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Produzione integrata

Produzione integrata, Adg a confronto con uno sguardo sulla nuova PAC

A Torino un incontro per lo scambio di esperienze tra le Autorità di Gestione dei PSR regionali sul tema della produzione integrata e della certificazione di qualità (SQNPI) con riferimento alla futura PAC

Nei giorni 05, 06 e 07 novembre scorso sì è svolto a Torino, col patrocinio della Regione Piemonte, un incontro finalizzato allo scambio di esperienze e buone pratiche, tra rappresentanti delle Autorità di Gestione dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) regionali, sul tema della produzione integrata e della certificazione di qualità (SQNPI - Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata), con un focus particolare sulla futura programmazione della Politica Agricola Comune post 2020.
L'incontro è stato organizzato nell'ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale con l'obiettivo di favorire l'aumento delle conoscenze degli Enti pubblici che partecipano all'attuazione delle politiche, al fine di conseguire il miglioramento della governance complessiva del sistema, il rafforzamento della capacità progettuale e gestionale, nonché per consentire una maggiore diffusione delle buone pratiche e delle conoscenze.
Nello specifico, l'attività progettuale è stata programmata nel contesto della scheda progetto 7.2 -"Scambi di esperienze tra Amministrazioni (Cooperazione target 1)"della RRN.

IL CONTESTO

L'evento di Torino di inizio novembre è stato pertanto organizzato per corrispondere a specifiche esigenze delle Regioni che hanno manifestato l'interesse a partecipare ad un confronto operativo su alcune delle materie tecniche di maggiore impatto all'interno della programmazione nazionale ed europea dello sviluppo rurale e che riveste una particolare importanza nell'ottica della futura programmazione della PAC. Le relative misure PSR oggetto di approfondimento e confronto riguardano infatti la "produzione integrata" (M10.1.01) e la "partecipazione a regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari" (M3.1.01).
Con il coordinamento dei rappresentanti delle Amministrazioni Centrali coinvolte nella gestione del programma Rete Rurale (Mipaaft, ISMEA, CREA) e il supporto logistico e amministrativo della Regione Piemonte, un cospicuo numero di referenti regionali ha animato i tre giorni di dibattiti e visite sul territorio finalizzati all'aggiornamento e al potenziamento delle capacità progettuali e attuative delle AdG, al fine di contribuire a ridurre le criticità nelle varie Regioni nell'utilizzo delle risorse finanziarie destinate allo sviluppo rurale.

LA PRODUZIONE INTEGRATA E IL CONTESTO NORMATIVO

I lavori si sono aperti con il saluto dell'Autorità di Gestione del PSR Piemonte che, ha sottolineato il valore di queste iniziative auspicando che queste occasioni di riflessione e confronto possano essere sempre più utilizzate per l'approfondimento dei vari aspetti che riguardano la possibile armonizzazione e diffusione delle migliori pratiche che ciascuna Regione può mettere a disposizione.
In sede di introduzione dei temi oggetto del confronto, il rappresentante Mipaaft ha analizzato sinteticamente le problematiche del settore invitando i presenti a riflettere e a confrontarsi su temi quali: ammontate del sostegno finanziario destinato alla produzione integrata in termini di maggiori costi e di minori ricavi (differenze regionali); adesione al SQNPI, punti di forza e di debolezza; prospettive future riguardanti sia la produzione integrata che il Sistema di Qualità Nazionale.
È stato anche tracciato lo scenario di riferimento, con l'individuazione delle opportunità e delle problematiche che l'attualità propone. Deve far riflettere, infatti, la continua modifica dello stile di vita e alimentare del consumatore che pretende sempre di più informazioni e conoscenze sulle caratteristiche del cibo, con riferimento sia alle qualità intrinseche che a quelle legate al territorio e alla tematiche di tutela ambientale. In particolare, uno dei temi di cui maggiormente si discute è legato proprio all'uso dei prodotti fitosanitari che riflette una accresciuta sensibilità del consumatore sulle problematiche legate alla salute e alla tutela delle risorse naturali.                                                     
Dal punto di vista più strettamente tecnico, occorre riflettere sui cambiamenti introdotti dalla normativa sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (Direttiva 2009/128/CE, decreto legislativo 150 del 14 agosto 2012 e PAN per l'uso sostenibile dei fitofarmaci). Con l'applicazione di detta normativa non c'è più spazio per l'agricoltura convenzionale, atteso che tutti gli utilizzatori professionali devono applicare i principi della difesa integrata.  La differenza tra la difesa integrata di cui alla direttiva 2009/128/CE e il rispetto dei disciplinari di produzione integrata, finanziata all'interno della PAC (PSR o OCM), è materia di approfondimento che non può non interessare l'impostazione futura delle politiche di settore.
Le considerazioni sopra esposte sono da collegare a due importanti innovazioni normative: la revisione del Piano di Azione Nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (in fase di elaborazione) e la discussione avviata su come sarà "costruita" la futura PAC post 2020 che, proprio in questo periodo, sta vedendo le Amministrazioni italiane coinvolte in una serie di incontri con la Commissione Europea per condividere la struttura della PAC 2021-2027.
Da quanto è emerso dalla lettura dei primi documenti della Commissione Europea, ciascuno Stato membro dovrà disegnare una strategia nazionale e il PAN potrà rappresentare uno dei tasselli della struttura di tale strategia. Il PAN dovrebbe dare indicazioni anche rispetto alle scelte da operare all'interno dei disciplinari di produzione integrata, affinchè la loro applicazione contribuisca a fornire risposte coerenti e finalizzate anche al raggiungimento di altri obiettivi (es.: Direttiva quadro Acque, WFD 2000/60/CE)
Nel corso della prima giornata, il tavolo di lavoro si è maggiormente concentrato sulle modalità di applicazione della difesa integrata volontaria e della produzione integrata all'interno dei PSR e sull'analisi delle criticità legate alla diffusione in ambito regionale del sistema di qualità nazionale (SQNPI) nonché dei relativi meccanismi di controllo.
La discussione è stata preceduta da interventi programmati da parte dei rappresentanti delle Regioni Piemonte, Veneto, Puglia e Friuli Venezia Giulia che hanno presentato dati ed esperienze sui temi in agenda.
A seguire si è sviluppato un interessante dibattito che ha registrato anche gli interventi delle altre Regioni presenti che hanno evidenziato le differenze procedurali e programmatiche delle loro Amministrazioni.
Nella seconda parte della giornata, dopo la presentazione del Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata - SQNPI da parte del Mipaaft, il confronto è stato moderato dalla Regione Emilia-Romagna che ha posto all'attenzione una serie di temi tra i quali la gestione delle procedure regionali di approvazione dei Disciplinari di Produzione Integrata (DPI), le modalità di verifica degli impegni, l'armonizzazione del sistema informativo e quello della gestione PAC/PSR, nonché un'analisi dei punti di forza e di debolezza del SQNPI.


LA DIFESA INTEGRATA NELLA NUOVA PAC

La seconda giornata dei lavori è stata occasione per approfondire il tema della possibile evoluzione delle strategie della difesa integrata volontaria sulla base dei probabili scenari che emergono dall'analisi dei primi documenti riguardanti la futura PAC.
I rappresentanti Mipaaft e CREA hanno introdotto i lavori attraverso due distinte presentazioni. La prima ha illustrato sinteticamente i temi riguardanti lo stato dei lavori riguardanti la revisione del PAN e le possibili innovazioni con particolare riferimento alla difesa integrata volontaria; la seconda, invece, ha puntato i riflettori sui temi della futura PAC, le sinergie con il PAN e con la produzione integrata.
Ai due interventi introduttivi ha fatto seguito il dibattito che ha consentito di approfondire i temi della condizionalità, delle modalità di attuazione della strategia nazionale della PAC post 2020, ipotizzando anche la futura collocazione delle misure agro-climatico-ambientali con particolare riferimento alla difesa integrata volontaria.
Si è passati poi ad indagare gli aspetti più squisitamente tecnici relativamente alle azioni poste in essere dalle diverse Regioni sul tema della messa a disposizione degli agricoltori delle informazioni necessarie per attuare la difesa integrata (i cosiddetti bollettini fitosanitari). La discussione è stata introdotta ed orientata dagli interventi delle Regioni Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Il dibattito che ne è seguito, moderato dal Mipaaft, è stato di estremo interesse e ha consentito di far emergere con forza la necessità di una maggiore collaborazione non solo tra le Regioni ma anche tra le diverse strutture e competenze all'interno della singola Regione stessa.
È stata condivisa la necessità che la figura del consulente possa rappresentare la vera innovazione nel campo della difesa delle colture, atteso che l'assistenza tecnica risulta essere il vero anello mancante del sistema. Il consulente è colui il quale ha le competenze necessarie per poter interpretare i dati e le informazioni che l'azienda agricola riceve. Si è sottolineato che per la figura del consulente sia necessario definire e tracciare gli ambiti della sua attività. Il coinvolgimento coordinato di agricoltore e consulente potrà assicurare, in prospettiva, i risultati migliori.
Altro tema discusso è quello relativo alla vendita dei prodotti fitosanitari e, in particolare, alla necessità che la raccolta e la pubblicazione dei dati da parte di ISTAT rappresenti più adeguatamente la situazione reale di ciascun ambito territoriale (Regione o Provincia autonoma).

LE VISITE STUDIO

Nel corso del pomeriggio, i partecipanti si sono trasferiti presso l'azienda "Fontanafredda" di Serralunga d'Alba (CN), dove sono proseguiti i lavori. Si è svolto, infatti un interessante scambio di informazioni con il Direttore tecnico dell'azienda che ha potuto raccontare le caratteristiche dell'azienda sia dal punto di vista storico-culturale che da quello strettamente tecnico- produttivo. L'azienda rappresenta un'eccellenza nel settore vitivinicolo piemontese e nazionale.
Sono stati affrontati temi riguardanti le tecniche produttive e di difesa (si tratta di una azienda convertita al biologico). Il dibattito ha consentito di far emergere le problematiche di difesa e le soluzioni tecniche che di volta in volta vengono adottate per far fronte alle emergenze fitosanitarie conseguenti alle diverse annate climatiche.
La possibilità di effettuare una visita di studio in una realtà imprenditoriale così innovativa e importante ha rappresentato un'occasione di arricchimento delle conoscenze per tutti i partecipanti.
A conclusione del dibattito il rappresentante della Regione Puglia ha presentato alcune interessanti esperienze regionali di produzione integrata e difesa integrata in viticoltura.
Durante la mattinata di mercoledì 07 novembre, infine, è stata organizzata una visita di studio presso un importante centro di ricerca e analisi del territorio locale, la "Fondazione AGRION" di Manta (CN).
La Fondazione ha presentato le proprie esperienze di produzione integrata e difesa integrata in orto-frutticoltura e alcuni esempi di innovazione varietale al servizio della produzione integrata.
Le successive presentazioni della Provincia di Trento e della Regione Valle d'Aosta, nell'illustrare le rispettive esperienze locali sul tema oggetto della visita di studio, hanno posto l'accento sull'importanza del modello di assistenza tecnica e sulla necessità di "puntare", per il futuro, maggiormente sulle azioni agronomiche e di prevenzione, cercando di minimizzare gli interventi di difesa vera e propria della coltura.

 
 

Gianluca Giorgi
Pasquale Falzarano

 
 

PianetaPSR numero 76 novembre 2018