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Ambiente e clima

Agricoltura sostenibile e Natura 2000: dalla gestione alla valorizzazione delle aree protette

Il 21 maggio scorso si è tenuto a Roma un seminario dedicato all'agricoltura che tutela e valorizza  la biodiversità: Natura 2000 e le aree protette.

In occasione del Natura 2000 Day 2018 il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e del Turismo e il CREA - Centro Poltiche e Bioeconomia, in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare, hanno organizzato il seminario sul tema "Natura 2000, Aree Protette e Agricoltura Sostenibile":https://www.reterurale.it/natura2000day
per presentare le opportunità e le esperienze e buone pratiche dello Sviluppo Rurale 2014-2020 per la conservazione della natura.
Il 21 maggio è infatti la data scelta dall'Unione Europea per celebrare il "Natura 2000 Day": Natura 2000 è la più vasta rete di aree protette al mondo istituite dai paesi membri della UE in applicazione delle due Direttive per la conservazione della natura, la Direttiva "Habitat" 92/43/CEE e la Direttiva "Uccelli" 2009/147/CEE.
Durante il seminario è stato fatto il punto sullo stato dell'arte dell'attuazione della rete Natura 2000 in Italia e delle politiche di sviluppo rurale, con uno sguardo alla nuova PAC post 2020, e soprattutto sono state presentate buone pratiche di sinergia tra le esigenze di conservazione e quelle dello sviluppo rurale, attraverso i contributi di rappresentanti regionali sia degli Assessorati Agricoltura sia degli Assessorati Ambiente, nonché di Federparchi.
Una tavola rotonda tra i portatori di interesse del mondo agricolo e del mondo ambientalista ha permesso di scendere più nel dettaglio e nella concretezza di scelte, possibilità e sfide, per far sì che l'agricoltura nei siti Natura 2000 e nella aree protette sia un'opportunità per raggiungere anche gli obiettivi di conservazione.

Il ruolo della rete Natura 2000

L'importanza di una convergenza tra politiche di sviluppo rurale e l'attuazione della rete Natura 2000 è ribadita anche nel recente Piano d'azione per Natura 2000 "Un piano d'azione per la natura, i cittadini e l'economia" lanciato dalla Commissione Europea nel 2017, nell'ambito della Priorità C: rafforzare gli investimenti nella rete Natura 2000 e migliorare le sinergie con gli strumenti di finanziamento dell'UE.
La stessa Commissione Europea, ha infatti individuato nel secondo pilastro della sua Politica Agricola Comune (PAC) 2014-2020 il principale strumento finanziario per la gestione della rete Natura 2000 (nella priorità 4 del Regolamento n. 1305/13 per la politica dello sviluppo rurale: "preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all'agricoltura e alla silvicoltura", con particolare riguardo alla "Focus Area" a): salvaguardia, ripristino e miglioramento della biodiversità, compreso nelle zone Natura 2000 e nelle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici, nell'agricoltura ad alto valore naturalistico, nonché dell'assetto paesaggistico dell'Europa).
Il seminario è stata anche  l'occasione per presentare i dati di una ricerca svolta per Rete Rurale Nazionale, dal CREA-Centro Politiche e Bioeconomia in collaborazione con il WWF Italia e il contributo del MATTM, sul numero delle aziende agricole all'interno dei 2613 siti Natura 2000, la superficie agricola utilizzata con i diversi usi del suolo e l'analisi delle misure dei 21 Programmi per lo Sviluppo Rurale con le sottomisure ed operazioni dedicate direttamente alla conservazione della biodiversità ed alla gestione della rete Natura 2000.

I numeri

Il dato interessante è che le aziende agricole italiane presenti nei siti della rete Natura 2000 sono 214.535 e corrispondono al 12,8% delle aziende agricole presenti nel nostro Paese. La superficie agricola totale (SAT) di queste aziende all'interno di siti Natura 2000 è di oltre 2,7 milioni di ettari, 2.731.829 ha, mentre la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) è di oltre 1,5 milioni di ettari, 1.567.808 ha, corrispondente al 26,9% della superficie complessiva dei siti Natura 2000 in Italia (5.824.434 ha).  
Analizzando i dati si tratta di aziende che hanno una dimensione aziendale piccola, inferiore ad 1 ettaro, e e una tipologia di uso del suolo rappresentata per lo più dal bosco (32%), seguito dal pascolo magro (24%) e dalle aree seminabili (20%). I prati permanenti (aree a foraggere non seminabili) sono presenti per il 9%, seguite dalle aree non coltivabili (7%) e dalle aree con coltivazioni arboree permanenti (5%) che comprendono anche olivi e viti e altri frutteti.

I PSR

Sono stati inoltre analizzati i 21 Programmi regionali per lo Sviluppo Rurale 2014-2020, identificando complessivamente 228 sottomisure/operazioni che hanno una relazione diretta con la conservazione della biodiversità e la gestione della rete Natura 2000. Di queste sono 144 quelle che indicano come possibili beneficiari dei contributi comunitari gli Enti gestori dei siti Natura 2000 e delle altre tipologie di aree naturali protette. Il portafoglio del Fondo europeo per lo sviluppo rurale ripartito nei 21 Programmi regionali nei 7 anni della programmazione 2014-2020, per la priorità 4, ammonta complessivamente ad oltre 3,5 miliardi di euro (3.518.623.960 euro), risorse a cui possono attingere con priorità le 214.535 aziende agricole che ricadono nei siti della rete Natura 2000.

Buone pratiche

In occasione dell'evento nazionale per Natura 2000 Day sono state presentate le prime 37 aziende agricole selezionate in Italia per le loro buone pratiche ed esperienze virtuose messe in campo per la conservazione della natura e la valorizzazione delle aree naturali protette. Alcune di queste hanno raccontato la loro storia proprio durante la giornata del 21 maggio. Queste aziende virtuose sono distribuite in 15 Regioni e ricadono in varie tipologie di aree ad alto valore naturale (tra loro in parte sovrapposte per tipologia di aree protette): 28 siti Natura 2000, 11 Parchi nazionali, 10 parchi regionali, 4 Riserve naturali, 2 siti UNESCO. La maggior parte delle aziende ha un sistema di produzione biologico, ma sono presenti anche esempi di aziende che hanno sviluppato esperienze di agricoltura sinergica e di agricoltura biodinamica.
L'individuazione e la raccolta di buone pratiche di gestione delle aziende agricole all'interno delle aree naturali protette rappresenta un utile riferimento per promuovere la disseminazione e lo scambio di esperienze sviluppate nei diversi territori. Cercare di apprendere dalle attività già messe in atto da altri agricoltori e confrontarsi nel merito della sostenibilità ambientale, economica e sociale degli interventi realizzati è senz'altro uno dei metodi più efficaci per aumentare la partecipazione attiva degli agricoltori nella gestione della rete Natura 2000, valorizzando il loro ruolo di custodi della biodiversità.

Conclusioni

In conclusione, possiamo affermare che, in continuità con l'attuale programmazione comunitaria, le proposte legislative della Commissione Europea sulla riforma della Politica Agricola Comune 2021-2027 evidenziano l'importanza della promozione dell'agricoltura sostenibile in aree ad alto valore naturale come le aree Natura 2000 e le aree protette.  Tali proposte prevedono, infatti, specifici pagamenti per incentivare la fornitura di beni pubblici attraverso pratiche agricole benefiche per l'ambiente e il clima e il sostegno a regimi ecologici volontari a favore degli agricoltori, sia sul primo che sul secondo pilastro, aventi ad oggetto la gestione dei pascoli permanenti e degli elementi caratteristici del paesaggio, le misure agro-climatico-ambientali e l'agricoltura biologica.

L'intera ricerca da cui sono emersi i dati descritti è consultabile alla seguente pagina.

Luigi Servadei
l.servadei@politicheagricole.it


 
 

PianetaPSR numero 73 luglio/agosto 2018