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PAC post 2020

Il rafforzamento degli strumenti finanziari nella PAC post 2020 per favorire la domanda di investimenti nell'Europa rurale

Nella visione della nuova Politica Agricola Comune della Commissione gli strumenti finanziari e la garanzia InvestEU dovranno svolgere un ruolo fondamentale nel facilitare l'accesso ai finanziamenti e nel rafforzare la capacità di crescita delle aziende agricole e delle imprese. Un'analisi delle novità previste.

Al fine di assicurare che la PAC resti una politica "a prova di futuro", la proposta della Commissione per il post 2020 conferisce agli Stati membri una maggiore flessibilità (e responsabilità) nello scegliere come e dove investire le risorse finanziarie. L'ambizione dell'UE è quella di addivenire ad un settore agricolo intelligente, resiliente, sostenibile e competitivo assicurando, al contempo, un sostegno equo e più mirato al reddito degli agricoltori. In tal senso, gli strumenti finanziari (SF) e l'utilizzo della garanzia InvestEU potranno svolgere un ruolo fondamentale nel facilitare l'accesso ai finanziamenti e nel rafforzare la capacità di crescita delle aziende agricole e delle imprese.
Nell'ottica di una maggiore semplificazione e, soprattutto, della riduzione degli oneri burocratici, la proposta di Regolamento introduce una serie di importanti novità per il ricorso agli SF nel FEASR. L'obiettivo di fondo è quello di supportare maggiormente la domanda di finanziamento assicurando la copertura dei crescenti divari di investimento riscontrati in agricoltura.

 

La proposta

La proposta di Regolamento strategico (COM(2018) 392 final) declina le norme sugli SF agli artt. 74 e 75. Il primo articolo, in particolare, fornisce le regole generali e quelle di rinvio agli artt. del RDC dedicati agli SF, definendo, tra l'altro, le spese ammissibili e le forme di combinazione del sostegno. L'art. 75, invece, prevede l'utilizzo del FEASR tramite o in combinazione con InvestEU. Gli Stati membri, infatti, potranno assegnare, nel Piano strategico della PAC, fino al 5% delle risorse FEASR a tale Programma.
Considerando che esistono differenze di accesso ai finanziamenti, gli Stati membri dovrebbero stabilire, già nel piano strategico della PAC, target finali adeguati, beneficiari e condizioni preferenziali, altre eventuali norme di ammissibilità. A tal proposito, si fa esplicito riferimento a gruppi prioritari di beneficiari che presentano profili di rischio più elevati, in particolare giovani agricoltori e nuove imprese rurali. Per queste due categorie di soggetti viene auspicato, tra l'altro, l'aumento dell'importo massimo dell'aiuto a 100 mila euro che dovrebbe essere accessibile anche attraverso un sostegno sotto forma di SF o in combinazione con tale tipo di sostegno (art. 69).
Le novità

Di seguito, vengono riportati gli aspetti maggiormente innovativi della proposta di Regolamento rispetto all'utilizzo degli SF:

  • riduzione del numero di regole e criteri di eleggibilità per facilitare l'attuazione, anche in forma combinata, di diverse tipologie di strumenti (ad es., fondo perduto e garanzie);
  • possibilità da parte degli Stati membri di non applicare i criteri di selezione  per le misure che prevedono il ricorso agli SF (art. 73);
  • potenziamento dell'impiego degli SF a favore dei giovani (mutui agevolati e garanzie), con l'obiettivo di facilitare il ricambio generazionale;
  • utilizzo degli SF per supportare l'acquisto di terreni  da parte di giovani agricoltori in funzione, in primis, degli aiuti al primo insediamento e per garantire una maggiore mobilità fondiaria;
  • oltre all'acquisto di terreni per i giovani agricoltori, vengono ampliate le eccezioni su alcuni investimenti e categorie di spesa non ammissibili (art. 68) quando il sostegno è erogato sotto forma di SF: i) acquisto di diritti di produzione agricola; ii) acquisto di diritti all'aiuto; iii) acquisto di animali, piante annuali con le relative spese di impianto; iv) investimenti in grandi infrastrutture che non rientrano in strategie di sviluppo locale;
  • finanziamento di capitale circolante disponibile se nell'ambito di progetti di investimento oppure come supporto autonomo fino a 200 mila euro in termini di equivalente sovvenzione lorda in tre anni, al fine di facilitare l'attuazione dei progetti in presenza di liquidità temporaneamente ridotte;
  • le informazioni sugli SF vengono contemplati tra gli ambiti dei servizi di consulenza alle imprese (art. 13).

Il programma InvestEU, nuova linfa per i progetti di investimento

Nel corso della programmazione 2014-2020, la Commissione ha istituito sedici strumenti finanziari gestiti a livello centrale con una dotazione di bilancio che, attualmente, ammonta a 5,2 miliardi di euro. Tali strumenti mirano a sostenere gli investimenti in vari settori di intervento, quali ricerca e innovazione, piccole e medie imprese, infrastrutture e cultura, nonché a promuovere la sostenibilità ambientale e sociale.
Per il quadro finanziario pluriennale (QFP) post 2020 è risultato, sulla base delle valutazioni condotte, più profittevole realizzare un programma di investimenti unitario, in grado di rispondere agli obiettivi trasversali in termini di semplificazione, flessibilità, sinergie e coerenza tra le pertinenti politiche dell'UE. In tal senso, la creazione del programma InvestEU prevede un meccanismo unico di sostegno degli investimenti dell'Unione per un'azione interna nel QFP 2021-2027.
Il Programma, che accorpa i diversi strumenti finanziari esistenti e raccoglie, in particolare, l'eredità del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) del piano Juncker, fornisce una garanzia di bilancio dell'UE per sostenere in maniera più efficiente gli investimenti e rendere più flessibile l'accesso ai finanziamenti nell'UE. InvestEU continuerà, quindi, a mobilitare investimenti pubblici e privati, ovviando ai fallimenti del mercato e alla carenza di investimenti in presenza di soggetti economici che presentano un rischio del quale i finanziatori privati non possono (o non vogliono) farsi carico, contribuendo al conseguimento degli obiettivi delle politiche dell'UE in materia di sostenibilità, eccellenza scientifica e inclusione sociale.
InvestEU si basa su quattro pilastri: i) il Fondo InvestEU che fornisce la garanzia dell'UE; ii) il polo di consulenza InvestEU che fornisce assistenza tecnica per lo sviluppo del singolo progetto; iii) il portale InvestEU che fornisce dati facilmente accessibili per promuovere i progetti che sono alla ricerca di finanziamenti; iv) le operazioni di finanziamento misto.
Il Fondo beneficerà di una garanzia del bilancio dell'UE di 38 miliardi di euro con copertura pari al 40%, il che significa che verranno accantonati 15,2 miliardi del bilancio dell'UE per i casi in cui sia necessario ricorrere alla garanzia. I partner finanziari sono tenuti a contribuire per almeno 9,5 miliardi di euro e gli Stati membri, su base volontaria, possono aumentare la copertura destinando fino al 5% dei fondi della politica di coesione al Fondo InvestEU.
Sulla base di quanto previsto nella proposta di Regolamento COM(2018) 439 final, che istituisce il Programma, gli investimenti saranno suddivisi nei seguenti quattro settori di intervento: i) infrastrutture sostenibili; ii) ricerca, innovazione e digitalizzazione; iii) piccole e medie imprese (PMI) e piccole imprese a media capitalizzazione; iv) investimenti sociali e competenze.

 
 
 

Francesco Licciardo
CREA - PB


 
 

PianetaPSR numero 73 luglio/agosto 2018