC dovrà favorire e incoraggiare il progetto di digitalizzazione del mondo agricolo, sia a livello di aziende agricole che di comunità rurali;
  • Sarà sviluppata a livello comunitario una piattaforma dedicata alla gestione del rischio con l'obiettivo di garantire una gestione aziendale più efficace.

Matteo Tagliapietra

 
 

PianetaPSR numero 72 giugno 2018